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Drammatica alluvione in Serbia, Bosnia e Croazia: le comunità vicentine si mobilitano

Domenica 18 Maggio 2014 alle 23:07
ArticleImage I vicentini provenienti dalla Serbia, Bosnia e Croazia sono tra le comunità di stranieri più numerose di città e provincia e l’alluvione che ha disastrato in queste ore i loro territori ha gettato nello sconforto le loro famiglie. Una comunità che però ha già iniziato a mobilitarsi per raccogliere donazioni, ad esempio nella chiesa ortodossa di San Luca a Vicenza, per una situazione drammatica che generato un centinaio di vittime, decine di migliaia di persone evacuate per interi paesi sott’acqua e rimasti senza acqua potabile, cibo e detersivi per disinfettare le case.

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BPH di Vicenza per alluvionati in Bosnia

Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 05:34
Bph                                 

 

BHP di Vicenza soccorre gli alluvionati di Visegrad (Bosnia).
E investe per 17 milioni di euro


Visegrad, ponte sulla DrinaL'amministratore delegato della vicentina BHP Bosnia Hydropower Projects, Raffaele Del Ben, ha consegnato in questi giorni le sovvenzioni economiche a fondo perduto destinate dall'azienda a favore delle famiglie bosniache colpite dall'esondazione del fiume Rzav avvenuta nel mese di dicembre (credit Julian Nitzsche, pubblicata in un progetto Wikimedia).
BHP è presente in Bosnia per progettare e realizzare una serie di cinque centrali idroelettriche lungo lo Rzav per un investimento complessivo di 17 milioni di euro.
La consegna delle somme è stata effettuata direttamente ai capofamiglia presso gli uffici BHP di Visegrad, alla presenza del sindaco Tomislav Popovic. A Visegrad BHP ha fissato la propria sede in Bosnia, e all'interno di questa città lo Rzav confluisce nella Drina. La città è nota in Europa per essere lo scenario in cui si svolgono le vicende del romanzo "Il ponte sulla Drina" del Nobel per la letteratura Ivo Andric.
Sebbene non vi siano state vittime la vicenda ha provocato ingenti danni alle abitazioni di quindici famiglie che abitano nei pressi del corso d'acqua, per altro non nuovo ad episodi alluvionali.
"In quanto società estera presente sul territorio bosniaco non possiamo non sentirci coinvolti in una vicenda così triste che ha colpito la popolazione" ha dichiarato l'ing. Del Ben.

"Il nostro non è soltanto un gesto di solidarietà, che per altro è molto importante specie in questo momento, ma è anche il segno della nostra volontà di considerare lo Rzav non solo un pericolo ma anche una risorsa. Le cinque centrali che abbiamo in programma di costruire lungo il suo corso contribuiranno allo sviluppo economico di tutto il territorio sia attraverso la potenza che saranno in grado di erogare, pari a 6,94 megawatt complessivi (36,20 gigawatt/anno), sia attraverso l'impiego di maestranze anche locali per la realizzazione di tali impianti. Fra l'altro BHP si serve già di personale del luogo, impiegato presso la sede di Visegrad della società."
Le centrali sono ormai in avanzato stato di progettazione e l'inizio dei lavori di costruzione è imminente.
"Purtroppo vi sono stati dei rallentamenti di ordine burocratico che hanno impedito ai nostri partner finanziari di rispettare la scadenza di fine febbraio" ha concluso l'ing. Del Ben, "ma si tratta di una situazione che verrà risolta."
Intanto tutto è pronto per allestire il cantiere della prima diga: Seganje. Assieme ad esso verranno predisposte le infrastrutture (strade di accesso, ricoveri, depositi, servizi) degli altri quattro cantieri, che si troveranno a Iagodina, Veletovo, Dobrum e Vardiste.
I lavori dureranno da due a quattro anni.
Nel frattempo BHP ha intrapreso consultazioni con i governi della Bosnia e di altri Paesi balcanici per giungere ad accordi relativi alla costruzione di ulteriori impianti idroelettrici.

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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