Quotidiano | Categorie: Politica

Aggressione Daisy Osakue, Roberto Ciambetti: "adesso si parla di goliardia, ma se fossero stati figli di leghisti..."

Di Note ufficiali Venerdi 3 Agosto 2018 alle 17:50 | 0 commenti

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“Mi chiedo cosa sarebbe successo se tra i lanciatori di uova che hanno ferito, tra altre vittime, anche la discobola Daisy Osakue, vi fosse stato  un figlio di un leghista veneto”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ritorna - in questa nota - sulle polemiche dei giorni scorsi “con la descrizione di un paese irreale  in preda a rigurgiti razzisti – spiega Ciambetti - il paese reale è cosa ben diversa da quella che le élite  vorrebbero far credere.  

Per quanto riguarda Daisy Osakue le auguro un pronto e pieno recupero, la completa guarigione e il ritorno nella pedana di lancio: speranza che penso sia condivisa da tutti. Mi colpisce, piuttosto, vedere come maitre a penser della politica pret a porter abbiano immediatamente annacquato le roboanti parole dei giorni scorsi definendo alla fine come goliardata l’impresa dei tre ragazzi sfaccendati , liquidando, come nulla fosse, le polemiche abnormi dei giorni scorsi.  Fossero stati dei veneti figli di leghisti o di esponenti del centro destra  i  tre ragazzi e le loro famiglie sarebbero stati tutti additati alla gogna mediatica con  l’indignazione della sinistra, manifestazioni, girotondi e valanghe di dichiarazioni. Forse qualche giornale cattolico avrebbe dedicato loro la prima pagina e, non potendo  abusare del ‘Vade Retro’, avrebbero titolato a piena pagina ‘Vexilla regis prodeunt inferni’. Alighieri a parte,  siam passati nel volgere di poche ore dalla tragedia nazionale alla farsa goliardica e su ciò bisognerebbe riflettere.  In verità- conclude Ciambetti -  la Lega di Salvini spaventa perché il segretario della Lega ha dimostrato che era possibile fare qualcosa per contenere al massimo gli sbarchi di immigrati economici, dimostrando  poi come le orze dell’Ordine  possono agire in maniera durissima contro spacciatori, immigrati violenti e prevaricatori come abbiamo visto fare a Mestre e come ci auspichiamo accada in tante altre città che hanno bisogno di vedere che lo stato c’è e fa rispettare la legge. Cambiare si può. Cambiare si deve:  chi ha vissuto grazie alle maglie larghe della spesa pubblica deve capire che la musica è finita. Ed è finita anche per i rivoluzionari in cachemire”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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