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A Verona il primo centro di chirurgia robotica sperimentale d'Italia

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Dicembre 2011 alle 10:27 | 0 commenti

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Luca Coletto, Regione Veneto - "La fantascienza diventa realtà, orgogliosi che accada nella sanita' veneta".

Lo sviluppo dell'applicazione clinica della robotica è una nuova frontiera della chirurgia, per varcare la quale è nato all'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona il primo Centro di Chirurgia Robotica Sperimentale d'Italia, realizzato grazie ad una partnership tra il Politecnico di Milano, l'Azienda Ospedaliera e l'Università di Verona.

L'avveniristica struttura, già pronta per entrare in attività è stata presentata oggi al Polo chirurgico Confortini di Borgo Trento, alla presenza, tra gli altri, dell'assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del sindaco Flavio Tosi, del direttore generale dell'Aoui Sandro Caffi, del prorettore dell'Università Bettina Campedelli, del direttore del dipartimento di bioingegneria del Politecnico milanese Giuseppe Baselli e dei quattro illustri tecnici che hanno curato il progetto: Massimo Gerosa (dipartimento di neuroscienze dell'Aoui); Paolo Fiorini (dipartimento di scienze informatiche dell'Università di Verona); Giancarlo Ferrigno (dipartimento di bioingegneria del Politecnico di Milano); Roberto Foroni (neurochirurgia stereotassica dell'Aoui). In questa sorta di "astronave sanitaria", allestita in tutto e per tutto come una sala operatoria, si studieranno, realizzeranno, sperimenteranno progetti di sviluppo dell'utilizzo del robot negli interventi chirurgici più delicati, a cominciare dalla neurochirurgia: quelli dove anche il benché minimo errore può avere conseguenze devastanti per il paziente. Tre progetti sono già in fase molto avanzata e potranno essere trasferiti nell'attività chirurgica quotidiana tra pochi mesi. "Sembra fantascienza - ha detto Coletto - ed invece è una realtà e siamo orgogliosi che sia stata realizzata proprio in Veneto dove, nonostante le grandi difficoltà economiche generali del momento, la sanità continua a sfornare eccellenze come questa. Con il grande pregio - ha aggiunto - di essere una forma di ricerca che non rimane chiusa all'interno degli ambienti scientifici, ma vede scienziati, studiosi e medici lavorare per portare i loro successi sul tavolo operatorio e quindi curare e assistere i pazienti sempre meglio. L'utilizzo di questi robot ridurrà infatti quasi a zero il rischio di errori durante gli interventi; li renderà sempre meno invasivi, consentirà ai chirurghi di spingersi laddove le tecniche tradizionali impedivano di arrivare rendendo così ancor più incisivo l'effetto degli interventi". Alcune possibili applicazioni della robotica sono poi state illustrate in una visita al nuovo centro. Ad esempio, molti interventi potranno essere realizzati senza aprire al scatola cranica, ma praticando un "forellino" di un centimetro di diametro attraverso il quale inserire strumenti miniaturizzati e robotizzati, comandati dal chirurgo tramite joystick. Il cervello è la macchina più sofisticata e delicata del corpo umano, dentro la quale operare è sempre delicatissimo e rischioso. Con questi robot lo sarà molto meno, sia per gli interventi più delicati, come l'asportazione di un tumore o la risoluzione di un aneurisma, sia per quelli più "banali", ma non meno rischiosi, come una biopsia. Altra applicazione fondamentale sarà quella per le terapie farmaceutiche: i farmaci potranno essere infatti applicati tramite micro robot esattamente a contatto con la parte del cervello da curare, ottenendo così una maggiore incisività della cura e tempestività degli effetti e al contempo un vero e proprio crollo della tossicità dei farmaci che non dovranno più entrare nel circolo sanguigno ed essere metabolizzati per produrre i loro effetti.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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