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Accoglienza profughi, Donazzan: un milione di veneti non arriva a mille euro

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 9 Settembre 2015 alle 16:23 | 0 commenti

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Regione Veneto 

"Oltre un milione di veneti sopravvive con una pensione sotto ai mille euro e di questi uno su tre non arriva ai 500 euro al mese. Il premier Renzi e il ministro Alfano, così prodighi nell’affermare il dovere all’accoglienza verso i migranti, si chiedono come possano sentirsi milioni di pensionati che, dopo una vita di duro lavoro, fanno fatica ad arrivare a fine mese?".

Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, commenta così gli ultimi dati su numero e importi degli assegni previdenziali erogati in Veneto. Secondo la ‘fotografia’ elaborata dagli uffici regionali - su dati INPS - delle 1.440.832 posizioni previdenziali, 332 mila non raggiungono la soglia dei 500 euro (equivalente alla minima sociale), e 1.009.155 (pari al 70 per cento del totale dei pensionati veneti) percepiscono un assegno inferiore ai mille euro.

"Non è difficile immaginare – dichiara Donazzan - cosa possa pensare un pensionato veneto, un artigiano o un agricoltore che ha lavorato tutta la vita 12 ore al giorno, sin dagli anni dell’adolescenza, e si ritrova con una misera pensione, di fronte alla roboanti dichiarazioni del premier che sostiene di aver abbassato le tasse e rilanciato il paese, e agli annunci del ministro Alfano pronto ad accogliere profughi e migranti e generoso nel promettere mezzi e strumenti a cooperative ed enti locali per i piani di protezione". "Questa politica di slogan ad effetto senza conoscenza delle smagliature e delle lacune del welfare nazionale – prosegue Donazzan - denota superficialità e arroganza e assenza di responsabilità verso gli italiani, i veneti in particolare, abituati a lavorare duro, a risparmiare e a non lamentarsi".

"La politica è anche esercizio di realismo – conclude l’assessore veneto – Il governo dovrebbe prendere atto che non siamo nelle condizioni di accogliere più nessuno e dobbiamo invece preoccuparci dei problemi e delle difficoltà dei nostri concittadini, in primis dei nostri anziani. Chiedo che i due miliardi destinati ai profughi, con i 35 euro di diaria giornaliera dati alle cooperative che li accolgono, siano ridistribuiti per innalzare le pensioni minime per far vivere dignitosamente i nostri anziani, cui dobbiamo rispetto e riconoscenza. Questa sarebbe politica di equità e giustizia, il resto è propaganda buonista".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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