Pat:osservazioni di Manuela Dal Lago & Lega
Venerdi 26 Febbraio 2010 alle 17:28
Pubblichiamo quanto ricevuto dall'On. Dal Lago con esclusione di mappe e alcuni allegati in pdf purtroppo non riproducibili efficacemente sul sito.
In allegato invio per divulgazione, copia delle osservazioni e relativi allegati inviata al Presidente e dirigente della Regione Veneto ed al Sindaco ed al dirigente del settore urbanistica comune di Vivenza con raccomandata del 13.02.2010.
Ringraziando per la collaboraziome porgo cordiali saluti
Manuela Dal Lago
Al Presidente della Giunta Regionale del Veneto
Al Sindaco di Vicenza
Oggetto: Osservazione al PAT del Comune di Vicenza in merito al cambio di destinazione di un terreno occupato da un gruppo denominato "NO DAL MOLIN"
Il Comune di Vicenza ha portato a compimento l'iter di approvazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) in co-pianificazione con la Regione del Veneto. In base alle norme in materia è possibile presentare osservazioni al testo entro la data del 15 febbraio 2010.
A tale proposito, i firmatari della presente desiderano proporre la seguente osservazione:
a) A nord dell'attuale area militare dell'ex Aeroporto Dal Molin, i promotori di un comitato privato di cittadini denominatisi "NO DAL MOLIN" hanno acquistato una porzione di terreno agricolo sul quale hanno collocato una struttura mobile (tendone) adibita a punto di ritrovo di alcuni cittadini che sono in dissenso con la decisione di edificare una nuova caserma che servirà per ospitare una parte della Brigata USA oggi divisa tra l'Italia e la Germania.
b) L'attività svolta da mesi su quell'area agricola è in contrasto con le norme di legge e di PRG. Ciò nonostante il Comune di Vicenza si è ben guardato dall'intervenire per riportare il rispetto delle norme che vengono generalmente rispettate da tutti i cittadini comuni, pena l'applicazione delle sanzioni di legge.
c) La destinazione urbanistica indicata nel PRG in vigore fino a prima dell'approvazione dell'attuale PAT era la seguente: "Zona agricola - E2.4, depressioni fluviali". Come si vede dalla mappa allegata, tale destinazione riguardava un'area molto più vasta di quella oggi occupata dal comitato NO DAL MOLIN.
d) In base alle Norme Tecniche di attuazione del PRG, la classificazione E2.4 consentiva l'attività agricola e l'esistenza di fabbricati a carattere rurale funzionali alla conduzione agricola. Essa non consentiva l'edificazione di nuove costruzioni. Non erano consentiti insediamenti di attività industriali, estrattive, ecc.
e) Nell'ambito della discussione del PAT è passata inosservata la decisione di cambiare la destinazione urbanistica di un pezzo di territorio limitato che coincide proprio con quello su cui insiste la citata struttura e nella quale il Comitato NO DAL MOLIN ha operato per molti mesi e opera tuttora, dando vita ad attività di raduno, riunioni, spettacoli, ristoro, ecc.
f) In base alla modifica presentata ed approvata nel PAT, l'area in questione è così classificata nelle Norme Tecniche all'articolo 32: "Area rurale periurbana interclusa" In pratica si tratta di aree che svolgono funzione di transizione tra tessuto rurale ed edificato. Sono possibili le attività per i fabbisogni ricreativi, di ricreazione e ristoro.
g) Come si vede dal confronto delle due mappe, la Giunta ha modificato la destinazione solo di un pezzetto della precedente area agricola E2.4 da "depressione fluviale" a "area periurbana interclusa". E' evidente l'intento di rendere possibili alcune attività che prima erano svolte in condizione di abusivismo
h) Aggiungiamo che, stranamente, su quell'area agricola è stata garantita la fornitura di energia e, evidentemente, funziona un qualche strumento per l'approvvigionamento dell'acqua potabile e per la produzione e raccolta di rifiuti. E' stupefacente che ciò possa accadere, visto che ai comuni cittadini la fornitura di energia, gas, acqua, ecc. è concessa solo là dove esistono autorizzazioni (permessi di costruire) o nei cantieri di lavoro regolarmente aperti. A quanto pare, nel caso di specie l'AIM assicura la sola fornitura di energia (escluso il gas, l'acqua, il ritiro rifiuti), facendo passare l'area occupata dal tendone come "area di cantiere". La fornitura di energia, pertanto, verrebbe giustificata facendola apparire funzionale ad un cantiere che non esiste, per di più legato ad un permesso di costruire anch'esso inesistente.
i) Non risulta, al contrario, che venga fornita acqua, il che lascia presupporre che il Comitato vi provveda in proprio. Altrettanto dicasi per i rifiuti, sicuramente prodotti a seguito delle attività svolte nel tendone, per il cui smaltimento non risulta che il Comitato paghi alcunché al Comune e/o ad AIM, dando conseguentemente luogo ad un ulteriore illecito non perseguito dall'Amministrazione Comunale.
Tutto ciò premesso
gli scriventi ritengono che la previsione contenuta nel PAT con riferimento all'area occupata dal tendone del Comitato NO DAL MOLIN:
- sia del tutto ingiustificata ed irrazionale sotto il profilo urbanistico;
- presenti aspetti di dubbia liceità anche sotto il profilo penale, sia per l'evidente quanto indebito vantaggio che con essa si intende arrecare al Comitato NO DAL MOLIN ed a quanti ne fanno parte, sia perché rappresenta un'ulteriore episodio di una catena di illecite condotte omissive da parte dell'Amministrazione comunale e delle competenti strutture burocratiche.
Relativamente al profilo sub a), i firmatari della presente osservazione chiedono l'eliminazione della contestata previsione urbanistica in sede di controdeduzioni da approvarsi mediante conferenza di servizi tra Comune e Regione.
Vicenza, 12 febbraio 2010
Manuela Dal Lago, Marino Finozzi, Roberto Ciambetti, Patrizia Barbieri, Davide Lovat, Alessio Sandoli, Paolo Mazzuoccolo, Favretto Rosalinda