4 novembre 1918: nel dì della vittoria... non dimentichiamo migliaia di vedove e di orfani
Domenica 4 Novembre 2018 alle 10:38 | 0 commenti
La fine del primo conflitto mondiale è ricordato come una vittoria del regno d'Italia sugli imperi centrali ed in particolare contro l'Austria (nella foto il 4 novembre 1918 su Il Giornale d'Italia del giorno dopo, ndr). Certamente fu una vittoria delle armi, ma non delle persone. Centinaia di migliaia di soldati caduti negli assalti, nelle trincee, di stenti, di fame, di malattie e anche di "poca voglia di vivere". La popolazione, particolarmente quella vicina ai teatri di guerra pagò con la deportazione, l'allontanamento dai propri paesi distrutti. Il lascito del conflitto fu terribile.Â
Alle migliaia di invalidi, di mutilati tra i soldati e la popolazione civile si aggiunsero migliaia di vedove e di orfani, molti dei quali non conobbero nemmeno il proprio padre mentre i più fortunati lo videro solo in fotografia. Â
A costoro, a quei bimbi e a quelle bimbe va il pensiero e alle loro madri che si dovettero sacrificare ancora per allevare, educare e istruire i propri figli. Purtroppo reduci, invalidi, mutilati, vedove e orfani dovettero anche vedere gli orrori della seconda guerra mondiale e in diversi paesi europei instaurarsi, poi, la dittatura del totalitarismo comunista, che con il nazionalsocialismo aveva scatenato proprio il conflitto (patto Molotov-Ribbentropp) e negare quella libertà che altri totalitarismi in alcuni paesi aveva sopraffatto.
Vogliamo qui solo ricordare un' orfana che non conobbe mai suo padre, nacque dopo la fine del conflitto.
Al granatiere di Sardegna Francesco B. e a sua figlia Giovanna
Tre anni
Checco alle bombe,
E Rosa piangeva.
Checco scriveva,
E Rosa piangeva.
Checco tornava e presto partiva,
E Rosa piangeva.
Checco sotto la croce,
E Rosa piangeva.
Nanna sorrideva
Al tintinnio
Di inutili medaglie
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