A Vicenza una mostra di opere pittoriche realizzate da persone con disagio psichico

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 21 Gennaio 2014 alle 15:55 | 0 commenti

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AxA Associazioni artisti per l'Arte Sacra Vicenza - La mostra raccoglie quaranta opere pittoriche di un gruppo di ospiti con disagio psichico delle comunità alloggio “Gardenia”. La struttura, a gestione mista del Dipartimento di Salute Mentale dell'Az. Ulss n°6 ( Parco S. Felice di Vicenza), propone nelle sale del Museo Dioesano di Vicenza il frutto di un’esperienza artistica, psicologica e pedagogica realizzata all'interno del loro neo-atelier “Esprimersi”.

 "Attraverso il linguaggio emergono contenuti e significati provenienti da vicissitudini personali di soggetti particolarmente sensibili, memorie di tanti che hanno incrociato le loro esistenze ma al contempo integrati nella rappresentazione mentale e affettiva di pochi o di nessuno che possa ridar loro il senso e il valore di Persone."(S.Scattola)  Chi sceglie di “farsi prossimo” a queste persone sofferenti, comprende, non solo per empatia, la portata di questo dolore. E anche l’infinita pazienza necessaria nell’accompagnarli alla ricerca di se stessi, di un’immagine di sé accettabile. Profonde ferite ancora aperte o memorie come cicatrici (Resnik 2008) chiedono un avvicinamento attento e insieme creativo.

“Esistono artisti che dipingono ciò che vedono, altri che dipingono ciò che ricordano o che immaginano.
Ma c’è anche una sottile linea di demarcazione tra gli “artisti sani che capiamo essere matti solo leggendo le loro opere e invece ci sono creatori folli
che riescono a mascherare le loro deviazioni sulla tela, altri ancora che danno libero sfogo al loro tormento" (Vittorio Sgarbi)        

L'esposizione, attraverso i temi evocativi raccolti in alcune sezioni, è un tentativo di innescare un processo terapeutico, recuperando in maniera non traumatica ricordi, illustrando le immagini dei sogni, talvolta  incubi, decodificando attraverso i colori le emozioni, che non sempre le persone riescono ad esprimere a parole. Usando il linguaggio artistico come  comunicazione non verbale, emerge un'esperienza espressiva insieme di valore estetico e di intensa umanità: sono “pittogrammi dell’inconscio”. Quelle memorie antiche, quelle originarie, che hanno lasciato un segno profondo, che hanno inciso, talvolta dolorosamente la materia estremamente fragile della mente, ora emergono mediante la pittura. E' bello e importante "leggere"  quelle immagini: la materia e il colore che li compongono, le forme espressive convenzionali che vengono raffigurate, ma soprattutto le stratificazioni di esperienze che qui vengono insieme esposte e insieme celate. Una lettura simbolica (Warburg) chiede qui lo sforzo non solo di intuire il significato che proviene dall’autore dell’opera, ma anche la collocazione spazio-temporale in cui si colloca “idealmente” il soggetto narrante. Viene richiesto un percorso paziente che più risultare affascinante: si tratta di finestre che si aprono alla vita, e chi le apre svela qualcosa di prezioso e fragile del proprio mondo di oggi, e insieme di un passato che può essere remoto. Sono storie fantastiche, memorie prigioniere, identità frammentate, desideri, sogni e pulsioni. 

Nella meravigliosa cornice del Museo Diocesano, convivono fra grandi Firme storiche e "pittori" senza nome, dalle storie spesso “ferite”. Sono opere che comunicano un'aria diversa. Produzioni "che nascono da pennelli che vibrano di un’autonomia “altra” e che proviene da luoghi di confine. Sono rappresentazioni figlie di matite che pesano e che vengono impugnate con forza. Di gomme che cancellano e si spezzano. Di pennelli senza più setole" (S.Scattola). Ma sono Opere preziose e vivide, tracciati nitidi che ad uno sguardo attento parlano al cuore con misteriosa verità e freschezza.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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