Alluvione 2010, rush finale per i rimborsi
Venerdi 5 Aprile 2013 alle 16:12 | 0 commenti
«Si rammenta che che iniziative, azioni ed indicazioni che risultassero non conformi alle norme generali... nonché alle disposizioni specifiche potrebbero essere fonte di responabilità » a carico dei comuni. Con una missiva di tre pagine dattiloscritte la Regione Veneto ribadisce agli enti locali coinvolti nell'alluvione del 2010 che gli stanziamenti a beneficio di cittadini e imprese dovranno seguire un iter rigoroso e non saranno ammesse interpretazioni creative.
Il documento redatto dall'unità speciale che in laguna segue le vicende per gli allagamenti di tre anni fa è stato firmato dal dirigente Alessandro De Sabbata alla fine di marzo e tra ieri ed oggi è arrivato sui tavoli delle amministrazioni comunali beriche a partire da quella di Vicenza e di Caldogno, tra le più colpite.
Dalle carte emerge che la Regione, divenuta Commissario per l'emergenza dopo il passaggio di consegne col precedente commissario, il prefetto veronese Perla Stancari, sta procedendo ad una analisi accurata delle richieste di risarcimento. Richieste il cui termine di presentazione da parte di imprese e singoli cittadini era definitivamente scaduto il 30 novembre 2012.
Dalla nota firmata da De Sabbata emerge però una singolarità . A fronte di un termine ultimo per i comuni al fine della rendicontazione dei danni appunto collocato al 30 novembre dell'anno passato, il dirigente scrive: «In ogni caso si chiede che eventuali situazioni che non trovino riscontro nei dati... siano prontamente comunicate...». E ancora: qualora i comuni abbiano già (il che presuppone che qualcuno non lo abbia ancora fatto stante il termine scaduto) provveduto «a comunicare i dati al Commissario delegato... tali dati dovranno comunque essere oggetto di formale conferma allo scrivente entro 15 giorni dal ricevimento della presente». Si tratta di un periodo di tempo fondamentale nel quale i comuni, detto alla grossa, potranno indirizzare alla regione la lista della spesa (o dei desideri) completa e aggiornata in attesa di sapere in modo definitivo chi sarà accontentato, chi no perché e con quante risorse.
La questione non è di poco conto perché la materia era già stata dibattuta più volte anche sui media. Erano molti infatti i cittadini, per esempio nel capoluogo, che si lamentavano per i mancati rimborsi. Polemiche simili c'erano state a Caldogno dove 200 residenti lamentano di essere rimasti all'asciutto dopo che l'amministrazione aveva preferito impegnare parte delle risorse per lavori pubblici considerati di somma urgenza. Il tutto passerà poi al vaglio dell'assessorato al bilancio capitanato dal leghista Roberto Ciambetti.
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