La Destra: a Vicenza revocato convegno dalla dittatura che parla a nome della democrazia
Domenica 1 Settembre 2013 alle 10:03 | 1 commenti
Silvio Destro, responsabile la DESTRA Federazione di Vicenza -  Riguardo al convegno "Oltre il '900. Verso verità e giustizia" è accaduto ciò che ci aspettavamo e che regolarmente accade da sempre nella Repubblica Italiana, disastrata anche nella libertà di pensiero e d'opinione. Per i disordini che sarebbero senz'altro derivati dai "nipotini dei Partigiani d'Italia", l'amministrazione municipale di Vicenza ha tolto l'autorizzazione, originariamente concessa per lo svolgimento del sopra specificato simposio previsto per il 7/9/2013 ai Chiostri Santa Corona di Vicenza.
Siamo gli ultimi che vorrebbero fare "dietrologia", perché siamo consapevoli che i vicentini e gli italiani abbiano prioritariamente bisogno di risposte concrete alla loro attuale e difficile quotidianità . Ma la "dietrologia" è invece costantemente usata ad arte da tutte le formazioni di sinistra, gli episodi di censura poi si susseguono impuniti e, a questo punto, "qualche sassolino dalle scarpe" cominciamo a togliercelo anche noi. Innanzitutto siamo certi che il blocco frapposto dai firmatari della petizione di revoca manifesti alcuni teoremi incontestabili e regolarmente dimostrabili a carico dell'area sinistrorsa:
I. Non lascia mai nulla d'intentato per attrarre possibili consensi generati da sentimenti antifascisti;
II. Getta discredito con il pregiudizio riservato ai soggetti organizzatori, non considerandoli attendibili, solo perché latori di un punto di vista divergente;
III. Vuole avere l'esclusiva sul racconto storico, in particolare del secolo ventesimo, il ‘900 appunto;
IV. Teme l'emergere di verità inconfessabili che andrebbero ad ingenerare sull'opinione pubblica dubbi sulla interpretazione sin qui data agli eventi storici.
A tal proposito ricordiamo ai novelli "Partigiani d'Italia" che una "mezza verità " sia una menzogna. Il nostro paese è, purtroppo, distante dall'aver risolto certe pendenze con il passato e per questo ne risente più di quello che si pensa. Una corretta coabitazione e convivenza tra forze politiche cosiddette di "sinistra" e di "destra" all'interno di un sistema democratico maturo doveva essere raggiunta attraverso un processo di riconciliazione, che non è stato ancora completato perché non è stata fatta ancora piena luce sui fatti riguardanti la seconda guerra mondiale. E ciò non accadrà mai fino a quando nelle sedi ANPI italiane non ci si deciderà a tirare fuori gli "scheletri" dagli armadi.
Ad esempio le innumerevoli, tremende e cieche vendette messe in atto dopo il secondo dopoguerra in tutta Italia con le Foibe risultano essere ancora oggi misconosciute. Poi quanti hanno pienamente compreso che i terribili crimini compiuti dai nazisti in Italia, così commemorati annualmente, spesso fossero ritorsioni a seguito di vili imboscate tese dai partigiani durante la ritirata di soldati tedeschi ? Infine tutti sanno che, durante la guerra attraverso l'applicazione di una specifica legge, l'uccisione di un soldato tedesco dovesse essere "compensato" giustiziando dieci italiani. Ma quanti sono a conoscenza che analoghe leggi gravavano sulla testa delle popolazioni occupate dagli eserciti alleati, solo che il rapporto fosse venti per i militari francesi, trenta per gli anglosassoni e cinquanta per i russi ?
Alla luce di tutto questo siamo convinti che sarebbe stato invece utile per chiunque assistere al convegno, traendo libere valutazioni personali da quanto ascoltato, avendo sicuramente la possibilità di chiedere chiarimenti o di confutarne le tesi. Questo è ciò che intendiamo come libera espressione, negata proprio da chi si professa unico "difensore e paladino" di un presunto sistema democratico.
Auspichiamo che la conferenza si possa svolgere in altra data, permettendo così ai nostri "avversari" politici di dare prova, per una volta, di rispettare le normali regole pluraliste.
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3,5 milioni di russi
1,1 milioni di detenuti
600,000 omosessuali
500.000 zingari
78,000 malati di mente
e poi
800.000 ebrei morti nei ghetti;
1.300.000 ebrei morti per le azioni degli Einsatzgruppen e fucilati;
2.700.000 assassinati nei centri di sterminio; 300.000 negli altri lager.
Il Paese che più di tutti vede il genocidio degli ebrei è la Polonia (con 3.000.000 di ebrei
uccisi), cui segue l'Urss con un bilancio che varia da 700.000 vittime a 1.100.000;
e subito a ruota l'Ungheria (550.000 vittime);
la Romania (270.000 vittime);
la Cecoslovacchia (260.000 vittime);
la Germania (120.000 vittime); la Lituania (130.000 vittime);
la Francia (75.000 vittime);
la Grecia (60.000 vittime);
la Lettonia (70.000 vittime);
i Paesi Bassi (con più di 100.000 vittime);
l'Austria (50.000) vittime) ecc.
Sono sufficienti questi numeri? o devo riportare anche le nefandezze delle deportazioni fatte in Italia ? Vogliamo parlare dei campi di concentramento italiani nelle isole di Cherso dove lasciarono morire di fame migliaia di slavi e croati ? o le stragi nelle colonie africane perpetrate dai fascisti a un popolo che di difendeva con le lance e l'arco ?
Penso non ci sia più niente da aggiungere