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Al via la Stagione di Prosa al Teatro Comunale mercoledì con L'Avaro di Moliere

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 21 Novembre 2011 alle 11:00 | 0 commenti

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Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza   - Dopo l'avvio delle stagioni musicali, al via la Stagione di Prosa del Teatro Comunale di Vicenza: un appuntamento importante, molto atteso dal pubblico che dimostra di aver gradito le nuove scelte artistiche; sono infatti più di 1.200 gli abbonati alla nuova stagione, caratterizzata da grande qualità interpretativa e una forte matrice europea, un omaggio a cinque dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi: Molière, Goldoni, Pirandello, Shakespeare ed Von Kleist.

A rappresentare i classici, alcuni letti in chiave contemporanea, sono state chiamate alcune tra le più importanti compagnie teatrali italiane. Il cartellone ospita inoltre in gennaio un outsider del teatro italiano, Marco Paolini, per la prima volta al Teatro Comunale con lo spettacolo "Itis Galileo", già un tutto esaurito.
La Stagione di Prosa del Teatro è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica, con il sostegno di Fondazione Cariverona, Estel, Fiamm e Develon come partner, Inglesina, Aim Energy, Gruppo Beltrame, Immobiliare Olimpica, Palzileri e Ide Clean come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner.
Il primo spettacolo in cartellone mercoledì 23 e giovedì 24 novembre alle ore 20.45 (come tutti gli spettacoli del Comunale) è "L'Avaro" di Molière presentato dal Teatro delle Albe, con una bravissima Ermanna Montanari attrice protagonista nei panni maschili di Arpagone (nella foto di Claire Pasquier). In scena il punto di vista assolutamente originale del regista Marco Martinelli che, nelle note su questa commedia sul denaro, in cui se ne parla sempre, ma non c'è mai, afferma: Non abbiamo alterato la traduzione di Cesare Garboli, e i cinque atti ci sembrano scritti ieri. Oggi.
Gli altri protagonisti sono Loredana Antonelli (Felicetta), Alessandro Argnani (Valerio), Luigi Dadina (Mastro Giacomo), Laura Dondoli (Claudia), Luca Fagioli (Mastro Simone), Roberto Magnani (Cleante), Michela Marangoni (Frosina), Marco Martinelli (Anselmo); il responsabile dello spazio scenico è Edoardo Sanchi, le luci sono di Francesco Catacchio e Enrico Isola, le musiche originali di Davide Sacco, i costumi di Paola Giorgi.
La Compagnia delle Albe incontrerà il pubblico di Vicenza giovedì 24 novembre alle ore 16.00 nel Foyer del Teatro, per raccontare e spiegare la versione dell'Avaro che portano in scena e il modo in cui è stato affrontato questo testo classico: la regia, il lavoro degli attori, le luci e la scenografia. L' incontro con il pubblico, format consolidato nelle altre stagioni del Comunale, novità per la prosa, sarà condotto da Roberto Cuppone, regista, storico del teatro, docente universitario, molto noto al pubblico vicentino.
La trama è quella classica del vecchio taccagno che, pur di tenere per sé tutti i suoi soldi, impone scelte di interesse nei matrimoni dei figli e vuol tenere invece per sé una bellissima e giovane ragazza, seppur senza dote. Una commedia, quella rappresentata dal Teatro delle Albe, in cui tutti i personaggi sono una cosa, ma ne rappresentano un'altra, in cui tutti desiderano lo scettro del potere, in cui tutti vorrebbero sostituire il cupo signore della casa, o accomodarsi a fianco del nuovo padrone. Arpagone è un piccolo sovrano con la sua corte popolata di larve, in cui la sua voce troneggia; il finale della commedia non può che essere lieto, e qui è fin troppo di maniera, con modi che echeggiano i finali avventurosi di tanta tradizione e che rimandano, quasi a "modelli" televisivi dei giorni nostri.
Arpagone ci parla del suo denaro come un innamorato, e così estrae dalla sua perdita, dalla sua ferita, degli accenti toccanti. Chiede al buio della platea di essere "resuscitato". Ed è questo, anche, il miracolo della scena.
Dopo la rilettura, densa di significati, di un grande classico, in dicembre gli spettacoli di prosa del Comunale si pongono sotto il segno della novità: venerdì 2 e sabato 3 dicembre, alle ore 20.45 Antonio Albanese presenta "Personaggi", testi di Michele Serra e Antonio Albanese, regia di Giampiero Solari. Lo spettacolo riunisce alcuni tra i volti creati da Antonio Albanese: dall'immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, all'imprenditore che lavora 16 ore al giorno, dal sommelier serafico nel decantare il vino, al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista "abitante di un mondo perfetto" al tenero Epifanio e i suoi sogni internazionali. Una galleria di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto. Un recital che racconta, con corrosiva comicità e ritmo serrato, un mondo popolato da personaggi tipici del nostro tempo, dal pensiero contemporaneo interpretato con dirompente fisicità.
Lo spettacolo, fuori abbonamento, registra un tutto esaurito in entrambe le date.
Ancora spazio alle novità con l'avvio della rassegna nel Ridotto, "Luoghi del Contemporaneo - Prosa". lunedì 12 dicembre; l'appuntamento è con un artista straordinario, tra i più apprezzati del cinema e del teatro italiano: Filippo Timi, autore e interprete, con Lucia Mascino e Luca Pignanoli, di "Favola. C'era una volta una bambina e dico c'era perché ora non c'è più". In scena due amiche s'incontrano tutti i giorni in una deliziosa casetta americana anni ‘50, in cui l'atmosfera sembra raccontare le infelici felicità di due casalinghe. Ma nessuna favola è mai perfetta come sembra e così, in una magica notte di Natale, qualcuno bussa alla porta e, .... niente sarà più come prima.
La Stagione "ufficiale" di Prosa riprende poi giovedì 12 e venerdì 13 gennaio 2012 con un capolavoro della drammaturgia, "La bottega del caffè" di Carlo Goldoni, interpreti Marina Bonfigli e Antonio Salines, diretti da Giuseppe Emiliani. È questo un allestimento che la critica ha definito "coraggioso" in quanto realizzato seguendo rigorosamente i canoni della commedia goldoniana, una versione settecentesca ripresa anche nell'interpretazione, per offrire al pubblico l'immediatezza e la vivacità di uno spaccato della vita dell'epoca.

Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio è la volta di Marco Paolini con "ITIS Galileo", ideato con Francesco Niccolini; lo spettacolo non approfondisce la tradizionale dialettica fede-ragione, che ha segnato la storia dello scienziato e del Seicento, ma piuttosto indaga sulla discussione a tre fra fede, ragione e superstizione. In fin dei conti, giocare al lotto è più facile che pensare o guadagnarsi il paradiso onestamente, anche se il calcolo delle probabilità non dovrebbe indurre nessuno a giocarci. L'obbiettivo di Marco Paolini con questo lavoro teatrale è quello di coinvolgere nel ragionare, non solo nel raccontare, arrivare a una situazione in cui il pubblico non sia seduto tranquillo, sapendo di dover fare lo spettatore e basta. Va in scena a teatro un dialogo, anche se non proprio sopra i massimi sistemi, ma almeno su di un "minimo comune e multiplo". Lo spettacolo, ovunque un grande successo, registra un tutto esaurito in entrambe le date.
Sabato 18 e domenica 19 febbraio, il quarto appuntamento della rassegna è "Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello, nella rielaborazione teatrale di Tato Russo, una messa in scena insolita e di grande commozione, sempre giocata sul sottile confine tra verità e apparenza. Tato Russo è interprete nel doppio ruolo di Mattia Pascal e di Adriano Meis, mentre gli altri personaggi che concorrono alla sua vicenda si rincorrono nella storia, interpretata da identità e personaggi diversi, quasi a scegliere di non chiarireper nulla, la distinzione tra i vari aspetti della realtà.
Martedì 20 e mercoledì 21 marzo, ancora un grande classico con Leo Gullotta interprete principale di "Le allegre comari di Windsor" di William Shakespeare. Intrighi, scherzi, furberie, dominano e sfilano, secondo il gusto shakespeariano, in uno spettacolo frizzante, musicale e di squisito intrattenimento. In scena un campionario della più svariata umanità: il bonario benestante, il meschino geloso, lo scaltro pedante, il servo scimunito, il pavido baciapile, l'ampolloso bottegaio, l'antipatico saccente. Ma su tutti trionferanno le donne, le Comari appunto, che con furbizia e lungimirante intelligenza porranno la parola fine alla travagliata vicenda del vanaglorioso Falstaff.
Giovedì 29 e venerdì 30 marzo l'ultimo spettacolo della stagione, una produzione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine e del CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, principali interpreti Stefano Santospago e Ludovica Modugno. "Il Principe di Homburg" di Heinrich Von Kleist viene allestito a duecento anni dalla sua morte, anche per fare il punto sulla tenuta culturale e umana di uno tra i più sconvolgenti e contradditori poeti drammatici. Questa messa in scena intende mettere in luce non tanto il dramma di chi si trova dilaniato tra sentimento e legge, libertà e obbedienza, inconscio e norma, ma piuttosto la proposta kleistiana di una possibile soluzione, per cui da ogni conflitto si può uscire grazie a un sogno.
Gli appuntamenti della programmazione 2012 con i Luoghi del Contemporaneo, in scena tutti al Ridotto, sono: venerdì 20 gennaio con Annamaria Guarnieri diretta da Maurizio Scaparro che ripercorre gli ultimi momenti di vita della leggendaria Eleonora Duse in "Eleonora, ultima notte a Pittsburgh" di Ghigo De Chiara,musiche a cura di Simone Cussino.
Giovedì 9 febbraio è la volta di Monica Guerritore, accompagnata al pianoforte da Antonio Ballista, con Senso "avevo sposato il mare... avevo bisogno... di amare" in cui farà rivivere al pubblico le vicende della contessa Livia Serpieri protagonista della novella di Camillo Boito da cui è stato tratto l'omonimo film di Luchino Visconti.
La nuova rassegna si chiude sabato 24 marzo con Alba Rohrwacher, apprezzata e premiata attrice del grande schermo, protagonista di "È stato così" dal romanzo di Natalia Ginzburg, regia di Valerio Binasco.
Tutti gli spettacoli, quelli della Stagione e quelli dei Luoghi del Contemporaneo, iniziano alle ore 20.45
Biglietti e abbonamenti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442 [email protected]), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza. Prezzi dei biglietti della Stagione: intero 28 euro, ridotto over 60 - 22 euro, ridotto under 25 - 14 euro; prezzi dei biglietti per gli spettacoli dei Luoghi del Contemporaneo: intero 22 euro, ridotto over 60 - 17 euro, ridotto under 25 - 17 euro.
Gli abbonamenti alla Stagione di Prosa (6 spettacoli, possibilità di scegliere tra due turni) costano 120 euro intero, 90 euro il ridotto over 60, 66 euro il ridotto under 25.
Gli abbonamenti alla rassegna Luoghi del Contemporaneo (4 spettacoli nel Ridotto, data unica) costano 70 euro intero, 55 euro il ridotto over 60, 55 euro il ridotto under 25.
I biglietti per lo spettacolo "Personaggi" (fuori abbonamento) di Antonio Albanese sono esauriti.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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