A Vicenza una mostra di opere pittoriche realizzate da persone con disagio psichico
Martedi 21 Gennaio 2014 alle 15:55 | 0 commenti
 "Attraverso il linguaggio emergono contenuti e significati provenienti da vicissitudini personali di soggetti particolarmente sensibili, memorie di tanti che hanno incrociato le loro esistenze ma al contempo integrati nella rappresentazione mentale e affettiva di pochi o di nessuno che possa ridar loro il senso e il valore di Persone."(S.Scattola)  Chi sceglie di “farsi prossimo†a queste persone sofferenti, comprende, non solo per empatia, la portata di questo dolore. E anche l’infinita pazienza necessaria nell’accompagnarli alla ricerca di se stessi, di un’immagine di sé accettabile. Profonde ferite ancora aperte o memorie come cicatrici (Resnik 2008) chiedono un avvicinamento attento e insieme creativo.
L'esposizione, attraverso i temi evocativi raccolti in alcune sezioni, è un tentativo di innescare un processo terapeutico, recuperando in maniera non traumatica ricordi, illustrando le immagini dei sogni, talvolta  incubi, decodificando attraverso i colori le emozioni, che non sempre le persone riescono ad esprimere a parole. Usando il linguaggio artistico come  comunicazione non verbale, emerge un'esperienza espressiva insieme di valore estetico e di intensa umanità : sono “pittogrammi dell’inconscioâ€. Quelle memorie antiche, quelle originarie, che hanno lasciato un segno profondo, che hanno inciso, talvolta dolorosamente la materia estremamente fragile della mente, ora emergono mediante la pittura. E' bello e importante "leggere"  quelle immagini: la materia e il colore che li compongono, le forme espressive convenzionali che vengono raffigurate, ma soprattutto le stratificazioni di esperienze che qui vengono insieme esposte e insieme celate. Una lettura simbolica (Warburg) chiede qui lo sforzo non solo di intuire il significato che proviene dall’autore dell’opera, ma anche la collocazione spazio-temporale in cui si colloca “idealmente†il soggetto narrante. Viene richiesto un percorso paziente che più risultare affascinante: si tratta di finestre che si aprono alla vita, e chi le apre svela qualcosa di prezioso e fragile del proprio mondo di oggi, e insieme di un passato che può essere remoto. Sono storie fantastiche, memorie prigioniere, identità frammentate, desideri, sogni e pulsioni.Â
Nella meravigliosa cornice del Museo Diocesano, convivono fra grandi Firme storiche e "pittori" senza nome, dalle storie spesso “feriteâ€. Sono opere che comunicano un'aria diversa. Produzioni "che nascono da pennelli che vibrano di un’autonomia “altra†e che proviene da luoghi di confine. Sono rappresentazioni figlie di matite che pesano e che vengono impugnate con forza. Di gomme che cancellano e si spezzano. Di pennelli senza più setole" (S.Scattola). Ma sono Opere preziose e vivide, tracciati nitidi che ad uno sguardo attento parlano al cuore con misteriosa verità e freschezza.Accedi per inserire un commento
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