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Alluvione, Zaia e Conte illustrano situazione in Veneto: "oggi siamo più sicuri"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 17 Ottobre 2013 alle 16:10 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realizzati 925 interventi puntuali da parte di 365 imprese in 233 Comuni del Veneto, per una spesa di oltre 392 milioni di euro. Siamo in procinto di realizzare bacini di laminazione capaci di contenere 33 milioni di metri cubi d’acqua su 810 ettari per una spesa di 131 milioni di euro e ne sono in programma altri per 27 milioni di metri cubi”.

Sono le cifre fornite oggi dal presidente della Regione, Luca Zaia, che ha incontrato la stampa assieme all’assessore alla difesa del suolo, Maurizio Conte, per disegnare il quadro delle cose fatte, ma anche di quelle, tante e costose, che ancora restano da fare per garantire al massimo livello la sicurezza del territorio.

“Oggi il Veneto è più sicuro di tre anni fa, quando gli allagamenti furono la conseguenza di slittamenti o di cedimenti arginali, ma per essere sicuri al massimo grado – ha ribadito Zaia – occorrerebbe attuare il piano redatto in quella drammatica occasione dal prof. Luigi d’Alpaos, che individua tutti gli interventi che servono in una regione dove nei precedenti 80 anni non si era realizzata nessuna nuova opera di difesa. Il quadro di spesa complessiva ammonta a 2 miliardi 731 mila euro, meno gli interventi già realizzati; lo Stato deve intervenire: meno asfalto, più difesa del suolo. La sicurezza idraulica e idrogeologica deve essere una priorità nazionale”.

 “Da un punto di vista pratico – ha chiosato Zaia – per finanziare questi interventi potremmo dire allo Stato che ci lasci i 18 miliardi che versiamo nelle sue casse, che ci restituisca i soldi delle tasse dei veneti che devono trasformarsi in sicurezza per i veneti. Ce li lascino a noi che mettiamo in sicurezza il Veneto e sarebbe la soluzione migliore. Da un altro punto di vista, lo Stato attivi e finanzi un piano nazionale per la tutela del territorio. Ne abbiamo parlato molto in occasione dell’anniversario della tragedia del Vajont e direi che investire contro il dissesto sarebbe il modo migliore per non dimenticarla”.

Nell’occasione Zaia ha consegnato dati e tabulati sugli interventi realizzati, in corso e da fare, che saranno anche inviati a tutte le istituzioni territoriali: Comuni, province, Prefetture. “Se qualcuno deve parlare di alluvioni lo faccia almeno documentandosi”,  ha affermato invitando a utilizzare questi dati oggettivi.

 

“Nella difesa idraulica stiamo recuperando un arretrato di decenni: ci siamo riusciti con il gioco di squadra: una squadra che ha lavorato per rendere il Veneto più sicuro”. Lo ha sottolineato l’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, intervenuto oggi a fianco del presidente Luca zaia alla conferenza stampa per fare il punto su queste tematiche. “Quanto abbiamo fatto serve ma non è sufficiente, occorre andare avanti – ha aggiunto – e  il territorio deve capire che la sicurezza idraulica è una priorità che supera gli interessi privati legittimi, che vanno comunque compensati. Stiamo iniziando casse di espansione per 131 milioni, dobbiamo fare manutenzione, rafforzamenti, e adeguamenti di argine in un territorio che spesso ha trascurato la sicurezza idraulica per altri obiettivi”.

“Oltre alle criticità del 2010 dobbiamo guardare ad un sistema ampio – ha detto ancora Conte – che va dalla montagna al litorale, che fa difeso dalle mareggiate. Per questi ultimi interventi le risorse potrebbero arrivare lasciando alla Regione i canoni che i concessionari pagano oggi allo stato. In ogni caso serve un impegno corale rispetto al quale lo Stato deve garantire risorse adeguate. Come Regione noi ogni anno investiamo circa 100 milioni per la difesa del suolo e gli interventi dei Geni civili, della bonifica, dei Servizi forestali. Lo sforzo che facciamo è fondamentale ma non basta: lo Stato deve capire – ha concluso l’assessore – che non c’è solo un MOSE da completare ma che esistono tanti altri piccoli grandi MOSE che vanno realizzati per mettere in sicurezza il Veneto”.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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