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Agricoltura, Manzato: la ricetta al curaro dei professori rischia di paralizzarci

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 26 Ottobre 2012 alle 15:00 | 0 commenti

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Regione Veneto - "Tempo che il preannunciato record storico dell'export agroalimentare Made in Italy, previsto quest'anno in 31 miliardi di euro, con una crescita del 50 per cento delle vendite di riso italiano in Cina e del 35 per cento degli spumanti nazionali in Francia, abbia fatto ritenere al Governo dei Professori che quello agricolo sia un settore produttivo da spremere di più".

"Di certo è questo l'effetto che avrà l'attuale testo della Legge di Stabilità, che deprimerà e probabilmente spingerà alla chiusura molte aziende agricole, la loro concorrenzialità e la loro capacità di costruire valore per tutti".
Franco Manzato guarda con preoccupazione alle conseguenze di questa "che è una vera e propria manovra finanziaria, finalizzata in maniera univoca a dare respiro ai circa 2 mila miliardi di deficit costruito negli anni dallo Stato, rispetto ai quali la politica e gli apparati statale non sembrano dare segni di ravvedimento, preferendo scaricare il debito sui cittadini, sugli enti locali e sulle imprese. E' una freccia al curaro che rischia di paralizzare tutta l'economia italiana, o ciò che ne resta".
"Rivalutare il reddito domenicale e il reddito agrario del 15 per cento non solo aggraverà la fiscalità aziendale, ma si porterà via tutta la residua redditività delle aziende che sono finora riuscite a non indebitarsi. Del medesimo segno - aggiunge Manzato - è anche la rivalutazione al 5 per cento dei terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (iscritti quindi alla previdenza sociale). A questo si aggiungono la riduzione del 5 per cento del gasolio agevolato alle aziende agricole e un più impattante incremento dell'Iva sugli acquisti. Tutto questo è un disegno sulla carta che non considera quali sono i veri margini di guadagno dell'agricoltura, per gran parte già inesistenti e comunque risucchiati da altri segmenti delle filiere. Non è così che si cresce - conclude Manzato - e senza crescita le entrate dello Stato diminuiranno a fronte di una spesa per interessi che non cala, mentre semmai bisogna avere il coraggio di detassare i comparti produttivi per renderli concorrenziali con i mercati internazionali e comunque sostenere quei segmenti, come l'agricoltura, che oggi sembrano i soli a creare valore e occupazione".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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