Pubblichiamo volentieri la nota appello inviataci da Patrizio Miatello sugli emendamenti alla legge di bilancio a favore del fondo di ristoro ai soci delle banche tra cui quelle venete indirizzato dalle associazioni "Unite per il Fondo" (Adusbef, Adiconsum, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino da Onara, Federconsumatori Veneto, Federconsumatori Friuli Venezia Giulia, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori) in rappresentanza dei 200.000 risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ai dei deputati della Repubblica Italiana e p.c. ai senatori della Repubblica Italiana e all'Onu Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights (OHCHR). Per Miatello la nuova legge di tutela dei risparmiatori traditi sarebbe "un esempio per tutto il mondo". Ecco la nota
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Roma. Servizio esclusivo dal nostro corrispondente. Lunedì 11 dicembre nell'aula "Occorsio" della Corte d'Assise di Roma secondo appuntamento con l'udienza preliminare sul dissesto di Veneto Banca: undici gli imputati di cui la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. E tra questi ci sono anche Vincenzo Consoli e Pietro D'Aguì, che la Commissione d'inchiesta sulle banche ascolterà il 15 dicembre. Sentiamo sul processo Veneto Banca Giuseppina Massaiu, legale di Primoconsumo a cui rivolgiamo la prima domanda sul numero delle richieste di costituzione di parte civile, un dato importante ai fini della battaglia che le organizzazioni dei consumatori condurranno.
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ROMA, servizio esclusivo dal nostro corrispondente. Con una certa sorpresa Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno occupato di nuovo il centro della scena ieri nella Commissione parlamentare d'inchiesta sui "crac" bancari la quale, a tappe forzate, sta procedendo secondo un fitto calendario di audizioni fino al 22-23 dicembre quando la pausa per le vacanze scriverà la parola fine sulla legislatura e darà lo stop all'iniziativa stessa dei quaranta parlamentari i quali, coordinati dall'ex Udc Pier Ferdinando Casini, si riuniscono praticamente tutti i giorni a palazzo San Macuto.
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Sono pienamente d'accordo con quanto scritto dal direttore ("Veneto Banca, il delito (im)perfetto: se Zonin non è una inconsapevole 'vittima', solo il colpevole certo per i media Vincenzo Consoli può, deve?, rivelare se ci sono i mandanti. Senza aspettare i tribunali a due velocità ") che Gianni Zonin abbia goduto e continui a godere di un trattamento di inaccettabile favore, ampiamente spiegato dai suoi rapporti certo intimi con servizi segreti, Bankitalia, mafie e massonerie varie. Poichè l'Italia è un paese di diritto a metà , la magistratura, unico potere dello Stato titolato a intervenire per porre rimedio agli scempi dell'esecutivo, nel caso di specie si è tenuta e tuttora si tiene in disparte.
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Pubblicato il 30 novembre 2017, aggiornato il 2 dicembre alle 14.45. Se pure ce ne fosse stato bisogno, nelle dichiarazioni di oggi all'assemblea delle associazioni dei soci truffati da BPVi e Veneto Banca, raccolte sotto la sigla CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, organo istituito con la legge 281/1998, confluita nel Codice del consumo decreto legislativo n.206/2005). e di cui a breve pubblicheremo il video integrale e i due interventi chiave del senatore Giorgio Santini, Achille Variati ha ancora una volta confermato sull'argomento Banca Popolare di Vicenza la sua assonanza con i due candidati preferiti, lo sponsorizzato Jacopo Bulgarini d'Elci e il piano B Giacomo Possamai. Da tempo glielo avevamo chiesto, anche per iscritto e sempre senza risposte, se avrebbe fatto costituire il Comune di Vicenza come parte civile nell'eventuale processo contro Gianni Zonin, Giuseppe Zigliotto & c.Â
L'Ansa di oggi, 1° dicembre, informa che «l'associazione Soci Banche popolari del Veneto ha presentato un esposto alla Procura di Treviso per richiedere chiarezza alla magistratura sulla gestione di Veneto Banca post era Consoli: generosi finanziamenti continuati ben oltre epoca Consoli e fino a 05.2017». Questo esposto aggiunge dubbi alle nostre certezze così... esposte il 30 novembre all'alba: "Casini su La7: "elenco primi 100 debitori di Veneto Banca non proviene da commissione d'inchiesta...". Dettagliamo qui l'ipotesi da noi fatta che ci siano debitori post Consoli. Ancora due pesi e due misure con Zonin".
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L'omertà della stampa vicentina: rilanciati i nomi dei debitori di Veneto Banca, oscurati quelli di Banca Popolare di Vicenza. Questione di budget? Il 24 novembre 2017 Il Corriere della Sera pubblicava un estratto dell'elenco dei primi 100debitori di Veneto Banca in sincronia con La Stampa, Il Messaggero e Il Gazzettino, ma soprattutto in strana contemporanea con la prima udienza del processo per il crac della ex Popolare di Montebelluna in cui il principale imputato è Vincenzo Consoli, sul cui trattamento equo (è stato messo gli arresti domiciliari, ha subito il sequestro di beni e pensione, ha avuto il passaporto ritirato...) noi abbiamo sempre più dubbi ogni giorno che passa.
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Venerdì 24 novembre il nostro corrispondente da Roma Angelo Di Natale, in un articolo titolato "Processo Veneto Banca, l'udienza preliminare e le rivelazioni simultanee dei primi 100 debitori, dell'era di Consoli ma anche no", scriveva: "...Il Corriere della Sera in perfetta contemporanea almeno con La Stampa, Il Messaggero e Il Gazzettino..., ha svelato i nomi dei primi cento debitori dell'istituto per entità delle esposizioni... in perfetta sincronia con la prima udienza" del processo contro i vertici della banca all'epoca in cui sarebbe maturato il suo crac. E stasera su La7 a Lilly Gruber durante Otto e Mezzo Pier Ferdinando Casini ha dichiarato: "Sono convinto che gli elenchi pubblicati dalla stampa non provengano dalla commissione d'inchiesta...!".
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