Aero Club: botta vecchia e risposta immediata sul GdV. Il presidente Rossato replica subito
Mercoledi 14 Dicembre 2011 alle 13:15 | 0 commenti
Il 6 dicembre 2011 Il Giornale di Vicenza, poichè, come da sua premessa, desiderava "far conoscere ... la lettera aperta al sindaco di Vicenza, Achille Variati", pubblicava la petizione* a favore del mantenimento dell'Aero Club Ugo Capitanio di Vicenza al Dal Molin con 80 firme iniziando da quelle del presidente Massimo Rossato e del senatore Giuseppe Leoni, Presidente dell'Aero Club (insieme nella foto del 29 ottobre, ndr). Per inciso la lettera era di circa due mesi prima (l'originale lo pubblichiamo qui ed è datato, infatti, 10 ottobre 2011 con la "cloud" risposta del sindaco, che pure pubblichiamo qui, datata 23 novembre e preceduta dall'incontro con la stampa dell'Aero Club del 29 ottobre con annesso show irato dell'assessore Dalla Pozza). Solo 3 giorni dopo, il 9 dicembre, sempre il GdV pubblicava l'atto di risposta** (e di accusa) del Colonnello Vanni Barichello.
L'ufficiale a riposo ribaltava con qualche militaresca irruenza sull'Aero Club stesso la responsabilità della sua scomparsa. Il presidente dell'Aero Club di Vicenza, Massimo Rossato, ha scritto e inviato giorni fa al colonnello tramite il GdV la sua replica, che ci ha chiesto di pubblicare, cosa che facciamo, visto che da tempo seguiamo la vicenda e nel timore che la missiva di Rossato debba aspettare due mesi prima che ne venga conosciuta la posizione, come avvenuto per la prima. Utilissima, però, a scatenare l'immediata reazione ... militare.
Eccola la risposta di Massimo Rossato, presidente attivo dell'Aero Club Ugo Capitanio, al Colonnello a riposo Vanni Barichello
Vicenza, 11 dicembre 2011
Sono a scrivere a seguito della risposta del Col. Vanni Barichello comparsa sul Giornale di Vicenza il 9 dicembre per precisare alcune cose a nome mio e degli 80 firmatari della lettera. Nonostante ci sia la libera possibilità di esprimere le proprie opinioni e considerazioni, fortunatamente anche attraverso i mezzi di comunicazione, giornali e televisioni come in questo caso, consiglierei prima però di accertarsi di ciò di cui si parla e di evitare, come in questo caso, di sparare a zero contro un'associazione fatta di gente dell'Aria che ha dovuto tirarsi su le maniche e che a proprie spese con determinatezza ha preferito andare avanti nonostante l'aiuto e supporto di nessuno. Mi permetta, se mi è possibile da semplice pilota civile di farle notare che l'Aero Club di Vicenza sorto nel 1921 e primo utilizzatore dell' aeroporto "Tommaso Dal Molin" ha sempre avuto buoni rapporti con l'Aeronautica Militare di Vicenza e collaborato con la stessa per promuovere e divulgare come da statuto la cultura aeronautica soprattutto con la scuola di volo anche ai giovani negli Istituti scolastici di Vicenza e provincia.
Faccio notare che i piloti e gli istruttori membri del direttivo che attualmente gestiscono sono persone che unite dalla vera passione per il volo si adoperano a tempo libero per mantenere attiva una delle prime scuole di volo e sodalizio aeronautico italiano con una notevole storia alle spalle senza avere propri interessi all'interno, cosa che pochi riescono veramente a fare.
Siamo stati l'unico operatore dell'aeroporto che a seguito della chiusura ha perso le proprie strutture costruite con i fondi dei soci, ha notevolmente ridotto l'attività di volo e ha fatto fronte all'aumento delle spese dovuto al trasferimento altrove dell'attività pagando lo stesso le concessioni demaniali di Vicenza nella speranza di poterci tornare.
Sarei molto lieto di poterLa conoscere di persona per fare chiarezza su chi siamo e cosa stiamo facendo, nonché tutto quello che abbiamo fatto per poter mantenere la nostra sede che per decisioni molto Alte ci è stata portata via dalla sera alla mattina.
Colgo l'occasione colonnello per porgerLe i migliori saluti.
Il presidente
Massimo Rossato
*Il Giornale di Vicenza
martedì 06 dicembre 2011 - LETTERE - Pagina 54
«Chiediamo al sindaco un po´ di terra per gli aerei»
Desideriamo far conoscere questa lettera aperta al sindaco di Vicenza, Achille Variati.
È con profondo rammarico che Le esprimiamo la nostra tristezza per la scomparsa di uno dei simboli della nostra città , l´aeroporto Dal Molin.
Ci perdoni e non si spazientisca; non vogliamo fare delle polemiche sulle scelte fatte in merito; ormai quello che è stato fatto è stato fatto e quello che c´era da distruggere è stato distrutto, ma ci rattrista e ci amareggia, e anche un po´ ci indigna, che per dare ascolto a quello che si è presentato come “il popolo delle pentole” si sia dato un colpo di spugna su novant´anni di storia e sulla storia dell´aviazione italiana a Vicenza, di cui, tanto di frequente andiamo fieri.
Una storia fatta di pionieri del volo, dal tenente Arturo Ferrarin, al maresciallo pilota Tommaso Dal Molin, solo per citarne alcuni, di cui la nostra città si fregia in onore avendo dedicato ! strade e spazi pubblici; tutto sta scomparendo, anche il nostro Aero Club, uno dei primi Aero Club d´Italia, sorto nel 1921 e che ha formato validi piloti sia civili che militari, nonostante vacue promesse di politici più o meno illustri che del caso avevano assicurato di interessarsi.
Se le ricorda lei, signor sindaco, le domeniche all´aeroporto per qualche manifestazione aerea? Migliaia di persone ordinate, festose, con lo sguardo all´insù per fermare le evoluzioni dei vari velivoli lì convenuti; mai un incidente, né dentro, né fuori l´aeroporto, ma solo tanta gente felice.
Converrà che sia stato uno spettacolo di gran lunga migliore di quello degli stadi di calcio che, nonostante gli incidenti, i feriti, talvolta i morti, non si chiudono, ma, anzi, si rinnovano e si ampliano: uno spettacolo talvolta deplorevole, ma questo spettacolo continuerà , mentre l´aeroporto di Vicenza apparterrà solo in una storia da leggere sui libri.Si vocifera che l´area sarà adibita a “parco ella pa! ce”, senza dubbio un bel progetto, ma purtroppo constatiamo che i parchi pubblici della nostra città sono sempre più spesso zone dove la microcriminalità ha installato i propri quartieri generali, vedi Campo Marzo, e che altre zone verdi sono affidate all´azione del volontariato per il loro intrattenimento. Le auguriamo che questo non si trasformi nel “parco della vergogna”, considerata la sua ubicazione fuori mano e la mancanza di sorveglianza già insufficiente per le aree verdi esistenti.
Noi, signor sindaco, noi piloti e amanti del volo, noi che sappiamo rispettare il volo di una farfalla o di un airone che riempivano il vecchio aeroporto, noi le chiediamo di evitare lo scempio finale di concederci una striscia di prato adiacente a quelle che sono le strutture del vecchio Aero Club per poter mantenere l´attività di volo sportivo con i nostri piccoli velivoli che non danno fastidio a nessuno e la cui presenza costante, seria e responsabile potrebbe ! fare anche da deterrente per quegli episodi di piccola criminalità di cui uno spazio del genere potrebbe ingenerare.
Abbia il coraggio, signor sindaco, di una decisione positiva in merito; non si può cancellare la storia, ci dedichi anche solo pochi minuti del suo tempo e salvi questa ultima pagina di storia della Nostra città ; non solo Le saremo grati, ma tutto il mondo dell´aria e la gente di Vicenza che da sempre ha mostrato amore per il volo.
Seguono 80 firme, tra cui quella del presidente dell´Aero Club di Vicenza e quella del presidente dell´Aero Club d´Italia
**Il Giornale di Vicenza
venerdì 09 dicembre 2011 - LETTERE - Pagina 54
DAL MOLIN
«Se avete perso l´aeroclub la colpa è vostra»
Agli ottanta firmatari. È colpa vostra se il Dal Molin è finito così. Siete stati voi che avete avuto la bella pensata di far andare via dal Dal Molin prima il Comando Nato 5a Ataf e poi il Cofa, il Comando Operativo dell´Aeronautica, per trasferire sul sedime il Baronio e costituire il "polo aeronautico". Lo stesso dicasi per la Società Aeroporti Vicentini, che riteneva di poter aver gratis la torre di controllo gestita dagli americani. Inutilmente ho cercato di convincere alcuni di voi che stavate sbagliando, che in torre deve esserci sempre un italiano, che velivoli importanti non potevano operare perché Monte Berico era troppo vicino. Voi ex-militari poi insegnanti al Baronio o con interessi nell´aeroclub o nella Società Aeroporti Vicentini avete convinto i vostri colleghi dello Stato Maggiore a spostare i comandi dal “Dal Molin” a Poggio Renatico. Ora l´ex ministro La Russa ha fatto in modo di perdere anche il coma! ndo di Poggio Renatico: siete rimasti tutti con un pugno di mosche. Al posto di un bellissimo piccolo aeroporto una mega caserma americana. I due proverbi per voi: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso". "Chi troppo vuole nulla stringe".
Col. (R) Vanni Barichello
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