Quotidiano |

Agroenergie in Veneto, sviluppo a rischio: a Vicenza una trentina di impianti biogas

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 19 Febbraio 2016 alle 10:25 | 0 commenti

ArticleImage

Confagricoltura Veneto

Un milione e mezzo di megawattora prodotti ogni anno da 128 impianti di biogas, 1500 impianti fotovoltaici e numerosi impianti di combustione di biomasse. Sono i numeri delle agroenergie in Veneto, che pongono la regione ai primi posti nella classifica in Italia, dove negli ultimi anni il settore delle rinnovabili ha fatto passi da gigante nella produzione di energia elettrica, creando migliaia di posti di lavoro. Uno sviluppo che ora rischia di essere bloccato da vincoli normativi, pressione fiscale, burocrazia e leggi, come il cosiddetto decreto “spalmaincentivi”, che hanno cambiato le regole già concordate dei regimi di sostegno.

Sulla situazione attuale e sulle prospettive di sviluppo del settore agroenergetico farà il punto il convegno “Diamo un futuro alle Agroenergie in Veneto - Quale sviluppo per il fotovoltaico e il biogas nelle aziende agricole?”, che si svolgerà lunedì 22 febbraio nella sede di Confagricoltura Padova in via Strada Battaglia 71/C ad Albignasego.

Molti gli interrogativi che verranno lanciati dai relatori. Fotovoltaico e impianti di biogas e di combustione potranno ancora svilupparsi all'interno delle aziende agricole? L'obiettivo sancito dalla Conferenza del clima di Parigi dello scorso dicembre, che ha fissato nel 40 per cento l'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030, comprenderà anche la produzione di energia da biomasse agricole? Quali orientamenti e quali scelte si apprestano ad assumere il Governo e la Regione? Ma si parlerà anche delle tante opportunità che offrono le agroenergie del futuro, come la possibilità di sfruttare più sottoprodotti: liquami, sfalci di strade e argini, scarti dei mercati ortofrutticoli e dell'industria di trasformazione.

“Oltre a capire come evolverà il futuro della produzione di energie rinnovabili da parte delle imprese agricole, faremo il punto sui temi e sui problemi che oggi interessano gli impianti di fotovoltaico e di biogas – spiega Giovanni Musini, presidente della Sezione Agroenergie di Confagricoltura Veneto -. Il settore è partito nel decennio scorso con grandi speranze e investimenti dei nostri agricoltori veneti, che con l’opportunità delle agroenergie sono riusciti a creare una nuova produzione all’interno di aziende che cominciavano ad essere segnate dalla crisi. Vedi le aziende zootecniche e del mais. Oggi, a causa di una regolamentazione confusa e dei costi di gestione e manutenzione in impennata, si rischia di far naufragare un intero sistema importante per l’agricoltura, l’ambiente e la riduzione delle emissioni. Alcuni produttori hanno ritenuto già di chiudere l’impianto piuttosto che trovarsi in futuro milioni di debiti da pagare”.

Il programma del convegno, che inizierà alle 10.30, prevede l’introduzione di Giovanni Musini, seguita dalla panoramica di Roberta Papili, di Confagricoltura, sull’aggiornamento normativo e sulle incentivazioni. Quindi Donato Rotundo, di Confagricoltura, si soffermerà sulle emissioni di CO2 e obiettivi, mentre Riccardo De Gobbi, della Regione Veneto, tratterà di attività autorizzativa e rinnovabili nelle aziende agricole.

Con Gabriele Lanfredi poi si conosceranno i vantaggi di fare lobby tra le aziende per migliorare la qualità dell’impresa e diminuire i costi. Chiuderà Barbara Degani, sottosegretario all'Ambiente, con una panoramica sulle politiche nazionali su rinnovabili e ambiente.

In Veneto gli impianti di biogas di origine agricola autorizzati dalla Regione Veneto (dati aggiornati al 31 dicembre 2015) sono 128. Sfuggono al censimento tutti quelli autorizzati dai Comuni, che non hanno l’obbligo di comunicare il dato alla Regione. Secondo una stima di Confagricoltura in provincia di Vicenza gli impianti di biogas sono una trentina.

Leggi tutti gli articoli su: confagricoltura, biogas, Agroenergie, Giovanni Musini

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network