di Andrea Priante e Nicola Zanetti, da Il Corriere del Veneto Venti minuti. Il tempo di ascoltare le spiegazioni di una «cortesissima impiegata» che poi indica un paio di punti su un foglio. «Firmi qui e qui».
È fatta. Elisabetta Gallucci esce da una filiale vicentina di Veneto Banca con la stessa rabbia di quando è entrata ma almeno con la promessa di qualche soldo in più. Accompagnata dalla figlia avvocato, ha deciso di aderire all'offerta di transazione. E l'ha fatto ieri, con gli uffici aperti anche di sabato (si andrà avanti fino al 22 marzo), proprio per favorire i clienti disposti ad accettare l'offerta (il 15% del prezzo pagato per ogni azione) e chiudere i possibili contenziosi. «Dieci anni fa avevo comprato 8mila euro di titoli Veneto Banca, ora me ne daranno un migliaio», racconta questa casalinga di 68 anni. Soddisfatta? «Non avevo scelta.
Mentre oggi e sabato prossimo sono aperte 242 filiali di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca per raccogliere adesioni alla proposta di transazione, teoricamente in scadenza il prossimo 22 marzo e fatta a 94.000 soci della BPVi e a 75 della ex Popolare montebellunese, continuano ad arrivare richieste di chiarimenti e consigli tramite l'indirizzo mail dedicato[email protected] anche a noi, che raccogliamo la fiducia che, solitari, avevamo seminato fin dal 13 agosto 2010 mettendo in guardia i nostri lettori su quanto stava avvenendo nelle due banche venete. Le domande più personali trovano risposte dirette, le altre, che possano interessare a molti, trovano spazio qui insieme a risposte che chiediamo ad esperti. Oggi torniamo sul controverso argomento degli "scavalcati" e dell'ignominia degli"scavalcatori"con due quesiti analoghi.
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Sabato 11 marzo incontro pubblico durante il quale il Movimento 5 Stelle illustrerà il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, promosso e finanziato dai Consiglieri regionali Veneti e dai Parlamentari europei del Movimento 5 Stelle. All'evento parteciperà il Senatore M5S Enrico Cappelletti (di cui pubblichiamo la nota) insieme a David Borrelli, portavoce M5S al Parlamento Europeo, all'Avvocato Gaetano Filograno e ad alcuni cittadini truffati che porteranno la loro esperienza. "Nell'occasione dell'evento verrà illustrato e verranno raccolte le adesioni al ricorso che, ricordiamo, per i risparmiatori truffati è completamente GRATUITO, non vincolante e non in contrasto con eventuali iniziative legali nazionali, già intraprese dai risparmiatori. Per questo motivo vi invito a partecipare numerosi".
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Il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca, riunitosi in data odierna sotto la presidenza dell'ingegner Massimo Lanza, con lo scopo di agevolare le numerose richieste di appuntamento e le manifestazioni di adesione pervenute in questi ultimi giorni, consentendo inoltre l'allineamento temporale alla scadenza della medesima Offerta di Banca Popolare di Vicenza, ha deliberato la proroga della conclusione dell'Offerta Pubblica di Transazione dal precedente 15 marzo al 22 marzo 2017. In relazione proprio all'Offerta, al momento attuale è stato contattato circa il 95% del totale azioni in perimetro. I Soci che hanno aderito sono oltre il 52%; essi rappresentano oltre il 42% delle azioni in perimetro.
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I primi a parlarne sono stati gli economisti, ed il concetto era chiaro a tutti, poi quando il dibattito si è esteso anche agli studiosi di materie umanistiche, come sociologi, storici e filosofi sono iniziate le prime incomprensioni, infine, quando nella discussione sono entrati anche i politici... non si è più capito nulla. Di cosa stiamo parlando? Dell'Europa a due, o più velocità . Per gli economisti l'espressione "Europa a due velocità " stava a significare semplicemente che all'interno dell'Unione europea e dell'eurozona c'erano due gruppi di Paesi che avevano tassi di sviluppo differenti, quindi banalmente il Pil cresceva più in alcuni Stati e meno in altri e ciò portava a squilibri sempre maggiori. Gli studiosi di materie umanistiche e sociali ampliavano questo concetto anche ad altri ambiti, rimarcando come le differenze fra questi gruppi di Stati non si limitavano alla crescita del loro Pil, ma esistevano diversità di carattere storico, sociologico e finanche filosofico. Ma la confusione è stata sovrana quando il dibattito è sceso a livello politico.
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Il 7 marzo scorso Il Sole 24 Ore ha pubblicato una lettera che l'ex premier ed ex segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha scritto sulla situazione critica delle banche italiane più "discusse", tra cui, oltre alle 4 "risolte", MPS e le due ex Popolari venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Fatta al tara al fatto che Renzi sta percorrendo, anche con queste opinioni, la sua marcia di avvicinamento alle primarie dem, nella lettera intitolata "Banche, sì alla commissione d'inchiesta" sembra aver fatto tesoro di quanto scritto e documentato in "Vicenza. La città sbancata", il libro testimonianza che raccoglie i nostri warning solitari iniziati il 13 agosto 2010 e del cui omaggio l'allora presidente del Consiglio ci ringraziò ufficialmente. Tra i vari passaggi sulle BPVi, e sulla consorella di sventura montebellunese, prima di riproporvi a seguire tutte le dichiarazioni "venete" di Renzi e dopo avervi rimandato a uno scritto critico del nostro Giancarlo Marcotti che lo analizza punto punto, segnaliamo in particolare un passaggio.
Il termine per aderire alla proposta di transazioneche le banche popolari venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, stanno imponendo ai risparmiatori sta spirando e coloro che hanno sottoscritto sono poco sopra un terzo rispetto alle aspettative delle banche. Già dall'inizio la campagna per convincere i risparmiatori a rinunciare ai propri risparmi ai propri diritti ed alla propria dignità è stata fortemente aggressiva, con continua sollecitazione diretta ed indiretta ai risparmiatori. Nonostante le nostre proteste nessun organo di controllo (Banca d'Italia e Consob) e neppure la magistratura sono intervenuti per censurare il contenuto della proposta di transazione e le modalità con le quali questa è inculcata ai risparmiatori. E' da sottolineare ed evidenziare che la maggioranza dei risparmiatori coinvolti nel crack delle popolari venete è costituita da anziani, spesso molto anziani.
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Cento filiali della Banca Popolare di Vicenza saranno aperte sabato 11 marzo e sabato 18 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, per agevolare gli azionisti interessati a conoscere o sottoscrivere l'Offerta di Transazione (Opt): è così che la BPVi annuncia il rush, forse, finale per raggiungere il massimo nella campagna di adesione alla proposta da 9 euro ad azione avanzata a 94.000 soci che abbiano sottoscritto titoli tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2016. Se riproponiamo qui la nostra intervista del 20 gennaio scorso a Marcello Paoli, che normalmente assolve il ruolo di Responsabile Privati per l'Area Business, ma da tempo impegnato a coordinare il lavoro della "Situation room" che si interfaccia con 550 filiali tra cui le 100 aperte nei prossimi due week end distribuite tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.