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54 anni fa la tragedia del Vajont. Luca Zaia ricorda le vittime e cita Bocca: "Scrivo da un paese che non c'è più".

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 9 Ottobre 2017 alle 09:50 | 0 commenti

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Di recente ci ha lasciato Gianantonio Cibotto, cantore del nostro Veneto e autore del mai abbastanza celebrato "Stramalora". E un quotidiano nazionale sta rieditando le pagine più belle di Dino Buzzati. Mentre tutti serbiamo la memoria di uno degli attacchi giornalistici forse più belli della storia: "Qui non c'è più nessuno da salvare... Scrivo da un paese che non esiste più". Sono parole di Giorgio Bocca che, come anche Buzzati e Cibotto, tutti giovani inviati, fu inviato nelle ore immediatamente successive alla tragedia del Vajont a descrivere (e le sue parole ne fanno intuire l'impossibilità di identificare adeguate espressioni) la tragedia di un pezzo di Veneto cancellato dalla furia delle acque.

Ma soprattutto di alzare il velo sulle tante, troppe irresponsabilità, leggerezze e trascuratezze cui la giustizia non è riuscita a fornire una risposta mai veramente completa e soprattutto capace di chiudere una ferita anche ancora oggi grida sangue e rabbia.

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, ricordando, oggi, la tragedia della diga del Vajont, accaduta il 9 ottobre del 1963.

"Se si celebra, ancora oggi, questo drammatico anniversario è perché, ancora oggi, l'emergenza idrogeologica è una incombente realtà che, complici i cambiamenti climatici, siamo costretti ogni giorno a fronteggiare, - prosegue il Governatore - salvo poi trovarsi il giorno dopo a pronunciare frasi di circostanza, ad asciugare lacrime, a promettere interventi che l'ufficio complicazione affari semplici e la drammatica carenza di denaro pubblico rendono impossibili o così dilatati nel tempo da apparire spesso inutili".

"In questo quadro - ricorda il Presidente della Regione - vorrei orgogliosamente dire che il Veneto non soltanto ha presente le esigenze del territorio ma si è mosso e si sta muovendo con una rapidità e una capacità che poche altre regioni credo possano vantare.
Non sono parole, ma fatti. I fatti sono 925 cantieri aperti (molti già finiti) per oltre 600 milioni già impegnati in tutto il Veneto a partire dal 2010, data della Grande Alluvione, data che segna lo spartiacque fra il non intervento e una nuova cultura del territorio e della prevenzione. I fatti sono 3 miliardi di un piano di interventi di prevenzione complessiva di tutto il Veneto, che ho voluto far redigere dai migliori tecnici regionali e universitari sotto la guida di quella autorità scientifica in materia che è il professor D'Alpaos!.

"I 925 cantieri sono una realtà - aggiunge - mentre la realizzazione del piano D'Alpaos ha bisogno di una iniezione finanziaria per il quale le risorse della Regione non sono sufficienti. Tuttavia, il Piano è pronto, concreto e immediatamente cantierabile e noi veneti abbiamo dimostrato di sapere utilizzare le risorse che ci vengono affidate con virtù e oculatezza".

"Lo dico da veneto e da amministratore dei veneti - conclude il Governatore - forse è il caso che tutti compiamo una riflessione e riflettiamo sull'occasione che si presenterà il 22 per riequilibrare il rapporto malato che Venezia, il Veneto e Belluno hanno con lo Stato. Anche i bellunesi hanno voluto prendere parte attiva alla sfida dell'autonomia. Una sfida che significa riappropriarsi delle proprie risorse per spenderle bene: per un futuro che non vogliamo più delegare a nessuno. E per finirla di asciugare lacrime e fronteggiare disastri.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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