Alluvione politici bugiardi o scarica colpe sui contadini di Caldogno: le accuse di Equizi
Sabato 17 Novembre 2012 alle 19:49 | 0 commenti
Franca Equizi, SOS per Vicenza - Proviamo ribrezzo nel vedere i politici che, tutti tronfi, accusano i poveri contadini di Caldogno per le continue emergenze alluvione. Di chi è la colpa, secondo i nostri stipendiati, se in mezza giornata di pioggia i corsi d'acqua si gonfiano da paura? Solo dei contadini!
Secondo noi avranno pensato: "Come si permettono questi spudorati a non voler cedere a prezzo stracciato le loro terre e le case, dove in molti casi le loro famiglie risiedono da varie generazioni, per costruire il bacino di laminazione? Dobbiamo svergognare questi marrani che si oppongono al nostro potere. Istighiamo la gente arrabbiata per i danni contro di loro. Diciamo, con l'aiuto della stampa soprattutto quella amica, che vogliono fare la cresta sulle disgrazie. Nessuno andrà a controllare la vera ragione della scelta di quell'area e cioè l'enorme quantità di ghiaia presente da donare ai cavatori. Spaventiamoli, come ci suggerisce qualche nostalgico, invocando l'intervento dell'esercito. Se ancora non cedono ai nostri voleri li buttiamo fuori di casa senza tanti complimenti e occupiamo militarmente la zona. Impariamo dalla Val di Susa".
Cari (nel senso di quanto ci costate) politici dovreste vergognarvi. Voi e i vostri predecessori siete, secondo noi, i veri colpevoli della situazione venutasi a creare adesso. Fate un esame di coscienza e chiedete scusa. La vostra categoria ha permesso e continua a permettere il sacco del territorio infischiandovene delle conseguenze. Avete autorizzato i costruttori ad edificare anche sugli argini in barba, anzi come dite in deroga perché più chic, alle normative sulle distanze dai corsi d'acqua. Le sponde di fiumi, rogge, canali sono soffocate dal cemento. Molti corsi d'acqua, come per esempio la Seriola o la Dioma a Ponte Alto, sono stati tombinati. Pur di soddisfare gli appetiti famelici dei palazzinari e non far perdere loro neppure un centimetro di costruibile, sordi agli insegnamenti della natura, avete autorizzato interrati a ridosso dei corsi d'acqua. Fiumi e torrenti da secoli hanno sempre avuto i loro naturali bacini di espansione ora cementificati. Alcuni esempi: in Lobia dove la roggia è esondata, la zona di via Aeroporti a Rettorgole, la zona di Viale Diaz, il Dal Molin, via Allegri, l'area di via Fratelli Bandiera, l'area della zona industriale di Motta di Costabissara per il torrente Orolo, solo per fare alcuni esempi.
Che dire poi del comportamento pilatesco di chi dovrebbe, secondo noi in qualità di organi preposti, impedire tutto questo e cioè i consorzi di bonifica, il Genio Civile e il Magistrato alle acque? Un esempio per tutti. Dei costruttori, una decina di anni fa, chiesero di poter costruire in via Allegri a Vicenza. Il Magistrato alle acque, nel rilasciare il nulla-osta per costruire i locali interrati a ml. 7 dal ciglio della sponda del Bacchiglione, specificò che: "La ditta richiedente, firmando l'accettazione del nullaosta, si impegna a non avanzare alcuna pretesa di indennizzo per eventuali danni derivanti dall'andamento idrometrico del corso d'acqua ed inoltre l'amministrazione dei Lavori Pubblici è sollevata in ordine di eventi dannosi che dovessero verificarsi a persone, animali e cose". Questi locali, a quanto ci risulta, vengono continuamente allagati e, secondo il Magistrato alle acque, non avrebbero diritto a risarcimenti, ma i residenti sono stati informati di questo? E il Comune perché ha rilasciato la concessione?
Ricordiamo che i sindaci di Vicenza e Caldogno hanno recentemente autorizzato con Pat e piani degli interventi ulteriori massicce colate di cemento. Li sfidiamo, se effettivamente hanno a cuore i loro concittadini e il loro territorio, a dimostrare coerenza annullando immediatamente queste delibere. Non illudiamoci non faranno nulla, secondo noi, hanno troppa paura di mettersi contro i poteri forti? Perché Variati non chiede e autorizza la costruzione di un bacino di espansione lungo l'Astichello o a Ponte Alto o a Vicenza Est? E' assurdo, a nostro parere, che Vicenza, per non danneggiare i poveri costruttori, pretenda di fare il bacino di laminazione in casa d'altri? Desideriamo chiedere scusa noi agli espropriati per il comportamento, a nostro parere, da ducetto del sindaco pro tempore della nostra città .
Ci chiediamo perché tutti i costi delle opere del bacino, cosi come i risarcimenti dei danni alluvionali, sono a carico dei contribuenti. Perché non sono a carico di chi ha costruito in deroga alle normative, dei politici loro complici e di tutti coloro che inspiegabilmente non hanno sorvegliato e perseguito tutto questo scempio ambientale. E' ora di finirla che paghino sempre e solo i contribuenti. Speriamo che come promesso il procuratore capo indaghi a fondo.
Come mai invece di fare l'invaso non si puliscono i corsi d'acqua, come avviene per i canali di Venezia, asportando il materiale accumulatosi sul fondo nei decenni? Il costo dei lavori potrebbe essere recuperato vendendo sabbia e ghiaia o forse i letti dei nostri corsi d'acqua sono tanto inquinati che il materiale dovrebbe essere conferito in discarica? E' perché non utilizzare le cave già presenti più a nord? Forse perché là nessuno guadagna con ghiaia e quant'altro da asportare?
Segnaliamo infine che, a quanto riferitoci, alcuni decenni fa nell'area destinata ad ospitare il bacino di espansione di Caldogno sono stati interrati, sembra senza particolari precauzioni, rifiuti di ogni genere compresi i pericolosi rifiuti ospedalieri. La zona, come noto, è ricca di risorgive. Chiediamo quindi di procedere preventivamente ad un'accurata indagine e di rendere pubblici i risultati. La zona, come noto, è ricca di risorgive che forniscono acqua sia a Vicenza sia a Padova.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.