Agricoltura e Iva, Manzato: gli imprenditori stretti tra minori ricavi e contrazione consumi
Domenica 28 Ottobre 2012 alle 18:08 | 0 commenti
Franco Manzato, Regione Veneto - "Il previsto aumento dell'IVA si trasformerà quasi certamente in un'ulteriore perdita di redditività per le imprese agricole, aggiuntiva rispetto all'aumento della fiscalità già prevista dalla Legge di Stabilità ". Ne è convinto l'assessore all'agricoltura del Veneto Franco Manzato, che lancia un nuovo allarme sul "peso del costo dello Stato su un segmento produttivo che sta creando export, valore e occupazione.
Perché di questo si tratta: paghiamo più tasse per mantenere un apparato statale indebitato al di là delle possibilità del Paese e degli italiani, non per avere servizi in più".
"L'aumento dell'IVA su tutto, compresi gli alimentari (una sorta di revival della tassa sul macinato), provocherà un'ulteriore riduzione dei consumi e della capacità di spesa delle famiglie - afferma Manzato - deprimendo ancor più un'economia già asfittica. Per i produttori agricoli a questa situazione si aggiungerà la loro storica debolezza contrattuale all'interno delle filiere: i segmenti non produttivi e la distribuzione in particolare cercheranno quasi certamente di contenere la loro quota di perdita scaricando sull'agricoltura il maggior costo e la minore competitività derivante dall'iva. E' insomma probabile che, anche a fronte della crisi dei consumi, la produzione verrà pagata ad un costo inferiore, costringendo di fatto gli agricoltori a caricare sul loro reddito l'aumento dell'imposta sugli alimentari, mentre lascerà di fatto del tutto loro carico quella sugli acquisti".
"Va da sé che il sistema agricolo nè verrà fortemente, e ulteriormente, penalizzato, banalizzando gli sforzi anche dei 130 mila imprenditori agricoli impegnati nel Veneto a garantire qualità , tipicità , sicurezza alimentare, e che si troveranno ulteriormente puniti mentre cercano di investire fatica e denaro nell'innovazione e nella crescita della concorrenzialità ". "Questi meccanismi i "contadini" li conoscono bene e certamente non possono essere ignoti ai "professori" (o forse si?), che dovrebbero smettere quantomeno di dire che è tutto a posto continuando a spremere i contribuenti. E quelli agricoli - conclude Manzato - si trovano già a combattere contro: la speculazione, le svalutazioni dei prodotti, l'aggressione alla tipicità da parte della mondializzazione comunque camuffata, i falsi prodotti made in, le catastrofi meteorologiche, le malattie delle piante e degli animali, la burocrazia, il credito".
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