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Categorie: Eventi

Convention Giovani Imprenditori Confapi

Sabato 20 Marzo 2010 alle 21:00

Apindustria     

 

Il Futuro è adesso cominciamo a progettarlo

Innovazione e formazione al centro della discussione della Convention federale del Gruppo Giovani Imprenditori Confapi. Tra gli ospiti Roberto Vacca e Andrea Pontremoli

«Intuizione, coraggio, immaginazione: queste le tre qualità di base che deve avere l'imprenditore. Non solo: deve essere sempre un passo avanti rispetto agli altri, tanto da poter prevedere il futuro ed iniziare a progettarlo nel presente». Con questa affermazione di Lucia Filippi, presidente del Gruppo Giovani Confapi Veneto, è iniziata la convention nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori Confapi - la Confederazione della Piccola e Media Impresa che associa circa 57.000 PMI, distribuite su tutto il territorio Nazionale, con oltre un milione di addetti - tenutasi oggi 20 marzo all'Hotel Vergilius di Creazzo (Vicenza).
Il futuro, quindi, come tema portante dell'assemblea federale di quest'anno, perché per uscire dalla crisi è importante "concentrarsi su cosa vorrà il mercato di domani e soprattutto capirlo oggi", senza mai dimenticare, nel frattempo, la centralità della persona. "IL FUTURO È ADESSO - Cominciamo a progettarlo", questo il titolo dell'assemblea, e a confrontarsi sull'argomento i Giovani Confapi hanno chiamato relatori importanti, tra cui il noto futurologo, professor Roberto Vacca, esperto di Previsione Tecnologica, Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato della Dallara Automobili Spa e Andrea Malacrida, Direttore Marketing e Commerciale di Adecco Italia, insieme ai protagonisti della politica, cui è legittimo e doveroso chiedere di ascoltare e rendere possibili e concreti gli scenari prospettati, mettendo a disposizione strumenti e normative semplici e a misura di cittadino. E così a rispondere agli interlocutori c'erano anche Elena Donazzan, Assessore Regionale alle Politiche dell'Istruzione e della Formazione e Claudio Rizzato, Consigliere Regionale della Regione Veneto.

Un'importante premessa di base: oggi il compito di accelerare i processi di ripresa è assunto in parte dai governi e in parte dalle imprese e, mentre la situazione culturale è migliore che in passato, rimane inadeguata rispetto al potenziale ottenibile integrando la cultura tradizionale con la ICT. «Per mirare a una gestione globale della qualità - ha fatto presente Vacca - occorre uscire dai cancelli dell'azienda: la ricetta è innovazione e formazione. A lungo termine occorrerebbe un'azione internazionale congiunta di aziende, accademie, parlamenti e governi, mirata a innalzare il livello medio di cultura. Oggi, infatti, oltre a scienza/tecnologia e umanistica sono vitali informatica/, biochimica, energetica, socio-economia, previsione tecnologica. Senza dimenticare che le attività innovative, perché abbiano maggior validità, vanno integrate trasversalmente su scala regionale, interregionale e trans-nazionale. Ciò che, invece, pare tristemente imperare è il circolo vizioso "bassa qualità d'insegnamento - bassa cultura media - inadeguatezza dei decisori pubblici e privati». Insomma, bisogna studiare molto, occuparsi di cose importanti, investire sulle risorse umane per valorizzarle e migliorarle, puntare all'integrità e al total quality management, scrollandosi di dosso la mediocrità imperante che appiattisce le teste.
«La crisi - ha aggiunto Pontremoli - ha il grande vantaggio di forzare a riprendere familiarità con il tempo, di aprire le menti forzando alla riflessione e al pensiero critico: è in questi contesti, dove per assurdo tutto sembra finito - ma ad essere finito è solo ciò a cui siamo abituati, il circolo vizioso di cui siamo schiavi - che emergono le idee intuitive e "diverse". Ed è proprio l'"unicità" ciò a cui puntare perché la nostra aziende abbiano successo nel futuro».

Un confronto interessante e ricco di spunti, quello emerso, dove si è cercato di rimanere fedeli allo scopo di fondo che i Giovani Imprenditori Confapi si erano dati: non parlare della crisi ma degli scenari futuri cui guardare con ottimismo e intelligenza innovativa. Una visione ottimista, che almeno la classe dirigente giovane deve avere.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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