Il proprio stipendio, l'ottusità di classe e gli arrivi dall'Africa
Domenica 2 Settembre 2018 alle 09:52Pubblicato l'1 settembre alle 23.36, aggiornato il 2 alle 9.52. Delle sette nazioni europee che si spartivano l'Africa all'inizio del secolo XX°, Francia e Inghilterra facevano la parte del leone occupando i due terzi del continente. Le contraddizioni introdotte dall'Europa tra i delicati sistemi sociali primitivi fanno dell'Africa una terra di forti contrasti. Il suo suolo e il suo sottosuolo sono tra i più ricchi del pianeta, ma i suoi stati sono in tutto e per tutto dipendenti e tributari delle nazioni più sviluppate. Pur essendosi in apparenza ritirati dalla guida politica, gli europei (ma poi anche nord-americani e asiatici) continuano ad influenzare la vita dei giovani stati africani.
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Domenica 26 Agosto 2018 alle 09:41BPH di Vicenza per alluvionati in Bosnia
Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 05:34
BHP di Vicenza soccorre gli alluvionati di Visegrad (Bosnia).
E investe per 17 milioni di euro
L'amministratore delegato della vicentina BHP Bosnia Hydropower Projects, Raffaele Del Ben, ha consegnato in questi giorni le sovvenzioni economiche a fondo perduto destinate dall'azienda a favore delle famiglie bosniache colpite dall'esondazione del fiume Rzav avvenuta nel mese di dicembre (credit Julian Nitzsche, pubblicata in un progetto Wikimedia).
BHP è presente in Bosnia per progettare e realizzare una serie di cinque centrali idroelettriche lungo lo Rzav per un investimento complessivo di 17 milioni di euro.
La consegna delle somme è stata effettuata direttamente ai capofamiglia presso gli uffici BHP di Visegrad, alla presenza del sindaco Tomislav Popovic. A Visegrad BHP ha fissato la propria sede in Bosnia, e all'interno di questa città lo Rzav confluisce nella Drina. La città è nota in Europa per essere lo scenario in cui si svolgono le vicende del romanzo "Il ponte sulla Drina" del Nobel per la letteratura Ivo Andric.
Sebbene non vi siano state vittime la vicenda ha provocato ingenti danni alle abitazioni di quindici famiglie che abitano nei pressi del corso d'acqua, per altro non nuovo ad episodi alluvionali.
"In quanto società estera presente sul territorio bosniaco non possiamo non sentirci coinvolti in una vicenda così triste che ha colpito la popolazione" ha dichiarato l'ing. Del Ben.
"Il nostro non è soltanto un gesto di solidarietà , che per altro è molto importante specie in questo momento, ma è anche il segno della nostra volontà di considerare lo Rzav non solo un pericolo ma anche una risorsa. Le cinque centrali che abbiamo in programma di costruire lungo il suo corso contribuiranno allo sviluppo economico di tutto il territorio sia attraverso la potenza che saranno in grado di erogare, pari a 6,94 megawatt complessivi (36,20 gigawatt/anno), sia attraverso l'impiego di maestranze anche locali per la realizzazione di tali impianti. Fra l'altro BHP si serve già di personale del luogo, impiegato presso la sede di Visegrad della società ."
Le centrali sono ormai in avanzato stato di progettazione e l'inizio dei lavori di costruzione è imminente.
"Purtroppo vi sono stati dei rallentamenti di ordine burocratico che hanno impedito ai nostri partner finanziari di rispettare la scadenza di fine febbraio" ha concluso l'ing. Del Ben, "ma si tratta di una situazione che verrà risolta."
Intanto tutto è pronto per allestire il cantiere della prima diga: Seganje. Assieme ad esso verranno predisposte le infrastrutture (strade di accesso, ricoveri, depositi, servizi) degli altri quattro cantieri, che si troveranno a Iagodina, Veletovo, Dobrum e Vardiste.
I lavori dureranno da due a quattro anni.
Nel frattempo BHP ha intrapreso consultazioni con i governi della Bosnia e di altri Paesi balcanici per giungere ad accordi relativi alla costruzione di ulteriori impianti idroelettrici.
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