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Addio al bellunese Tommaso Padoa-Schioppa, l'ultimo appello per un'Italia normale

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 19 Dicembre 2010 alle 23:22 | 0 commenti

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Rassegna.it - L'ex ministro dell'Economia è morto a Roma. Aveva 70 anni. È stato il "tutor" dei conti pubblici italiani. Disse che le tasse "sono bellissime". L'ultimo intervento sul Corsera: un appello alla "normalità istituzionale"

L'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa è morto la sera del 18 dicembre a Roma, a causa di un infarto cardiaco. Padoa-Schioppa, 70 anni, è stato colto da un malore nel corso di una cena nel centro di Roma, alla quale aveva invitato molti amici. I soccorsi e il ricovero in un vicino ospedale sono stati inutili.

"Sono sconvolto e addolorato", ha commentato da Bologna l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha definito Padoa-Schioppa "un amico" e una delle persone a cui era "più legato".

Tommaso Padoa-Schioppa era nato a Belluno il 23 luglio 1940.

Era stato Ministro dell'Economia e delle Finanze nel secondo Governo Prodi (17 maggio 2006 - 8 maggio 2008); fino al maggio 2008 aveva presieduto il Comitato Monetario e Finanziario Internazionale (IMFC) del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Dal 1998 al 2005 era stato membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea. In precedenza era stato Presidente della Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (1997-98); Vice Direttore Generale della Banca d'Italia (1984-1997); Direttore generale per gli Affari economici e finanziari alla Commissione europea (1979-1983).

Nel 2005-2006 era stato Presidente della Fondazione IASC (International Accounting Standards Committee).
Nel corso della sua attività era stato Co-segretario del Comitato Delors per lo studio dell'unione economica e monetaria europea dal 1988 al 1989; Presidente del Comitato consultivo bancario della Commissione europea (1988-1991); Presidente del Gruppo di lavoro sui sistemi di pagamento delle banche centrali della Comunità europea (1991-1995); Presidente del Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria (1993-1997); Presidente del Comitato regionale europeo dello IOSCO, International Organization of Securities Commissions (1997-1998); Presidente del FESCO, Forum of the European Securities Commissions (1997-1998); Presidente del Comitato sui Sistemi di pagamento e regolamento del G10 (2000-2005).

Dal 1979 al 1983 era stato Direttore Generale per l'Economia e la Finanza dell'Unione Europea; dal 1984 al 1997 era stato Vice Direttore Generale della Banca d'Italia.

In qualità di ministro dell'Economia tecnico e indipendente del secondo governo Prodi aveva varato una Finanziaria impegnativa, nel 2007, con l'obiettivo di riportare in equilibrio i conti pubblici dopo cinque anni di governo di centro destra. Fu l'anno, il 2007, in cui il ministro passò alla cronaca per la sua dichiarazione a favore delle tasse (che definì "bellissime da pagare") e della polemica coi giovani "bamboccioni".

Tra i suoi ultimi incarichi, quello di consigliere economico del primo ministro del governo greco, Giorgio Papandreu.

Lo scorso 21 novembre il Corriere della Sera aveva pubblicato un suo appello alla "normalità istituzionale", nel quale Padoa-Schioppa suggeriva quattro interventi per porre "fine alla stagione politica iniziata nel 1992-94 e mai risoltasi in un duraturo rimedio ai mali della Repubblica".

Se l'esito della crisi fosse un nuovo governo, scriveva, "potrebbe, anzi dovrebbe, essere sostenuto da un arco di forze politiche ampio, tanto da includere componenti rilevanti sia della destra sia della sinistra. Esso non sarebbe né tecnico, né a tempo, né del presidente, né di 'ribaltone'; sarebbe, semmai, un governo del Parlamento".

Un governo che, per Padoa-Schioppa, avrebbe dovuto concentrarsi "sulle quattro più gravi patologie dell'Italia di oggi": legge elettorale, rapporto politica-informazione (televisioni in primo luogo), giustizia e rapporto tra Nord e Sud (federalismo). Patologie "divenute talmente gravi da mettere a rischio la democrazia, lo Stato di diritto e la stessa unità nazionale" di cui sono "largamente responsabili anche le forze che hanno governato prima di Berlusconi, il quale deve parte della sua fortuna politica proprio alla promessa (ahimè mancata) di curarne alcune".

Leggi tutti gli articoli su: Rassegna.it, Tommaso Padoa-Schioppa

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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