Città metropolitana: i magnifici 13 alla prova
Domenica 7 Marzo 2010 alle 07:01
Riceviamo da Giovanni Betacche e pubblichiamo
Il governo metropolitano composto dal capoluogo e dalle dodici stelle del suo hinterland: un'area di 218 mila abitanti per condividere secondo gli intenti dichiarati la pianificazione urbanistica, la mobilità , l'assistenza socio sanitaria, i global service.
Finalmente i campanili si sono messi in rete, riprendendo così un'ormai lontana iniziativa chiamata allora la Grande Vicenza ma forse anche per questo soffocata sul nascere dalle rivalità .
Resta il fatto che al momento di mettere in atto una strategia comune con il blocco del traffico il capoluogo si è trovato da solo e, se non proprio deriso, di certo sconfitto.
Le polveri sottili non sono affatto diminuite e quel nemico invisibile se vorrà dovrà combatterlo da solo il capofila dei 13 Comuni.
Mica male come partenza. I sindaci del vicinato chiedono al capoluogo trasporti, scuole, servizi; bene, ma devono non dico offrire controprestazioni, quali poi?, ma collaborare sì.
In fondo le polveri sottili più che dal capoluogo provengono dall'esterno: perché maggiore è la circolazione di vetture, perché gli impianti delle industrie, le caldaie per il riscaldamento, le stufe e i caminetti sono concentrati e più numerosi nell'hinterland.
E dunque vi è interesse a una strategia comune per proteggere l'ambiente e la salute.
Anche solo il blocco delle auto se fosse stato generale per tutto il territorio metropolitano avrebbe dato certamente risultati diversi anche per il capoluogo oltre naturalmente che per i Comuni della fascia urbana. Fra l'altro è da chiedersi perché nell'hinterland non vengono forniti i dati del rilevamento delle micropolveri; forse perché là non vengono effettuati rilevamenti?
Sarebbe velleitario un simile atteggiamento in considerazione del fatto che sono ormai lontani i tempi delle esclusività territoriali. Dall'ambiente alle vie di comunicazione ai servizi tutti partecipiamo di tutto e abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Non è dunque accettabile l'atteggiamento dei dodici che, con una non trascurabile noncuranza, fanno sapere al sindaco del capoluogo che le misure del blocco del traffico sono più pedagogiche che efficaci.
Perché allora non hanno partecipato tutti e 13 i Comuni? Anzi in mancanza e augurabilmente in attesa di misure strutturali, il blocco del traffico dovrebbe attuarsi tutte le domeniche e sull'intero territorio metropolitano.
Nell'intento che l'esempio trascini anche altri Comuni della provincia ed in particolare le città mandamentali che sono più inquinate per la presenza degli impianti industriali.
Insomma i magnifici 13 hanno un compito tanto difficile quanto esaltante se si vuole, quello cioè di costituire una città estesa e intensamente popolata, ricca di attività ma che ha bisogno di essere governata globalmente pur nella sua complessità composita ed eterogenea.
Certo si tratta di individuare le specificità delle singole parti di questo particolare territorio e di farle interagire fra loro: tutte essenziali nessuna esclusiva.
Così come le singole municipalità con le loro tradizioni anche i suoi esponenti dovrebbero fare squadra mettendo a disposizione le energie e le capacità ma in favore dell'intero territorio metropolitano.
Che fortuna per i 218 mila abitanti se avranno amministratori all'altezza del compito.
Giovanni Bertacche
[email protected] Â
PM10, possibile il blocco del traffico
Mercoledi 23 Dicembre 2009 alle 20:10Comune di Vicenza
Polveri sottili, in caso di 10 sforamenti consecutivi possibile blocco totale del traffico fino a tre giorni di seguito. L'assessore Dalla Pozza: "Non sarà un automatismo, agiremo con buon senso"
La pioggia non basta più ad abbassare i livelli delle polveri sottili presenti nell'aria e così a Vicenza potrebbe rendersi necessario bloccare il traffico fino a tre giorni per salvaguardare la salute pubblica. Dati Arpav alla mano, lo ha annunciato questa mattina l'assessore all'ambiente Antonio Marco Dalla Pozza. "Se fino all'anno scorso bastavano precipitazioni acquose o nevose per contenere il fenomeno - ha spiegato -, negli ultimi tempi si sta constatando che non fanno più effetto. Basta guardare i livelli registrati nei giorni scorsi dalla centralina di corso S. Felice: 74 lunedì, quando nevicava, 66 ieri con la pioggia. Non si vedono più i picchi degli anni scorsi - ha aggiunto -, ma i 15 giorni consecutivi di sforamento che si sono registrati dal 12 al 26 novembre qui a Vicenza, come in molte altre città italiane, ci hanno assai allarmati. Il problema, infatti, è che oggi il superamento del valore limite tende a diventare costante". La normativa in effetti stabilisce che il valore limite giornaliero di protezione per la salute umana, fissato in 50 microgrammi per metro cubo, non debba essere superato per più di 35 giorni all'anno e finora, dal 1° gennaio, gli sforamenti sono stati 81.
"Pur essendo Vicenza la città veneta con le misure più restrittive della circolazione per i veicoli più inquinanti, riteniamo che sia necessario far ancora qualcosa in più per scongiurare problemi più seri - ha dichiarato Dalla Pozza - e perché occorre un giusto equilibrio tra i diritti costituzionali alla salute, alla libertà di movimento e alla libertà d'impresa. Vento a parte, infatti, che però si limita a portare le polveri da una parte all'altra, i modelli matematici dimostrano che la riduzione teorica sugli inquinanti si fa importante solo quando si blocca totalmente il traffico".
Considerato quindi che si va verso i mesi dell'anno che si contraddistinguono per una qualità dell'aria particolarmente scadente, la giunta ha deciso per un nuovo provvedimento: col riprendere l'11 gennaio del divieto di circolazione per i mezzi più inquinanti, un'ordinanza firmata dal sindaco stabilirà che, se si dovessero verificare 10 giorni consecutivi di sforamento dei livelli di Pm10, potrebbe venire chiusa totalmente al traffico, fino a tre giorni consecutivi, la parte centrale della città , ovvero quella delimitata dalla circonvallazione interna. Il blocco non interesserà i mezzi elettrici o alimentati a metano o gpl e sarà per fasce orarie dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, per una questione di omogeneità con l'altro blocco, quello limitato ai mezzi più inquinanti. "Ma anche perché non vogliamo mettere in ginocchio la città - ha precisato l'assessore - e limitatamente al centro perché è la zona che attira più traffico".
"Non si tratterà comunque di un automatismo - ha spiegato Dalla Pozza -: procederemo al blocco infatti solo se le previsioni meteo annunciano il permanere delle aree di alta pressione. Sarà dunque una valutazione che l'amministrazione farà caso per caso, con buon senso, avvisando i cittadini per tempo e garantendo un potenziamento del trasporto pubblico locale nell'area interessata dal blocco".
"Tuttavia - ha sottolineato Dalla Pozza - siamo consapevoli che si tratta di misure tampone. L'amministrazione comunale di Vicenza sta intervenendo in modo organico ad esempio per quanto riguarda la revisione del sistema del trasporto pubblico locale, del potenziamento della rete delle piste ciclabili e dell'allontanamento dalla città dei flussi di traffico per mezzo del sistema delle tangenziali. Ma dobbiamo dare anche risposte immediate di contenimento delle polveri sottili e di tutela della salute. Manca invece una fondamentale opera di coordinamento da parte degli enti sovraordinati al Comune. Basti pensare - ha ribadito - che la nostra richiesta di convocazione del tavolo tecnico zonale è ancora lettera morta, così come qualsiasi altra risposta dall'assessorato regionale all'ambiente sul problema della qualità dell'aria, che per l'amministrazione Variati è invece molto importante".
Stimando infine che l'impegno di spesa per l'amministrazione potrà andare dai 3 ai 5 mila euro per ogni blocco totale che si rivelerà necessario, l'assessore Dalla Pozza ha concluso ricordando ai cittadini di contribuire alla lotta all'inquinamento abbassando il riscaldamento il più possibile, tenendo gli impianti termici in buona efficienza con controlli e manutenzione periodici delle caldaie e utilizzando il meno possibile l'auto in favore invece dei mezzi pubblici.
Resta confermato che dall'11 gennaio al 31 marzo 2010 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 riprenderà il divieto di circolazione per tutti i veicoli euro 0 ed euro 1 e i ciclomotori e motoveicoli a due tempi non catalizzati. Ogni mercoledì dalle 15 alle 18 inoltre il divieto sarà esteso anche agli autoveicoli euro 2 alimentati a gasolio (diesel).
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