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A Vicenza e provincia: cementificazione dal 51 al 2001 + 325% ma popolazione solo + 30%

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 9 Novembre 2011 alle 22:30 | 0 commenti

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Franca Equizi, Ex consigliere comunale  -  Le alluvioni non sono disastri naturali, ma eventi legati allo sfruttamento insensato del territorio. Chissà perché la Serenissima aveva una attenzione maniacale e costante per la difesa dei corsi d'acqua. Nel 1977 una delle campagne di Pubblicità Progresso diceva : "Circa la metà dei Comuni italiani ha subito in modo più o meno violento frane, smottamenti, allagamenti. Se andiamo avanti così, tutta l'Italia sarà alluvionata", ma sono state solo parole al vento. A Vicenza e provincia dal 1951 al 2001 la cementificazione è cresciuta del 325% e la popolazione solo del 30%.

I politici, a parer mio incapaci di negare autorizzazioni ai soliti costruttori, hanno permesso edificazioni a ridosso dei corsi d'acqua e dopo l'alluvione hanno proseguito imperterriti. La smania di costruire e la speculazione non si è fermata e non solo a Vicenza. Penso a Grumolo delle Abbadesse dove è stata autorizzata recentemente una lottizzazione a 5 metri da un corso d'acqua o in Liguria dove si può costruire a 3 metri. Quanti edifici sono stati costruiti nel tempo lungo il Bacchiglione o l'Astichello a distanze minime dai corsi d'acqua. Nel giugno 2001, da consigliere comunale, cercai di bloccare la costruzione di un palazzone, in riva al Bacchiglione in Via Allegri, alto 22 metri e in un'area di esondazione. Ricordo inoltre che il Magistrato alle acque, comportandosi secondo me come Ponzio Pilato, rilascio il Nulla-Osta a costruire anche interrati a ml. 7 dal ciglio della sponda del Bacchiglione con la clausola che " la ditta costruttrice, firmando l'accettazione del nullaosta, si impegna a non avanzare alcuna pretesa di indennizzo per eventuali danni derivanti dall'andamento idrometrico del corso d'acqua ed inoltre l'amministrazione dei Lavori Pubblici è sollevata in ordine di eventi dannosi che dovessero verificarsi a persone, animali e cose". Chissà se i residenti di tale edificio conoscevano la clausola e se hanno chiesto e ottenuto i rimborsi per i danni subiti ai costruttori? E l'edificio di Ponte Alto rispetta le distanze dalla roggia Dioma? E la Ederle2 ? E il nuovo tribunale? Il primo di novembre il sindaco di Vicenza e il prode assessore alla protezione civile ed edilizia privata Pierangelo Cangini hanno inaugurato la serata "Alluvione un anno dopo. Vicenza ricorda con immagini, musica e parole" per ricordare il disastro di un anno fa. Tante ciacole inutili e costi (vigili urbani, dipendenti in straordinario, installazione del palco, ecc) a carico come al solito dei contribuenti vicentini. Cosa ha fatto il Sindaco in quest'anno oltre ad auspicare la realizzazione del bacino di laminazione e imprecare contro i contadini di Caldogno restii a concedere i loro terreni? (Ricordo che tali campi, circa quarant'anni fa, furono utilizzati prima come cava di terreno per formaci e successivamente come discarica anche di rifiuti ospedalieri sembra pericolosi). Perché Variati , Cangini e soci non hanno modificato il regolamento edilizio impedendo edificazioni in prossimità dei corsi d'acqua o in zone alluvionate? Si sono chiesti come mai le case costruite prima del 1950 in zona Brotton non hanno subito danni? Negli ultimi decenni i costruttori, pur di sfruttare allo spasimo il potere edificatorio dei lotti, hanno ottenuto l'autorizzazione a tombinare fossati, a realizzare cantine e garage interrati o addirittura appartamenti, vedi Viale dal Verme, sotto il livello stradale. La conseguenza è che, tanta ingordigia e lassismo da parte delle autorità preposte ai permessi e controlli, viene pagata dalla povera gente che, ignara delle condizioni poste per esempio dal Magistrato alle Acque, ha acquistato appartamenti andati allagati. L'alluvione purtroppo non è stata sufficiente a far rinsavire chi di dovere, infatti, il Cangini, forse impietosito dalle lacrime dei poveri costruttori in crisi dopo anni di speculazioni e cementificazioni spaventose, vuole autorizzare imponenti aumenti di cubatura anche in centro storico ed abbuonare gran parte degli oneri di costruzione e urbanizzazione. Ricordo che a Vicenza gli oneri edilizi sono sempre stati molto contenuti rispetto ad altre città. Infatti nessuna amministrazione ha mai avuto il coraggio di aumentarli. Temevano forse le vendette di qualcuno? Scommettiamo che si continua e si continuerà a lottizzare nelle zone alluvionate, perché politici e tecnici dicono che lì ci sono dei diritti acquisiti che non si possono togliere? Perché non restituire ai proprietari l´Ici e gli oneri se già pagati e bloccare nuove edificazioni e altre opere nelle aree che sono state alluvionate nel tempo? Mi chiedo con quale faccia i nostri politici proporranno i tracciati della tangenziale nord che, secondo progetto, dovrebbe correre in parte lungo l'argine del Bacchiglione e la Ponte Alto Ederle 2, pardon Isola che creerà grossi problemi all'equilibrio idrogeologico già precario della zona.I danni delle alluvioni dovrebbero essere pagati da politici e tecnici comunali troppo disponibili ad assecondare i desideri dei costruttori e dai costruttori stessi, troppo ingordi, e non da tutti noi cittadini con i finanziamenti statali o regionali.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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