Alberto Filippi e Fabiano Bosetti guidano la squadriglia de La Destra all'assalto del parlamento
Sabato 2 Febbraio 2013 alle 12:43 | 0 commenti
Alberto Filippi, senatore uscente e candidato alla camera dei deputati di cui già ha fatto parte fino al 2008, e Fabiano Bosetti, segretario regionale e numero 1 nel collegio senatoriale veneto, hanno appena presentato col segretario provinciale, Domenico Obrietan, e con quello cittadino, Stefano Boschiero la "squadriglia" di candidati vicentini del partito di Storace, La Destra, all'assalto del parlamento prossimo venturo (a seguire video).
Se Alberto Filippi parla di difesa del lavoro partendo dalla tutela degli imprenditori («no all'IRAP, Imposta RAPina, e basta con l'iniquità  di Equitalia», scandisce), Bosetti si sofferma sulle differenze col Pdl con cui, pure, La Destra è imparentata («nelle nostre liste iscritti che fanno politica con passione e per passione e non nomi estranei») e sottolinea le differenze con Fratelli d'Italia: «il loro movimento nasce ora da calcoli elettorali del momento, chi è della vera destra ha rifiutato di passare da An al Pdl rifiutando da sempre le prebende di un partito che vedevamo in prospettiva come un soggetto politico destinato a dissolversi. Sta ora agli elettori scegliere la coerenza o chi per il voto ingaggia anche chi poco ha a che vedere storicamente con la destra mentre per lunghi tempi ha assolto funzioni nella formazione di Berlusconi».
Insomme, dopo i distinguo, il "tavolo di presidenza" dei convenuti sottolinea i valori di appartenza alla nazione e di recuepro di sovranità dell'Italia nei confronti di un'Europa che ha imposto i suoi voleri anche per la moneta, un euro che segue criteri ed interessi privati ma non riportabili allo stato, come testimonia l'assenza di controlli della Banca d'Italia, controllata da banche private e non dallo stato, sugli istituti bancari come il Monte dei Paschi di Siena.
Euro, quindi, sì ma per gli scambi internazionali, mentre si ammicca al ritorno della lira per il mercato interno proprio contro i poteri sovranazionali che hanno penalizzato l'Italia e non paesi come gli Usa e il Giappone, anche loro afflitti da debiti pubblici all'italiana ma non per questo "scudisciati" dai mercati come il bel paese.
E, infine, dice Bosetti, va data ancora priorità di attenzione agli italiani nei servizi e vanno recuperati i principi della destra storica.
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