Da  una parte il travaglio delle ex Popolari  trasformate in Spa, fra la  svalutazione delle azioni, le difficoltà  della ricapitalizzazione, le  insidie della quotazione, gli indugi  sull’azione di responsabilità.  Dall’altra l’affanno del credito  cooperativo, tra dolorosi  commissariamenti e inevitabili liquidazioni,  nella cornice di una  riforma tanto necessaria quanto delicata. La grave  malattia che affligge  il sistema bancario veneto è caratterizzata da  un sintomo  inequivocabile: i crediti in sofferenza. Un fenomeno che,  nel settennato  della grande crisi, è pressoché triplicato, aumentando  addirittura di  sette volte nel settore dell’edilizia. Per cui la  domanda delle domande  alla fine è questa: ma di chi è stata la colpa? È  stata (solo) degli  errori, dolosi o colposi, nella gestione degli  istituti che hanno  prestato i soldi? O è stata dell’incapacità di  restituire i denari da  parte delle famiglie, e soprattutto delle  imprese, travolte dalla  recessione? 
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