Aim, Guaiti vuole chiarezza
Giovedi 2 Maggio 2013 alle 15:36 | 0 commenti
Sandro Guaiti, consigliere comunale - Il destino di AIM che uscirà dall’in house, mettendo i suoi servizi sul mercato, è un importante argomento di dibattito in questa campagna elettorale, perché esso preoccupa i lavoratori ma anche i cittadini, che stentano a pagare le bollette sempre più care, nonché i costi di abbonamento e i biglietti del trasporto pubblico, sono i dati sciorinati in questi giorni dall'Amministratore Unico di AIM dott. Paolo Colla.
Dalle dichiarazioni del signor Colla, che hanno contestato alcuni dati dei bilanci AIM diffusi dal Movimento 5 Stelle, emergono precisazioni su alcuni punti ma altre che non convincono affatto e che sollecitano ulteriori chiarimenti. Ad esempio, nel contestato dato sui più di 5 milioni di consulenze dal 2008 al 2011, AIM precisa che l'importo si riferisce ad una serie diversa di spese tra cui 1,2 milioni di spese legali per la gestione dei contenziosi. E’ legittimo che cittadini e lavoratori, essendo i veri proprietari di AIM, sappiano a quali studi legali ci si è affidati. Si tratta di cause vinte o perse? La cifra milionaria citata da Colla fa pensare che si tratti di cause perse, visto che in caso di vittoria legale AIM sarebbe stata rifusa dalle spese sostenute. A cosa serve l’ufficio legale di AIM se poi si spendono milioni di euro presso studi e professionisti privati? La verità è scomoda: si parla di tagli e di ristrutturazioni che mettono a rischio decine di posti di lavoro, mentre altre voci di spesa non conoscono crisi. Infatti, dalle dichiarazioni del dott. Colla emerge anche che il numero dei dirigenti negli anni è aumentato, nonostante i tagli delle spese di personale non dirigenziale, a seguito della riorganizzazione del trasporto urbano (taglio corse serali, ad esempio, affidato a privati). In base a quali criteri si è aumentato questo numero, come sono selezionati questi dirigenti? A cosa servono i dirigenti assunti, se poi per avere delle consulenze ci si rivolge a terzi?
Il sindaco Variati ha costantemente affermato di aver ereditato dalla precedente amministrazione un Gruppo AIM in stato grave, attribuendo poi al presidente Roberto Fazioli, da lui stesso scelto, di averla risanata. Anche da queste affermazioni discendono molte domande:
1) come mai si è mantenuto lo stesso direttore generale che diresse l'azienda con la precedente amministrazione comunale, nonostante la negativa gestione di cui parla il sindaco Variati? (domanda che, mugugnando sottobanco, ancora oggi molti consiglieri comunali di maggioranza si fanno)
2) come mai il prof. Fazioli, che avrebbe risanato AIM, non è stato confermato;
3) come mai, se l'azienda è risanata, l'indebitamento aziendale non scende adeguatamente e gli oneri passivi sono sempre a livelli elevatissimi?
Queste sono contraddizioni che meritano una risposta chiara sul piano politico e tecnico. La querela verso il Movimento 5 Stelle è un atto di debolezza e sarebbe utile capire con quali soldi si sosterranno le sue spese legali. Invece di querele vengano risposte. Su qualche punto le risposte sono venute su altri le risposte date non sono chiare ed esaustive. Per dare credibilità e trasparenza all'amministrazione di una società pubblica, è urgente che i cittadini siano partecipi appieno di come sono utilizzati i loro soldi, su come vengono adottate decisioni, e su come sono scelte le persone cui viene affidato un importante patrimonio pubblico da gestire.
Se le spese sono state sostenute alla luce del sole siano resi pubblici i dati e siano fornite risposte esaustive, che finora non sono ancora giunte.
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