Santoro, la bar condicio e il ruolo del Veneto
Venerdi 26 Marzo 2010 alle 13:54
Ciambetti (Lega): "Santoro? Rivoluzionario in cachemire, la sua è la bar condicio, la faziosità di chi vuol far credere di avere la verità in tasca, quando in tasca, per la verità , ha tanti milioni di Euro"
"Santoro? Ha portato in politica il bar sport, tra faziosità e passione: accade, talvolta, che esistano dei tifosi a tal punto innamorati della propria squadra e delle proprie idee da non vederne gli errori. Santoro è una persona intelligente e furba, che recita la commedia di chi pensa di avere la verità in tasca, quando in tasca, per la verità , tiene centinaia di migliaia di Euro". Così Roberto Ciambetti ha commentato la serata evento "Rai per una notte" organizzata al Paladozza di Bologna.
"Santoro ha volutamente violato la par condicio, che deve essere modificata. Essa, attualmente, impone un bavaglio non ai Santoro o alle Lilli Grűber, quanto a tanti bravi giornalisti e a tante televisioni locali - ha spiegato Ciambetti - che sono la vera ricchezza del sistema informativo italiano e veneto. Credo che in futuro, con l'avvento del digitale terrestre, il Veneto debba darsi un proprio ordinamento: anche questo è un atto di coraggio e di intelligenza. La nostra Regione può fare da apripista anche nella normativa sull'informazione, tutelando i diritti degli utenti e non quelli dei conduttori televisivi miliardari. Santoro è parte integrante di un sistema televisivo - ha concluso Ciambetti - di infimo ordine, che propina gli Emanuele Filiberto e spaccia per verità i reality. Il tutto, ovviamente, a spese dei contribuenti. I vari Santoro sono gli interlocutori privilegiati dei radical chic, di gente a capo di grandi aziende che mettono sulla strada centinaia di lavoratori e vanno ad investire, alla faccia dei diritti umani e della difesa dell'ambiente, nei Paesi del terzo Mondo. Rivoluzionari in cachemire, a spese del contribuente".