A Schiavon area produttiva inquinante
Martedi 18 Agosto 2009 alle 18:23
Si restringe il campo attorno alla sorgente dell'inquinamento da percloroetilene che ha interessato i Comuni di Schiavon, Marostica, Pianezze, Sandrigo , Mason e Bressanvido. I monitoraggi che negli ultimi giorni si sono intensificati hanno individuato l'origine in un'area produttiva a nord di Schiavon.
Questo è quanto emerso dal tavolo tecnico costituito lo scorso 6 agosto e già operativo nella sede della Provincia a Palazzo Nievo. Il primo briefing si è tenuto questa mattina tra Arpav, Provincia di Vicenza settore risorse idriche e settore bonifiche, Centro Idrico di Novoledo, Regione settore bonifiche, Ulss 3 e 6, Etra e Acque Vicentine in qualità di Enti gestori delle acque.
"Nei prossimi giorni -afferma l'Assessore Provinciale alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari- approfondiremo i monitoraggi per individuare con precisione il responsabile, o i responsabili, dell'inquinamento. Operazione che ha come fine non solo procedere dal punto di vista legale, quanto soprattutto mettere in moto l'attività di bonifica per riportare l'acqua a condizioni di normalità . La finalità ultima è certo rendere ai cittadini delle zone interessate la possibilità di utilizzare l'acqua in tutta sicurezza, anche a scopi alimentari. Operazione che sarà tanto più celere quanto più ci sarà collaborazione e sinergia da parte dei responsabili dell'inquinamento. E' giusto, in ogni caso, dare un nome ai responsabili, è una questione di correttezza nei confronti del territorio, dei Sindaci e della comunità ".
Il momento non è tra i più felici, spiegano Filippo Mion e Alessandro Bizzotto di Arpav, visto che tante aziende sono chiuse per ferie. A ciò si aggiunga che il percloroetilene è una sostanza grandemente utilizzata per molteplici finalità e che gli effetti perdurano nel tempo. Motivi tutti a causa dei quali non è ancora stato possibile monitorare le acque con piezometri, che permetterebbero una analisi più dettagliata ma che necessitano di spazi di indagine ridotti. "Sono trascorse meno di due settimane dall'ultima riunione -precisa l'Assessore Provinciale all'Ambiente Antonio Mondardo- e già l'area di indagine è stata ristretta. Contiamo che non manchi molto ad una individuazione precisa, che ci permetterà dapprima di attivare piezometri e poi intervenire con la bonifica, su cui peraltro già gli uffici provinciali stanno lavorando per mettere a punto un piano di intervento che non risolva solo il contingente, ma sia il più approfondito possibile." Nel frattempo l'Arpav monitora con cadenza quindicinale un campione di 10 pozzi nella parte nord e con cadenza mensile un campione di 30 pozzi nella parte sud, per valutare l'evoluzione del fenomeno.
Già domani mattina, inoltre, partirà dalla Provincia una lettera che invita i 6 Sindaci dei Comuni interessati ad emettere un'ordinanza che vieti ai privati di approfondire i pozzi esistenti, "per evitare il rischio -spiega il Presidente del Centro Idrico di Novoledo Lorenzo Altissimo- che i perclorati, che sono sostanze pesanti e tendono quindi verso il basso, attraverso i pozzi privati scendano fino a intaccare la falda da cui attinge l'acquedotto."
Nella stessa lettera si chiede ai Sindaci di rendere noto ai proprietari di pozzi privati che hanno la possibilità di mettere a disposizione il proprio pozzo per una analisi gratuita a carico degli enti che compongono il tavolo tecnico. Con la doppia finalità di valutare la contaminazione in aree su cui ancora non ci sono sufficienti informazioni e, per il privato, di essere più sicuro sulla salubrità dell'acqua che utilizza.
La Regione, da parte sua, ha annunciato al tavolo di prevedere come intervento di urgenza la fornitura di rete acquedottistica nei Comuni di Schiavon, Marostica, Pianezze, Sandrigo, Mason e Bressanvido.