A Vicenza primo rene artificiale al mondo per neonati
Lunedi 11 Ottobre 2010 alle 15:21 | 0 commenti
Regione Veneto - Coletto: "i migliori cervelli ed il miglior volontariato al servizio dei piccoli di tutto il mondo senza ricercare il business"
Si chiama "CARPEDIEM" (Cardio-Renal Pediatric Dialisis Emergency Machine) la prima macchina al mondo dimensionata per assistere neonati con gravi disfunzioni cardiache e renali, che necessitano di una terapia con rene artificiale per sopravvivere.
L'eccezionale strumento è stato realizzato all'Ulss 6 di Vicenza, grazie agli studi diretti dal direttore del dipartimento di nefrologia, dialisi e trapianto dell'ospedale San Bortolo Claudio Ronco, coadiuvato dal professor Sandro Frigiola del dipartimento di cardiochirurgia del Policlinico San Donato di Milano e dal dottor Zaccaria Ricci del dipartimento di cardioanestesia e terapia intensiva pediatrica del Bambin Gesù di Roma. Sinora i neonati di peso inferiore ai 3 chili, in caso di insufficineza renale grave (dal 5% al 20% dei casi nelle terapie intensive neonatali) venivano trattati con le macchine per dialisi tarate sugli adulti, con gravi rischi di scompenso o di fallimento della terapia. Il primo modello di "CARPEDIEM" è stato presentato oggi all'ospedale San Bortolo di Vicenza, alla presenza di numerose autorità , tra le quali l'assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il Prefetto Melchiorre Fallica, il sindaco di Vicenza Achille Variati, il Generale Massimo Iadanza, Comandante Interregionale dei Carabinieri, il direttore generale dell'Ulss di Vicenza Antonio Alessandri. La macchina, del costo di circa 250 mila euro, è stata realizzata da due ditte italiane, ha una grandezza assimilabile a quella di una macchinetta domestica per il caffè espresso, ed ogni suo componente è "originale", studiato e realizzato specificamente per la prima volta al mondo. Permette di trattare il neonato con insufficienza renale acuta (gravissima e spesso mortale) con procedure perfettamente tarate sulle sue caratteristiche, a cominciare dal peso e dalla quantità di sangue circolante nel suo organismo: una dialisi miniaturizzata che, secondo i suoi ideatori, potrà salvare molte piccole vite. "CARPEDIEM" dovrebbe ottenere la certificazione europea CE entro la fine dell'anno; entro dicembre 2011 è previsto il primo trial mondiale per l'avvio del suo utilizzo in totale sicurezza. "Questa - ha sottolineato l'assessore Coletto - è una ‘patologia orfana', perché i numeri relativamente bassi a cui si fa riferimento non la rendono appetibile per la ricerca delle grandi aziende orientate verso il business. Un fatto che, se possibile, ingrandisce il merito di chi ha lavorato all'ideazione ed alla realizzazione. La sanità veneta - ha aggiunto - mette così a disposizione della comunità scientifica internazionale uno strumento per aiutare i più piccoli in un momento per loro così difficile; e quando si riesce, perdipiù senza alcun fine di lucro per nessuno, a donare una speranza di vita ad un bambino ed ai suoi genitori, la soddisfazione e l'orgoglio si moltiplicano". Coletto ha anche voluto sottolineare la grande gara di solidarietà che ha accompagnato quest'impresa medico-scientifica. Per raccogliere i fondi necessari si sono infatti mobilitati i Carabinieri, la cui banda Nazionale tenne un concerto per la raccolta fondi in aprile a Vicenza, le associazioni di volontariato Amici del Rene di Vicenza, Bambini Cardiopatici nel Mondo, "Il sogno di Stefano"; banche come la Popolare di Vicenza, mass media, come Il Giornale di Vicenza. Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche alle aziende Bellco di Mirandola e Medica di Medolla, che hanno messo a disposizione le loro migliori professionalità per la costruzione di "CARPEDIEM".
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