Alle sorgenti del Blues, Il Mississippi in kayak: 30 giorni in solitario sul 4° fiume al mondo
Domenica 18 Dicembre 2011 alle 10:12 | 0 commenti
Caro Giovanni (direttore, ndr), mercoledì prossimo in biblioteca a Sandrigo presento il documentario "Alle sorgenti del Blues" Viaggio-Avventura in kayak lungo il 4^ fiume piu' grande al mondo. E' un documentario di un'ora con immagini veramente spettacolari del Mississippi e non solo. Vicenza Piu' mi ha seguito in primis per tutta la durata del viaggio e penso ci saranno sicuramente dei lettori appassionati a cui fara' piacere rivivere le emozioni di questa mia avventura ed ammirare i paesaggi che ho immortalato con la mia videocamera.
Ti allego anche la nota sul mio viaggio. A mercoledì.
Giuseppe Faresin
Alle sorgenti del Blues, viaggio in kayak lungo il “Grande Fiumeâ€
Il Mississippi in kayak:30 giorni in solitario sul 4° fiume più grande al mondo.
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L’avventura
Mettete insieme una buona dose di coraggio, un grande spirito d'avventura e sacrificio, un pizzico di pazzia ed il cocktail e' fatto!
Questo è Giuseppe Faresin, vicentino di Sandrigo, che con il suo kayak ha solcato in solitario i più grandi fiumi del mondo, dal Rodano al Mississippi passando per il Danubio. La sua passione per la vita sull’acqua, infatti, lo ha portato a sfidare la natura in imprese sempre più impegnative e forti. Dopo i mille kilometri percorsi in kayak nel 2010 lungo le acque del Danubio, “Beppeâ€, la scorsa estate ha alzato l’asticella e ha messo a segno un’altra delle sue imprese: ben 1.400 kilometri in solitario sul Mississippi per un totale di  trenta giorni sul 4^ fiume più grande al mondo.
La scorza dura del lupo di mare, però,  nasconde un cuore di generosità e grande umanità ; le imprese di Beppe infatti, sono diventate cassa di risonanza per imprese di altra natura: donando 1 Euro per ogni Km percorso, l’uomo del kayak ha voluto sostenere l’organismo internazionale Unicef per aiutare i bambini di Haiti ancora bisognosi dopo il terremoto che li ha colpiti. E la sua generosità è stata contagiosa: lungo il percorso moltissime delle persone incontrate – autorità e gente comune - hanno fatto donazioni a questa causa e alla fine la somma consegnata alla delegazione Unicef di Atlanta è stata maggiore del previsto!
Ma Beppe è andato ancora oltre. Da buon venditore, ha saputo conquistare la fiducia delle autorità vicentine ed essere nominato “Ambasciatore del Veneto nel Mondoâ€. Il suo passare leggero sulle acque dei grandi fiumi è diventato veicolo  per portare un messaggio di solidarietà e vicinanza con altri popoli. Questo è stato particolarmente vero nella sua ultima avventura sul Mississippi.
La terra vicentina e le regioni bagnate dal Mississippi erano accomunate dal fatto di aver subito una paurosa inondazione. Incaricato dalla Regione Veneto e dai Sindaci di Vicenza e Sandrigo, Beppe si è fatto portavoce della sua terra portando saluti e solidarietà ai “primi cittadini†delle varie città dove è passato: Minneapolis, Winona, La Crosse, Dubuque, Le Claire e Saint Louis. L’accoglienza da parte delle autorità che gli hanno dato il benvenuto lungo il “Grande Fiume†e nelle sedi municipali è stata grande ed affettuosa, Giuseppe ha consegnato ad ognuno una lettera personale del governatore del Veneto, del sindaco di Vicenza e del sindaco di Sandrigo.
Nella prospettiva dello scambio e dell’essere ambasciatore di una terra ricca dal punto di vista culturale e artistico, prezioso è stato il contributo che la Banca Popolare di Vicenza ha dato alle imprese del Faresin. La banca infatti, ha messo a disposizione una serie di bellissimi volumi in inglese che ben illustrano l’arte, la pittura e l’architettura del Veneto e delle sue ville con particolare attenzione alle opere del  Palladio. “Quando scorrevo le pagine di questi libri – ricorda Faresin -  e raccontavo di Venezia che e’ stata la più’ antica repubblica democratica del mondo, quando parlavo di Verona, di Vicenza e del Palladio, rimanevano tutti a bocca apertaâ€.
Al ritorno la sorpresa delle lettere di ringraziamento che hanno raggiunto Beppe nella sua casa a Sandrigo. Una per tutte, quella del sindaco di Dubuque, bellissima cittadina di 60.000 abitanti, “Ho avuto il grande piacere di incontrarti e conoscerti personalmente (…):Sei stato un formidabile Ambasciatore dell’Italia!
“Vedersi arrivare una lettera di questo genere mi gratifica immensamente - dice Giuseppe -  perché vuol dire che sul Mississippi non ho solo pagaiato e faticato, ma ho lasciato anche un ricordo: il ricordo di un matto che un giorno e’ passato di lì in canoa portando doni, saluti e la solidarietà della propria terraâ€. Sul filo dell’acqua l’avventura di un matto è diventata veramente punto di partenza per nuovi legami.
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Il viaggio: 1.400 km lungo il Mississippi
Il viaggio in solitario attraverso la terra dei pionieri d’America, degli indiani Sioux Dakota e dei Mormoni è iniziato a Minneapolis nella regione dei Grandi Laghi, Stato del Minnesota. Minneapolis è il centro con il più ricco panorama artistico della regione. Il suo nome deriva dalla parola in lingua Dakota “min†che significa “acqua†e la parola greca “polis†Città : quindi Minneapolis è la città sull’acqua per antonomasia. Il Fiume Mississippi scorre a nord-est di downtown. A 16km circa verso est si trova la città gemella di Saint Paul dove dalla cime di una altura, domina la cattedrale di Saint Paul, simbolo che identifica questa cittadina, rimasta legata alle tradizioni delle comunità tedesche e irlandesi. Dopo il Minnesota, il viaggio si è snodato verso sud nel Wisconsin passando per il grande lago Pepin e le cittadine di Wabasha e Winona il cui nome è saldamente legato agli insediamenti indiani di un tempo.
La Great River Road del Wisconsin offre quasi 500 km di spettacolare panorama fluviale - dirupi di arenaria, foreste e bayous acquitrinosi. Un bayou è un canale minore che si muove molto più lentamente rispetto al corso principale. Nella sua avventura Beppe si è perso in uno di questi canali e solo grazie al suo GPS è riuscito, dopo lo smarrimento iniziale, a rimettersi “in stradaâ€. Nello stato del Wisconsin c’è stato l’incontro con le autorità della città di La Crosse, città famosa per i cacciatori di pelliccia francesi che vi soggiornavano nel ‘700. “Ho incontrato un sindaco giovanissimo, 26 anni – racconta Faresin -  Simpatico e molto interessato alla nostra  terra sull’acqua, il Veneto di Venezia e dei fiumi che la percorronoâ€. La sosta successiva è stata nella graziosa cittadina di Dubuque dove si trova  il museo nazionale del fiume Mississippi che racchiude 300 anni di storia del fiume. E poi a seguire, Le Claire patria di Buffalo Bill, Muscatine resa famosa in tutto il mondo per i bottoni di madreperla ricavati dalle conchiglie del Mississippi e Hannibal (Missouri) città natale di Mark Twain.
Dopo un mese di grande fatica, sacrifici e pericoli scampati, ma anche ricco di tante soddisfazioni, Beppe e’ approdato a St. Louis. “Nel tardo pomeriggio di Mercoledì 18 Agosto sono arrivato alle porte di St. Louis - ha raccontato Faresin - ho preso obbligatoriamente il canale di 15 km che bypassa il corso principale, interrotto da due grossi sbarramenti dove l’acqua cade a cascata. Sono transitato attraverso la grande ed ultima chiusa, la ventinovesima e all’apertura delle gigantesche porte ho visto la città ed il grande arco alto 190 metri: Che emozione!â€. Il “grande arco†è il moderno Gateway Arch dell’architetto finlandese Saarinen - simbolo tangibile del ruolo storico di porta d’accesso all’ovest che la città di Saint Louis ha rivestito nel corso della storia. Sotto il profilo architettonico è una sorta di “Tour Eiffel†della Regione delle Grandi Pianure. Ma la città è nota anche per la sua musica blues. “Ho intitolato questo mio viaggio “Alle Sorgenti del Bluesâ€, per il significato che la musica propria di questi luoghi racchiude. I suoni e i ritmi del blues, infatti, da sempre sottolineano e accompagnano la sofferenza della gente che abita lungo il grande fiume: schiavitù’ prima e soventi catastrofi naturali oggiâ€. Il nostro “moderno viaggiatore†ha confidato che in riva al fiume ha lasciato un segno da dove ripartire per arrivare fino al Golfo del Messico. Chissà se già il prossimo anno sentiremo ancora parlare di lui…
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Il personaggio: l’uomo in kayak
La “passione†di Beppe per la canoa nasce nella primavera del ‘77 quando un amico lo costringe a comprarsi una kayak e qualche mese più tardi lo lancia in un’ impresa comune lungo il Rodano, da Briga (Svizzera) fino a Marsiglia (Francia) per oltre 900 Km.
“Fu una vera follia!†- racconta oggi Beppe - “Tra canaloni e rapide e con la poca esperienza acquisita, venirne fuori vivo, fu davvero solo questione di fortunaâ€.
“Arrivato in fondo senza gravi incidenti, - continua Beppe - misi la canoa in soffitta e decisi che questo sport non faceva per me!â€
Cinque anni dopo, dimenticato lo spavento del Rodano, siamo nel 2002, Beppe decide di rispolverare il suo kayak e di fare nientemeno che il Danubio in solitario partendo da Innsbruck sull'Inn, da lì raggiungere il Danubio e poi giù fino al Mar Nero.
Mentre l’Italia intera era incollata davanti al televisore a tifare per la nazionale di calcio e per Paolo Rossi, lui si preparava a navigare il Danubio.
Purtroppo, il tempo era pessimo e il fiume Inn in piena. Dopo tre giorni a causa delle avverse condizioni meteo e della febbre che sopraggiunse dovette dare forfait. Â
Attaccata definitivamente la canoa al chiodo, Beppe si rassegna.
Passano gli anni, 28 per l'esattezza. Un giorno, siamo nel luglio del 2009, viaggiando in treno sopra un grande fiume della Siberia Occidentale gli viene un'idea, perché non riprendere la canoa e tentare con il Po?
Presto fatto, mise in acqua il suo kayak a Piacenza ed in 7 giorni arrivò fino a Venezia.
Il Danubio però restava sempre l'impresa da fare e siccome le promesse vanno mantenute, specialmente con se stessi, nel Novembre del 2009 iniziò a studiarsi il percorso e a preparare nei minimi dettagli la spedizione.
Nel gennaio del 2010 ci fu il terremoto ad Haiti, da qui l’idea di dare un valore e un significato alla sua impresa donando personalmente all'Unicef 1 euro per ogni km, a favore dei bambini di Haiti.
Nel suo percorso ha incontrato le delegazioni UNICEF di Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado, autorità cittadine di Vukovar (Croazia), Novi Sad, Belgrado (Serbia) e Turnu Severin (Romania). Tutti hanno accolto con grande entusiasmo il suo progetto. Al suo passaggio, Faresin consegnava oltre l'assegno promesso, anche le lettere con i saluti personali del Governatore del Veneto, del sindaco di Vicenza e di quello di Sandrigo.
L’ultima impresa è stata il Mississippi: 1400 Km sempre in solitario che hanno portato l’uomo del kayak oltre oceano. Il Kayak, da scherzo di un amico è diventato passione vera e propria. Ma anche esperienza di vita. “Cari giovani, senza fatica non si va da nessuna parte!â€Â Faresin con il suo kayak lancia un nuovo messaggio: “Non è un kayak che ti cambia la vita, ma l’impegno, la dedizione e la passione che ci metti nel fare quello in cui credi.â€
Di Alessandra Zanin
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Giuseppe Faresin: moderno esploratore  Â
Scheda personale:
Nome Giuseppe
Cognome Faresin
E-mail [email protected]Nazionalità Italiana
Data di nascita 19.01.1953
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Curriculum:
1972: diplomato presso l’Istituto Tecnico ITIS Rossi di Vicenza  settore telecomunicazioni e tecnico addetto ai lavori subacquei.
1972: sub nelle piattaforme Agip al largo di Ravenna.
1974 - 1988: tecnico riparatore e dimostratore presso industria metalmeccanica vicentina.
1988 - oggi: area manager, agente plurimandatario per l'estero.
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Raids in kayak:
1977 discesa del fiume Rodano da Briga (Svizzera) a Marsiglia -Â 970 km in 24 giorni.Â
2009 discesa del fiume Po da Piacenza a Venezia - 370 km in 7 giorni.
2010 raid del Danubio da Vienna a Turnu Severin - 1.000 km in 21 giorni.
2011 raid del Mississippi da Minneapolis a Saint Luis -Â 1.400 km in 1 mese.
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