Quotidiano | Categorie: Politica

Alternativa Comunista ieri in Valsusa per dire No Tav

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 24 Marzo 2013 alle 14:54 | non commentabile

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Partito di Alternativa Comunista Sezione di Vicenza  -  Anche il Partito di Alternativa Comunista ieri è tornato nelle strade della Valle di Susa, diversi compagni dalle sezioni del nord Italia hanno infatti partecipato all'imponente corteo composto da 80.000 mila persone. Tenendo conto che in valle abitano circa 60 mila persone, è evidente come il popolo sia unito nella lotta contro il Tav.

Ma la lotta NO TAV non è circoscritta ad una questione meramente locale. Il TAV è un problema di tutta la società. È un problema in Valsusa perché deturperebbe un territorio per realizzare un'opera inutile e dannosa per tutto e tutti, se non per gli interessi finanziari ed industriali nascosti dietro la retorica del progresso.

Il TAV è un problema in tutt'Italia perché ha deturpato territori e imposto un monopolio del treno ad alta velocità che obbliga praticamente chiunque a viaggiare in Freccia Rossa poiché sulle tratte dove il TAV è presente non esistono alternative umanamente praticabili, fra treni in condizioni di manutenzione pietose ed a passo di lumaca. Monopolio che determina un innalzamento dei prezzi e la cancellazione di molti treni "normali", accessibili a tutti/e. Quindi a chi serve il Tav? La costruzione del TAV non risponde ad altro che a leggi di valorizzazione del capitale. Non per tutti è un'opera inutile: infatti serve a garantire i guadagni delle lobby politico-mafiose-imprenditoriali, poco importa se devasta l'ambiente per farlo. Questo progetto è promosso dalle lobby economiche di grandi costruttori e imprenditori che guadagneranno milioni con ingenti appalti e relativi subappalti che finiranno in mano alla criminalità organizzata.

Alternativa Comunista sostiene concretamente il movimento popolare della Val di Susa, dove i lavoratori, gli studenti e i disoccupati non si piegano e portano avanti una lotta ad oltranza. Contemporaneamente, sosteniamo le mobilitazioni di tutti i lavoratori che lottano per difendere il proprio posto di lavoro e che vivono sotto il ricatto permanente del licenziamento. Ad una riflessione approssimativa può sembrare una contraddizione, ma per chi, come noi, combatte quotidianamente nella prospettiva che la classe lavoratrice si organizzi e lotti localmente, nazionalmente ed internazionalmente per una società "diversa" non è così. Crediamo, infatti, che l'unica alternativa possibile alla devastazione ambientale provocata dal sistema capitalistico non stia nella semplice chiusura delle fabbriche e delle imprese che inquinano e distruggono l'ambiente, bensì nella loro trasformazione in aziende pubbliche sotto controllo operaio. Solo tagliando alla radice il problema, cioè abolendo la proprietà privata delle imprese, espropriandole e dandole in gestione agli operai, sarà possibile impostare un rapporto diverso tra il sistema produttivo e l'ambiente. A questo proposito diciamo ai lavoratori della Cmc di Ravenna (impresa che oltre ad aver costruito la base Dal Molin si è aggiudicata l'appalto per la Torino-Lione), dell'Ilva di Taranto, delle fabbriche degli F35 e di tutte la altre aziende di riprendersi in mano il proprio futuro nella prospettiva di fare un fronte comune di lotta e di resistenza contro questo sistema sociale ed economico guidato dai padroni, dai banchieri e dai loro governi amici che, per difendere i propri interessi di classe, non si fanno scrupoli nemmeno a devastare la vita stessa dei lavoratori e l'ambiente, mettendo a rischio perfino la stessa sopravvivenza delle future generazioni.
No al tav: né in valsusa né altrove
No al ricatto "o lavoro o salute": il sistema capitalistico è l'unico responsabile della devastazione ambientale!
Riconversione della produzione ai fini della tutela dell'ambiente e della salute!

L'unica soluzione alla catastrofe ambientale in cui il capitalismo in crisi ci sta trascinando è l'abbattimento di questo sistema economico e sociale per la costruzione di un'economia e di una società diversa, basata sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e sulla gestione dei lavoratori, l'unica società che potrà garantire tutela dell'ambiente, lavoro e dignità.






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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