Appello a Mina da Davide Fiore, conservatore del Museo Diocesano, e da Thiene: canti per noi la Nina
Mercoledi 23 Dicembre 2009 alle 06:00Riceviamo e pubblichiamo da Davide Fiore, Conservatore Museo Diocesano di Vicenza
Gentile Redazione,
 con l'occasione delle festività , ho voluto inviare una "letterina di Natale"(riportata in fondo*) carica di sogni, non a Santa Klaus (per raggiunti limiti d'età ), ma ad una tra le più grandi artiste italiane, portatrice di messaggi in musica riconoscibili e forti nel loro potere artistico.
Parlo di Mina Mazzini, donna di spettacolo completa, artista capace di disegnare da molti anni la canzone italiana, riconfermandone l'eccellenza e la capacità di raggiungere il grande pubblico.
Il mio desiderio da alcuni anni, è di far conoscere all'artista una tradizione antica di almeno sei secoli che precede la Natività dei thienesi, un canto che si tramanda nelle generazioni, che ogni 24 dicembre rivive per la strada in un momento di amicizia tra le persone, prima della mezzanotte.
La Nina è un canto di cui si conoscono poco le origini, lontano dal clamore mediatico ma saldo nella festività popolare. La sua nenia semplice e fatta di sola voce femminile e coro, è immaginabile cantata da Mina, infaticabile artista di questi anni, che avrà modo, questa è la mia speranza, di ascoltare il canto vicentino.