Rosarno: ci si arricchisce con gli irregolari
Sabato 9 Gennaio 2010 alle 17:54
"Chi ha sempre criticato le politiche sui respingimenti dei clandestini deve ricredersi: con l'immigrazione clandestina c'è chi si è' arricchito a danno di tutti"
"La rivolta degli extracomunitari in Calabria porta alla luce molte contraddizioni: chi oggi critica il ministro Maroni, il quale ha rimarcato come punto chiave delle problematiche dell'immigrazione sia il fenomeno della clandestinità , sono le stesse persone che contestavano nell'estate scorsa le politiche di controllo e pattugliamento delle frontiere marittime con le azioni di contrasto contro il traffico di clandestini dalle coste africane".
Il presidente del gruppo regionale della Lega Nord-Liga Veneta, Roberto Ciambetti, incontrando dei lavoratori in cassa integrazione dell'arzignanese ha notato poi "l'incongruenza della incredibile presenza di centinaia di lavoratori clandestini - ha detto Ciambetti - impiegati in agricoltura in una terra dove la disoccupazione, non solo giovanile, appare endemica: è un controsenso mantenere migliaia di lavoratori magari in cassa integrazione o assicurare assistenza grazie alla rete del welfare nazionale e poi scoprire che l'agricoltura locale e i proprietari terrieri sfruttano in maniera abnorme centinaia di disperati stranieri".
L'esponente leghista poi ha rammentato come " per anni noi della Lega abbiamo messo sull'avviso dei rischi dati da frontiere groviera e non si tratta di giocare allo scaricabarile, come dice Bersani: c'è chi sulle spalle degli immigrati si è arricchito e non mi riferisco solo alla ‘ndrangheta calabrese o a chi controlla il caporalato in Campania, in Sicilia o in Puglia. C'è chi ha fatto lauti profitti e ha scaricato nella collettività i costi di una politica dell'accoglienza che in realtà fa l'interresse di pochi a danno di tutti. Trovo inquietante, infine, che sia proprio la Calabria, la terra dove la ‘ndrangheta ha sfidato proprio in questi giorni lo stato ricevendo una durissima risposta dal governo, dalla magistratura e dalle forze dell'ordine e anche dalla popolazione - ha concluso Ciambetti - a conoscere questa rivolta di immigrati: non dico che questa rivolta sia stata una prova di forza manovrata da chi è stato colpito duramente dall'azione del ministro Maroni, che ha colpito in maniera durissima la malavita organizzata con arresti eccellenti e con il sequestri di beni di malavitosi per centinaia e centinaia di milioni di Euro; dico che la disperazione di tanti clandestini può giungere utile chiunque abbia fini eversivi. E anche di questo devono rendersi conto i troppi che, alcuni di certo per malinteso senso di solidarietà , altri invece per preciso calcolo politico-economico, nella speranza magari di precostituirsi una futura base elettorale e di consenso persa oggi tra i lavoratori, hanno creato queste sacche di disperazione sia impedendo e criticando aprioristicamente una politica dura di respingimenti, controlli e repressione della clandestinità , sia favorendo una politica dell'accoglienza di manodopera anche in zone del Paese dove la disoccupazione è una piaga sociale"
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