Opinioni | Quotidiano |

Aduc: il ministro Fornero ha detto tutt'altro, ma la stampa preferisce alimentare la caciara

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 27 Giugno 2012 alle 23:18 | 1 commenti

ArticleImage

Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc - E' scoppiata l'ennesima polemica sulle dichiarazioni del ministro del Welfare Elsa Fornero che avrebbe detto al Wall Street Journal: "il lavoro non è un diritto". Evidentemente, posta cosi', non vi è dubbio che sembra contraddire l'art. 4 della Costituzione "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto."

Ma cosa ha davvero detto la ministra? Lo si vede andandosi a leggere i transcripts dell'intervista:
"That includes youth, who need to know a job isn't something you obtain by right but something you conquer, struggle for and for which you may even have to make sacrifices." (1)
Letteralmente: "E questo include i giovani, che devono sapere che un (posto di) lavoro non è qualcosa che si ottiene di diritto ma qualcosa che devi conquistare, faticare e per il quale potresti dover fare anche dei sacrifici".
Notare che in inglese, "a job" vuol dire appunto "un posto di lavoro". La ministra ha detto più e nemmeno quello che dice la nostra Costituzione, come peraltro interpretata -già dal lontano 1965- dalla Corte Costituzionale: "i principi generali di tutela della persona e del lavoro ... non si traducono nel diritto al conseguimento ed al mantenimento di un determinato posto di lavoro" (vedi ordinanza 56/2006) Ecco quindi una polemica inventata, alimentata da una stampa che nel limitarsi a riportare le varie reazioni politiche strampalate, non si preoccupa di andare a leggere cosa sia stato effettivamente detto informandone i lettori.
Facciamo questo appunto non tanto per entrare nel merito delle dichiarazioni della ministra, ma per mettere in evidenza quanto il dibattito politico italiano sia incentrato sul nulla e i danni che questo urlio ci ha provocato e ci provoca, distogliendo l'attenzione sui veri problemi. Il tutto alimentato da una stampa pigra, compiacente e spesso pronta a cavalcare le polemiche invece di fare ciò che dovrebbe: informare.
La riforma della politica italiana passa anche da una profonda autoriforma del giornalismo nostrano, ovvero di quel "potere" che dovrebbe vigilare sui governanti e informare i cittadini per permettergli di fare scelte adeguate. E non invece trasformarsi in una sorta di megafono del nulla.


Commenti

giorgio langella
Inviato Giovedi 28 Giugno 2012 alle 07:00

Si può anche concordare sulla stampa pigra e compiacente ... infatti sul processo Marlane-Marzotto poco o nulla viene scritto (ed è solo un esempio). Ma dire che il dibattito suscitato dalle dichiarazioni di Elsa Fornero (ministro della Repubblica) siano basate sul nulla non è per nulla condivisibile. La realtà è là a ricordarci che i governi liberisti non hanno saputo (o voluto) affrontare la mancanza di lavoro. Nulla è stato fatto per impedire le delocalizzazioni, la chiusura delle fabbriche, lo sviluppo industriale del paese. Niente. Le dichiarazioni alquanto ambigue sul diritto al lavoro e le leggi votate da forze politiche come PDL, PD e Terzo Polo (loro si pigre e compiacenti) hanno l'unico scopo di rendere ancora più precario il lavoro e di cancellare (o ridimensionare in maniera determinante) gli ultimi diritti dei lavoratori.
Che il lavoro non sia più un diritto può essere la realtà. Una realtà voluta e costruita dai liberisti che hanno governato e governano. Ma che lo affermi un ministro che dovrebbe fare di tutto perché il lavoro fosse il primo diritto di ognuno è una cosa imbarazzante e indecente.
Tutto qua.
Giorgio Langella
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network