Il messaggio del Presidente Napolitano
Venerdi 1 Gennaio 2010 alle 18:12Redazione di VicenzaPiù         Â
Contro la crisi coraggio e riforme
Nel 2010 a rischio soprattutto l'occupazione
Forti richiami nel messaggio di fine anno di Giorgio Napolitano, il quarto del Settennato, che ha ricordato come l'Italia non è ancora fuori dalla crisi economica anche se ha provato, pur non abbastanza, a trasformare le difficoltà in una occasione per creare un Paese più forte. Un insieme di coraggio, riforme economiche e sociali, equità , più cura per chi subisce i danni più gravi, cioè i ceti deboli e il Mezzogiorno, è quello che occorre, insieme alle riforme istituzionali e della giustizia, che "non possono essere ancora tenute in sospeso, bloccate da un clima di sospetto" e alla riforma del fisco e degli ammortizzatori sociali.
Il presidente della Repubblica ha parlato 19 minuti, 4 più dell'anno scorso, invitando con severità ad avere fiducia e speranza nelle capacità di maggiore unione del Paese per reagire alle difficoltà , tra cui quelle dei giovani, dei ricercatori, di quelli che cercano lavoro o occasioni formative, perché "non possiamo permetterci - ha detto il Capo dello Stato - che si scoraggino".
Sul disagio sociale vissuto da famiglie, donne e lavoratori, nel 2010, secondo il Presidente, è soprattutto a rischio ulteriore l'occupazione con centinaia di migliaia di lavoratori che, con "tutele deboli o inesistenti", hanno già perso l'occupazione.
Napolitano, dopo aver denunciato le condizioni dei detenuti che vivono in carceri che è un eufemismo definire non adeguate, ha spesso fatto riferimento alla Solidarietà , di cui l'Italia è ricca, come si è visto nell'assistenza ai terremotati abruzzesi, nella vicinanza ai familiari dei caduti in Afghanistan, nel volontariato, ma che deve ispirare anche l'accoglienza ai lavoratori immigrati e ai rifugiati in fuga da guerre e persecuzioni.
Le esigenze di maggior sicurezza "non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, né possono esser fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni". Ne va della "qualità civile della vita" nel nostro paese, per cui "é necessario che si riscoprano e riaffermino valori troppo largamente ignorati e negati negli ultimi tempi: rispetto dei propri doveri, sobrietà negli stili di vita, attenzione e fraternità verso gli altri, rifiuto intransigente della violenza".
In parallelo ai temi sociali il Presidente ha affrontato quelli della politica: "Abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico" ma non c'è stata paralisi completa per la reazione della società , perciò "guardiamo con più fiducia di un anno fa" alla crisi e alla possibilità di realizzare le riforme non più rinviabili. Quella del fisco è "assolutamente cruciale, non si può fare con rattoppi, ma con analisi e una proposta d'insieme" e insieme si deve affrontare "il problema durissimo del debito pubblico".
Quelle della Costituzione e della giustizia servono per "un più efficace funzionamento dello Stato e non possono essere bloccate da un clima di sospetto fra le forze politiche e da opposte pregiudiziali", anche se è necessario seguire le procedure previste dalla stessa Costituzione ed è "essenziale" che ci sia un "rinnovato ancoraggio" ai principi nazionali e che "siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e Parlamento, tra potere esecutivo e legislativo e istituzioni di garanzia, e che ci siano regole in cui debbano riconoscersi gli schieramenti sia di governo sia di opposizione".
Napolitano, dopo, aver rinnovato la condanna dell'aggressione a Silvio Berlusconi e l'impegno ad operare per "attenuare le tensioni", ha detto: "E' mio dovere. Come lo è realizzare una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò".
"I cittadini italiani in tempi difficili come quelli attuali - ha concluso - hanno bisogno di maggiore serenità e a questo bisogno devono corrispondere tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società . Serenità e speranza che sento di potervi trasmettere oggi con il mio augurio per il 2010".
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