Alluvione, Stancari e Conte: difese idrauliche più sicure, al via prime casse di espansione
Giovedi 27 Ottobre 2011 alle 18:51 | 0 commenti
Regione Veneto - I lavori di ripristino delle rotte e di rinforzo degli argini in condizioni critiche, avviati in Veneto dal Commissario dopo la disastrosa alluvione di Ognissanti 2010, hanno migliorato le condizioni delle opere idrauliche di difesa, alcune delle quali erano state letteralmente devastate o indebolite dall'acqua.
Stanno inoltre prendendo il via progetti e azioni per arrivare alla realizzazione delle prime tra casse di espansione capaci di raccogliere a monte gli eventuali eccessi d'acqua: a Caldogno (come sfogo del Timonchio e dove la progettazione è più avanzata), a Trissino (per la sicurezza del bacino Agno Guà )e Arzignano a Riese Pio X e a Fonte (per ridurre la furia del Muson dei Sassi"). E' quanto ribadito oggi nel corso del punto stampa convocato ad un anno dal disastro dal Commissario per il superamento dell'emergenza alluvione Perla Stancari con l'assessore alla difesa del suolo del Veneto Maurizio Conte, presente anche il prof. Luigi d'Alpaos. Nell'occasione Conte ha sottolineato che la Giunta si è assunta l'impegno, che è ad un tempo culturale e finanziario, di trovare ogni anno nel proprio bilancio una quarantina di milioni da destinare alle opere di mitigazione e una ventina per la manutenzione di quelle idrauliche. Il ruolo del commissario è una sorta di parentesi - ha detto dal canto suo Perla Stancari - per uscire dalla criticità e avviare un programma proiettato al futuro, con il grande progetto di messa in sicurezza del territorio al quale hanno lavorato gli ingegneri D'Alpaos e Casarin.
Per gli interventi di messa in sicurezza delle opere idrauliche, sono stati resi disponibili 105 milioni complessivi, mentre il numero dei cantieri previsti è salito a 277. Di questi - ha chiarito il Commissario - 202 sono già stati completati e chiusi, 40 sono in corso e 35 restano da attivare secondo le procedure di legge. A questi si aggiungono gli interventi in capo agli enti locali Comuni e Province, per i quali si sta provvedendo alla validazione verificando anche la possibilità di realizzazione per stralci funzionali, in modo che non restino incompiute.
Conte, dal canto suo, si è soffermato sul programma di mitigazione, adottato dalla Giunta, la cui completa realizzazione comporta risorse per 2,7 miliardi, che al momento non ci sono. Ma si può già fare conto sui 60 milioni del Decreto Milleproroghe (30 per il 2011 e 30 per l'anno prossimo), sui 45 milioni derivanti dall'accordo con il Ministero per la difesa del suolo, sui 60 milioni di fondi FAS, mentre nei prossimi bilanci verranno appunto destinate specifiche partite. "E' un percorso non facile, una sfida mai affrontata in passato: l'ultimo bacino di laminazione cui si sia messo mano è quello di Montebello, che risale al periodo prebellico. Siamo impegnati a dare risposte concrete a criticità che non possiamo risolvere in poco tempo - ha concluso Conte - ma che dobbiamo affrontare. Io penso che le prime realizzazioni, Caldogno e Trissino, le avremo tra 2 - 3 anni".
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