Quotidiano | Categorie: Politica

Acqua azzurra, acqua cara

Di Daniela Ceccon Mercoledi 27 Febbraio 2013 alle 10:01 | 0 commenti

ArticleImage

Da VicenzaPiù n. 250 e Bassano Più n. 12 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online.Di Danile a Ceccon
Quando si parla di acqua, la prima cosa da ricordare è il referendum del giugno 2011, con il quale più di 26 milioni di italiani hanno chiesto l'abrogazione parziale della norma che stabilisce la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, nella parte in cui prevede che tale importo includa anche la remunerazione del capitale investito dal gestore. In pratica, gli italiani hanno deciso che nessuno debba trarre guadagno dalla vendita dell'acqua, considerato un bene primario di proprietà di tutti.

Ad oggi, in molti Comuni, il risultato di questo referendum non viene rispettato e la gestione dell'acqua è affidata a multiutility private (in tutto o in parte) che traggono profitto dalla gestione del servizio idrico. Il Forum italiano dei movimenti per l'acqua si occupa di monitorare e denunciare queste situazioni di fatto fuori legge, ottenendo alcuni risultati, anche se spesso solo parziali. L'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas, per esempio, ha deliberato un rimborso parziale delle bollette consegnate agli utenti dai gestori del servizio idrico che non rispettavano il referendum per l'acqua pubblica per il periodo di luglio-dicembre 2011. Ma i parametri del rimborso disattendono il parere del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale, dal momento che l'authority ha deciso di applicare il cosiddetto "metodo tariffario transitorio", anziché il rimborso del 7% di quanto versato ai gestori, come sarebbe previsto dal risultato del referendum.
Nel frattempo, molti Comuni stanno cercando di applicare il risultato di quel referendum a livello locale. Il 13 febbraio il Consiglio comunale di Vicenza ha approvato una delibera che dovrebbe dare il via ad un percorso che miri a trasformare il gestore del servizio idrico integrato in una società di diritto pubblico, senza scopo di lucro e aperta alla partecipazione dei cittadini. La decisione ha fatto seguito all'introduzione, qualche settimana fa, di un articolo dello Statuto comunale che sancisce il diritto all'acqua. Il progetto di creare un consorzio partecipato da cittadini e lavoratori che sia indipendente dalle leggi del mercato deve ora trovare l'appoggio degli altri trenta comuni soci di Acque Vicentine Spa (di cui il Comune di Vicenza è azionista di maggioranza) e la collaborazione di Alto Vicentino Servizi Spa, che attualmente gestisce il servizio idrico nell'alto vicentino.
A Bassano del Grappa e nella zona del Brenta la questione dell'acqua è legata al conflitto fra gestione centrale e autonomie locali.
In questa zona, il servizio idrico è gestito da Etra Spa, multiutility a totale proprietà pubblica che gestisce il servizio idrico integrato, il servizio rifiuti e altri servizi nel bacino del fiume Brenta, che si estende dall'Altopiano di Asiago ai Colli Euganei, comprendendo l'area del Bassanese, l'alta padovana e la cintura urbana di Padova. Ad affidare ad Etra la gestione del servizio idrico integrato con affidamento in house è stato Ato Brenta (Ambito Territoriale Ottimale Brenta), il consorzio di 73 Comuni nato in seguito alla Legge Galli del 1994, che aveva definito gli adempimenti di Stato, Regioni ed Enti locali nella riorganizzazione dei servizi idrici. Regolazione, pianificazione e controllo della gestione del servizio idrico integrato sono i compiti che la legge aveva affidato ad Ato Brenta. Dal 31 marzo questo consorzio cesserà di esistere e, al suo posto, sorgerà il Consiglio di Bacino Brenta, formato sempre da sindaci e Comuni (28 del Bassanese e dell'Altopiano, 44 padovani e uno trevigiano). Si tratta di una formalità, anche se il nuovo istituto sarà più snello e più veloce nel prendere decisioni, visto che a guidarlo saranno in tre, anziché in sette com'era in Ato Brenta.
Con il decreto "Salva Italia" emanato dal governo Monti alla fine del 2011, dal 28 dicembre 2012 la competenza sulle tariffe è stata affidata all'Agenzia per l'energia elettrica e per il gas (Aeeg), che, secondo quanto riportato dalla direttrice dell'Ato Brenta, Giuseppina Cristofani, probabilmente le aumenterà. E' anche possibile che, se la nuova tariffa dovesse essere superiore anche a quella del 2012, i cittadini dovranno versare la differenza. La speranza dei sindaci interessati, critici rispetto alle decisioni prese dall'Agenzia, è che il Consiglio di Bacino Brenta sia in grado di influire maggiormente sulle decisioni dell'Aeeg , che di fatto rappresenta lo Stato centrale e che, vista la presenza di una convenzione condivisa da 73 sindaci, non potrà evitare di tenere conto dell'opinione dei primi cittadini.
Acqua pubblica sì, quindi, ma i prezzi "popolari" chi li fa?

Leggi tutti gli articoli su: acqua, VicenzaPiù n. 250, Bassano Più n. 12

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network