A Valdagno giovedì sciopero di Cgil, Cisl e Uil: presidio lavoratori Marzotto e Valentino
Mercoledi 2 Maggio 2012 alle 13:50 | 0 commenti
Cgil Vicenza - La FILCTEM CGIL di Vicenza, assieme alla FEMCA CISL e alla UILTA UIL, ha proclamato uno sciopero di due ore alla Marzotto e alla Valentino Fashion Group di Valdagno per giovedì 3 maggio 2012. Il concentramento è previsto alle ore 9.30 di fronte alla sala ex Marzottini, in via Marzotto. Il corteo si sposterà nelle vie della città per poi raggiungere la Piazza del Comune, dove si terrà un presidio al quale parteciperanno i segretari delle tre sigle sindacali. Obiettivo della manifestazione: chiedere al governo di adottare misure che garantiscano lavoro, equità e sviluppo.
"La riforma del mercato del lavoro non sta dando risposte concrete ai lavoratori, che vedono il loro futuro sempre più incerto - spiega Verena Reccardini, segretaria della FILCTEM CGIL di Valdagno -. Non è giusto che siano loro a pagare le conseguenze di una crisi che non hanno provocato: i salari non crescono e, anzi, sono tra i più bassi in Europa, la pressione fiscale è in continuo aumento, i giovani faticano ad entrare nel mondo del lavoro, i contratti precari non sono stati eliminati. Ci sono inoltre altri nodi da sciogliere. L'articolo 18 potrebbe subire modifiche (in senso peggiorativo) in fase di discussione della riforma in Parlamento. Sulla questione degli esodati, attendiamo il tavolo della trattativa convocato per il prossimo 9 maggio dal ministro Fornero. Là metteremo le nostre proposte su questo problema gravissimo che sta generando molta sofferenza e disperazione".
La segretaria puntualizza quelle che dovrebbero essere le priorità del governo per uscire dalla crisi. "Da un lato bisogna pensare a politiche che rilancino la crescita e lo sviluppo del Paese e allontanino lo spettro della disoccupazione che, purtroppo, aumenta di giorno in giorno - continua Reccardini -. Dall'altro lato è indispensabile tutelare i lavoratori alleggerendo il carico fiscale su lavoro e pensioni, difendendo le pensioni, allargando gli ammortizzatori sociali ai dipendenti delle aziende in crisi, garantendo il rapporto di lavoro sia in entrata che in uscita. Solo procedendo in questa direzione, pensando cioè alla crescita e alla buona occupazione, siamo convinti che si possano salvaguardare e far valere quei diritti e quella dignità sanciti dalla nostra Costituzione!"
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