Acquisti online di bond subordinati con Mifid "vecchio": la domanda a [email protected] e la risposta di Riccardo Federico Rocca
Mercoledi 22 Febbraio 2017 alle 22:19 | 0 commenti
Un lettore scrive a [email protected], l'indirizzo mail riservato a nostri utenti e a soci e investitori della vecchia Banca Popolare di Vicenza e della cugina, futura "sposa" combinata, Veneto Banca che vogliano porre domande su situazioni particolari o di interesse generali, che, in tal caso, pubblichiamo mantenendo, se richiesti l'anonimato, corredandole delle risposte che ci vengono date da "esperti" e/o associazioni che interpelliamo di volta in volta. Stavolta a rispondere è l'avvocato Riccardo Federico Rocca. Ecco la domanda.
Egregio direttore, scrivo a nome di molte persone che si trovano nella situazione che vi descrivo. Molte persone hanno riscontrato un comportamento poco trasparente e irregolare adottato da molte banche che hanno piattaforme online per l'acquisto/vendita di titoli come l'obbligazione subordinata XS1327514045 (emessa nel caso specifico da Veneto Banca).
In particolare tali persone avevano un profilo Mifid vecchio di parecchi anni e nonostante ciò la piattaforma online permise l'acquisto. Subito dopo qualche settimana, la banca sollecitò via email il correntista di aggiornare il proprio Mifid.
Molti ignorano tale sollecitazione e le banche dopo aver inviato la stessa email diverse volte decisero di inviarne una con tono minaccioso dicendo che, se non avessero aggiornato il Mifid, avrebbero bloccato l'operatività .
Ora vi chiedo in nome di queste persone, aldilà di come finirà la sorte di queste banche, tutti coloro che si trovano nella situazione descritta, se fanno causa, non avranno ottime possibilità di rimborso dato il comportamento non corretto delle banche?
Loro dovevano a monte bloccare la possibilità di acquisto di tali titoli per tutti coloro che non avevano un Mifid adeguato ed invece prima l'hanno permesso, salvo poi tempestare il correntista di esortazioni via email ad aggiornarlo.
Aspetto con molto interesse un vostro parere.
Ecco la risposta dell'avvocato Riccardo Federico Rocca.
Non è agevole per chi acquista titoli su piattaforme online poter sostenere in giudizio di essere uno sprovveduto risparmiatore. Pertanto la mancanza di idonea documentazione sul profilo dei propri clienti ai fini MIFID espone l'intermediario a possibili sanzioni da parte della CONSOB, ma non rappresenta, a mio avviso, una solida base per chiedere l'annullamento dell'operazione di compravendita per mancata osservanza delle disposizioni di cui all'art. 21 TUF.Â
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