Alberto: Filippi...ca per tassare prostituzione: per togliere l'Imu e combattere criminalità
Lunedi 11 Febbraio 2013 alle 20:08 | 0 commenti
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La restituzione dell'Imu è sulla bocca di tutti e in primis di chi oggi la promette per avere i voti degli eterni italici creduloni dopo averla istituita e, peggio, dicono gli economisti non schierati, dopo averla resa necessaria con una gestione, diciamo, allegra e non sapendola sostituire toccando i portafogli intoccabili.
Silvio Berlusconi si è guadagnato la scena e il plauso dei desperados che credono che possano arrivare dalle tasse sui capitali fuggiti in Svizzera e pronti a volare altrove, se già non lo hanno fatto al solo annuncio, i fondi per poter attuare l'ennesima promessa del cavaliere, che ormai fa concorrenza a Maurizio Crozza in quanto a battute e sollazzi. Ignazio La Russa, oltre a rivendicare a Fratelli d'Italia, la paternità dell'idea, ha per lo meno provato a indicare una strada meno cervellotica e, sia pure sfidando gli anatemi di Monti e Bersani che tremano all'idea che le promesse elettorali a suon di soldi che non ci sono producano altri danni reali al paese, ha proposto di emettere dei titoli di stato a copertura da pagare a dieci anni e i cui interessi (ma il capitale chi lo rende?) sarebbero coperti da quelli a carico del Monte dei Pachi di Siena per il munifico finanziamento ricevuto per potersi salvare dall'autodistruzione per tangenti e distrazioni di risorse. Ma a questo punto entra in campo il senatore vicentino Alberto Filippo, che in campagna elettorale per la camera dei deputati con La Destra di Francesco Storace, fa una proposta e un ragionamento su cui varrebbe la pena di ragionare non solo a livello economico (vedi l'articolo in pagina) ma anche globale. «Recuperiamo i soldi dell'Imu ma non solo quelli tassando e, quindi, legalizzando la prostituzione», dice in sostanza il quarantesettenne politico che ai primi di aprile diventerà padre. E aggiunge: «così non solo recuperiamo soldi per l'erario, ma dal punto di vista sociale tuteliamo chi, donne e uomini, esercita quella professione dallo sfruttamento e dal doverla esercitare spesso in condizioni igieniche pericolose per se e per gli altri magari per strada, luogo che potremmo, quindi, liberare da uno spettacolo che non è dignitoso per nessuno». Il discorso si fa interessante ancora di più se si considerano «le conseguenze positive automatiche come la lotta alla criminalità che oggi sfrutta quel fenomeno per il solo fatto che è "proibito" prostituirsi e alimenta in quel canale il riciclaggio, lo spaccio di droghe e continui atti di violenza. Non solo tutto questo si ridurrebbe fortemente ma si abbatterebbero molti costi che oggi la comunità sopporta proprio per porre un argine a questo tipo di criminalità ». E Alberto Filippi chiude con una battuta: «sarebbe contenta anche l'Europa perché aumenterebbe il Pil ... alla luce del sole»
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