Addio Bisoli: arriva il terzo tecnico per il Vicenza, ma rimane il presidente Pastorelli che sa tanto di vecchio
Mercoledi 19 Aprile 2017 alle 14:43 | 0 commenti
Pubblicato il 19 aprile alle 11.20, aggiornato alle 14.43. "Il Vicenza Calcio comunica che l'allenatore Pierpaolo Bisoli è stato sollevato dall'incarico. Ringraziandolo per il lavoro svolto e i risultati conseguiti fin qui, la società augura a Bisoli le migliori fortune per il prosieguo della carriera." Quattro righe - un formato standard - sono bastate a liquidare l'ennesimo tecnico messo alla guida della panchina biancorossa con la mission di un rilancio che tarda ad arrivare. Classifica alla mano, la situazione non è mai stata cosi nera. Mancano sei partite più eventuali play-out e il successore, Vincenzo Torrente, potrà forse dare una scossa alla squadra. Impossibile chiedere di più, per i miracoli tecnici non c'è il tempo e il materiale umano a disposizione è sempre lo stesso.
Torrente è un allenatore esperto con la prima panchina occupata nel 2003 e abituato a lottare per la salvezza, ma al di là dei suo pedigree venerdì sera c'è la sfida con il Benevento da onorare e, si spera, vincere. La coperta dunque è corta. I tifosi a Pasquetta prima non hanno fatto mancare il loro supporto alla squadra e poi, dopo aver assistito all'ennesima sconfitta casalinga, hanno dato il via alle naturali contestazioni. In altri tempi, e con la passata dirigenza, la società di via Schio sarebbe stata messa sotto esame dai tifosi ben prima.
Ma il nuovo presidente Pastorelli sembra ora aver esaurito il credito in tutti i... sensi. Il piatto, insomma, piange. Detto, in un precedente articolo, della situazione economica di Vi.Fin., la società che controlla il Vicenza calcio, da un punto meramente calcistico il mercato sia estivo che di riparazione è stato deludente. A pagare sono i tecnici, prima Lerda e ora Bisoli, che probabilmente ha meno colpe di quante oggi gli si possano imputare incluso il... colpo di sonno di lunedì Vigorito. Il Vicenza in campo non ha una vera punta con Ebagua alle prese con la pubalgia e un attacco a cui non basta la fede nel suo nome sugli schemi. Negli altri reparti, senza analizzare caso per caso, le cose non vanno poi meglio: tante le scommesse sbagliate, i rilanci mancati, i nomi solo d'effetto, i risultati deludenti. Augurando al nuovo allenatore un buon lavoro ed incrociando le dita per il futuro, rimandiamo ogni bilancio a fine campionato quando si potrà dire con certezza se la linea dell'austerità intrapresa dalla società biancorossa (anche se nei bilanci non li abbiamo trovati, Vi.Fin. non aveva immesso 6 milioni?) sarà stato un gioco rischioso ma ancora vincente. Per il momento non resta che prendere esempio dai quei sudditi fedeli che vedendo cambiare il monarca, incerti sul bontà del cambiamento, urlavano: "Il Re è morto, viva il re".
Solo che ora a morire c'è il Lane e, se prima con gli inglesi si rimpaingeva l'indimenticabile Pieraldo Dalle Carbonare, se con Sergio Cassingena si rimpiangevano gli inglese, ora con Alfredo Pastorelli non si può più rimpiangere nessuno...
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