A Vicenza la stampa di inchiesta e denuncia arriva al più ai parcheggiatori abusivi
Mercoledi 3 Febbraio 2016 alle 14:50 | 0 commenti
È vero, a volte capita che le notizie si costruiscano. Come è vero che a volte siano i fatti noti e le storie "solite" a fare audience, ed è normale che in nome delle vendite si possa indulgere su certi argomenti per tempi che sembrano esageratamente lunghi. Eppure ci sembrano tanti i tre giorni che la stampa locale ha dedicato alla storia del "boss di piazza Matteotti", pagine intere a lui dedicate, ben tre volte sbattuto in prima pagina, la riscoperta di una persona "scomoda" ma caratteristica, il protagonista perfetto di una vincente storia di cronaca inutile, per raccontare di un signore che vive a Vicenza da ventidue anni, ma improvvisamente merita di essere una star.
Tre giorni in copertina, e un'attenzione mediatica assurda, con tanto di inchiesta sui parcheggiatori abusivi, conti in tasca agli accattoni, e appostamenti di ore a mo' di controspionaggio per studiare le tattiche di elemosina dei parcheggiatori abusivi. Che pare prendano stipendi faraonici (da oltre 4mila euro al mese), salvo poi dormire nei sacchi a pelo sotto i portici di palazzo Chiericati.
Tre giorni di copertina per denunciare una persona che certamente vive al di fuori della legge, pesa sulle tasche dei cittadini e sembra essere sgradito a molti, ma che in fondo riesce a truffare e disturbare solo l'ecosistema di una piazza.
Eppure non abbiamo visto la stampa locale così attiva nel denunciare chi appesta ecosistemi molto più vasti. Non abbiamo visto la stessa celerità nelle accuse ai grandi malaffari della politica Veneta, non li abbiamo visti indagare su chi negli anni ci ha governato e adesso sconta il carcere per le proprie malefatte, non ci risulta che abbiano mai fatto appostamenti fuori dai cantieri che innalzavano lo scempio urbano che è Borgo Berga.
Non ci piace la retorica del "ci sono problemi più gravi da considerare", perché ogni problema, per quanto piccolo, va risolto, e nel momento in cui si decide di affrontarlo è giusto agire con decisione. Ma la questione del "boss di piazza Matteotti" è tutt'altro che una priorità . Il Comune sa della sua situazione da tempo, e periodicamente chiede al prefetto un decreto di espulsione per liberarsene, ma sul fronte la Prefettura latita. Niente di urgente, o quantomeno niente di nuovo, solo una vecchia storia che si trascina nella burocrazia italiana così come si trascina, sostenuta a forza, nelle pagine dei quotidiani. Una storia di cui in realtà non avremmo mai voluto parlare, perché l'esclusiva sulle notizie da "scemenziArio" le cediamo volentieri ad altri.
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