1500 detenuti palestinesi sono in sciopero della fame dal 17 aprile ma nessuno ne parla
Giovedi 25 Maggio 2017 alle 09:34 | 0 commenti
Circa millecinquecento detenuti palestinesi sono in sciopero della fame dal 17 aprile: dovrebbe essere una "notizia". Ma si tratta di Palestinesi. Per di più prigionieri politici e, ancora peggio, ristretti nelle carceri israeliane. E dunque, benché chiedano solo "Libertà e Dignità " ed un trattamento umano, come prescritto dal Diritto Internazionale, la notizia non c'è sui media o, se c'è, non ha il rilievo che merita. I 7000 prigionieri politici nelle carceri israeliane sono sottoposti a trattamenti disumani che colpiscono inoltre le loro stesse famiglie; le carceri infatti si trovano prevalentemente in Israele e i familiari per raggiungerle devono ottenere un permesso e affrontare un lungo viaggio per riuscire poi a incontrare i loro cari per un breve tempo.
Torture, mancanza di assistenza medica adeguata, veri e propri omicidi avvenuti subito dopo l'arresto, hanno portato a 210 il numero dei palestinesi morti nelle carceri israeliane. 600 sono i reclusi in detenzione amministrativa, cioè senza un capo d'imputazione, senza processo e senza diritto alla difesa. La detenzione amministrativa è rinnovabile ogni 6 mesi e questo sta portando alcuni a raggiungere il quarto anno di reclusione.
Le stime di Addameer, associazione palestinese non governativa che opera in difesa dei diritti dei prigionieri, parlano inoltre di circa 300 bambini reclusi. Anche Amnesty International ha dichiarato che Israele porta avanti da decenni politiche illegali e crudeli nei confronti dei palestinesi dei Territori occupati e di Gaza detenuti nelle prigioni israeliane. Il rapporto completo di Amnesty International si può leggere al seguente indirizzo: https://www.amnesty.org/en/latest/news/2017/04/israel-must-end-unlawful-and-cruel-policies-towardspalestinian-prisoners/)
I prigionieri politici stanno oggi rischiando la vita per chiedere:
1- la fine della politica dell'isolamento carcerario;
2- la fine della politica del fermo amministrativo;
3- migliorare le condizioni della prigionia;
4- migliorare la questione delle visite familiari;
5- l'assistenza sanitaria;
6- i trasporti;
7- l'istruzione.
Il silenzio dei mass media è impressionante.
Chiediamo solo che si riferiscano i fatti, che si sappia di questo sciopero della fame di massa. Questa grande protesta nonviolenta è cancellata, come se non esistesse. Questo silenzio è il primo complice delle violazioni dei diritti umani che si stanno consumando in Israele.
Chiediamo ai giornalisti di non ignorare quanto sta accadendo nelle carceri israeliane e di informare l'opinione pubblica sulla situazione delle detenute e dei detenuti palestinesi.
Lorenzo Mazzucato
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.