Mcs, i deputati vicentini del Pd replicano alle polemiche delle Rsu
Giovedi 27 Giugno 2013 alle 17:55Incontro Scaroni - Nazarbayev
Martedi 10 Novembre 2009 alle 18:58Istituto di Storia Vicenza
PAOLO SCARONI CONSEGNA IL VOLUME DELL'ISTITUTO DI STORIA DI VICENZA SUL KAZAKHSTAN AL PRESIDENTE NAZARBAYEV.
Che cosa hanno in comune Vicenza e il Kazakhstan? La risposta si trova nell'introduzione al volume "Kazakhstan, Religions and Society in the History of Central Eurasia", che l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, ha donato pochi giorni fa al presidente Nursultan Nazarbayev, nel corso di un incontro ufficiale avvenuto a Roma, che ha sancito un importante accordo di cooperazione per lo sviluppo industriale.
Il vicentino Paolo Scaroni ha così, di fatto, riannodato i fili di un cammino percorso prima di lui da Marco Polo, che attraversò le terre kazake alla volta dei mercati della lontana Cina e di frate Niccolò da Vicenza, che fu inviato da Papa Gregorio X al gran khan dei Tartari e, più di recente, anche dagli imprenditori veneti che attualmente sono presenti in quella lontana terra.
Lo ha fatto, non solo in qualità di ad dell'Eni, ma anche nella sua veste di componente del Consiglio d'amministrazione dell'Istituto di storia di Vicenza, che sul Kazakhstan ha elaborato un progetto triennale, dedicato appunto alla storia religiosa di quel Paese, di cui sono responsabili scientifici il segretario generale dell'Istituto Giorgio Cracco, Cesare Alzati dell'Università Cattolica di Milano e Andrea Graziosi dell'Università Federico II di Napoli. I primi risultati si sono potuti apprezzare nei giorni scorsi proprio con la pubblicazione, per i tipi di Umberto Allemandi & C., del libro poco sopra citato (che è il primo di una serie prevista) e con un workshop di respiro internazionale, svoltosi il 29 e 30 ottobre scorsi alla Fondazione Cini di Venezia, titolato "Religion and Society in Central Eurasia", che ha visto la partecipazione dei maggiori specialisti mondiali di questa tematica.
Il volume sul Kazakhstan, a cura di Gian Luca Bonora, Niccolò Pianciola e Paolo Sartori, raccoglie i contributi di studiosi italiani e kazaki, ma anche russi e francesi che hanno indagato, a partire dalle testimonianze archeologiche relative alle prime tribù nomadi che delle steppe e fino ai nostri giorni, il rapporto tra la società kazaka e le religioni - il cristianesimo cattolico, ortodosso e protestante, l'islamismo, l'ebraismo e il buddismo - che le vicende storiche delle sconfinate pianure dell'Eurasia hanno affiancato l'una all'altra in una convivenza caratterizzata dalla tolleranza.
L'opera si apre con un testo a firma del presidente dell'Istituto sen. Tiziano Treu e del segretario generale prof. Cracco, titolato: "From Vicenza to Astana", nel quale, tra l'altro, si dà ragione dei motivi che legano la città del Palladio con la nuova capitale Kazaka.
Centro di studi di storia sociale e religiosa, l'Istituto di San Rocco, a partire dalla caduta del muro di Berlino, di cui ricorre il ventennale, si segnala per aver allargato le sue ricerche e i suoi interessi alla storia dei Paesi dell'Europa Centrale e Orientale, fino a quelli rientranti nell'orbita dell'allora Unione Sovietica.