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Alberto Angela: "io icona sexy? Se serve alla cultura va bene"

Di Ferdinando Marcolin Giovedi 5 Gennaio 2017 alle 12:15 | 0 commenti

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Definito da molti l'uomo più sexy del web, Alberto Angela tiene incollati sullo schermo del televisore milioni di spettatori italiani grazie ai suoi programmi televisivi di divulgazione scientifica. Il conduttore, figlio del celebre Alberto Angela, in un'intervista su Repubblica racconta la sua vita a contatto con la scienza. "Da piccolo disegnavo dinosauri e uomini preistorici, come tutti i bambini. Abbiamo fatto tanti viaggi in famiglia ma le storie più belle erano quelle di papà, le sue avventure: ascoltarlo era un po' come leggere Salgari. E sono riuscito a trasformare la mia passione in lavoro".

"Mi sono laureato in Scienze naturali a Roma e ho seguito corsi ad Harvard, alla Ucla e alla Columbia. Sono stato in Congo, in Tanzania ero impegnato per una fondazione che collaborava con l'università di Berkley, seguivano gli studi sull'uomo preistorico: sono quelli che avevano scoperto Lucy. Poi ho fatto spedizioni in Oman, Etiopia, Mongolia a cercare scheletri di dinosauri, la mia passione, esperienze emozionanti che ti danno una formazione umana oltre che scientifica". Il mondo della televisione, spiega Alberto, lo ha raggiunto grazie alla Svizzera, "mi chiesero di spiegare gli scavi, il lavoro del ricercatore. Non avrei mai immaginato di fare televisione. Quei servizi funzionavano, sono diventati un programma, Albatros, che fu mandato in onda da Telemontecarlo: ero sbarcato sulla tv italiana. Poi venne il programma il Pianeta dei dinosauri assieme a mio padre e infine Ulisse, il piacere della scoperta". "Più che padre e figlio eravamo colleghi" scherza il conduttore che in merito alla provocazioni sui social del fatto di essere un'icona sexy ha risposto: "mi sono messo a ridere. L'aspetto sexy mi ha sorpreso: se può servire alla cultura va bene, rimanendo nel buongusto e nel buon senso".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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