Archivio per tag: Giuliano Amato
	
	
			
							
					Categorie: Politica, Lavoro				
			
			
			
							
				 "Forse era logico pensare che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato inammissibile il referendum sull'articolo 18": è così che inizia la nota del PCI - FGCI federazioni del Veneto che pubblichiamo di seguito. Lo ha fatto - continua la nota di Giorgio Langella - a maggioranza rendendo evidenti le diverse interpretazioni dei giudici costituzionali. I giornali ci dicono che quella che ha vinto è la "linea" di Giuliano Amato nominato in Corte Costituzionale dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È altrettanto logico pensare che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato abbia espresso una posizione filogovernativa che fosse utile a realizzare una politica in linea con i dettami del padronato nazionale e internazionale. Così, il referendum che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 per il quale la CGIL aveva raccolto milioni di firme, non si farà.			
			Continua a leggere
				
			
			
			"Forse era logico pensare che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato inammissibile il referendum sull'articolo 18": è così che inizia la nota del PCI - FGCI federazioni del Veneto che pubblichiamo di seguito. Lo ha fatto - continua la nota di Giorgio Langella - a maggioranza rendendo evidenti le diverse interpretazioni dei giudici costituzionali. I giornali ci dicono che quella che ha vinto è la "linea" di Giuliano Amato nominato in Corte Costituzionale dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È altrettanto logico pensare che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato abbia espresso una posizione filogovernativa che fosse utile a realizzare una politica in linea con i dettami del padronato nazionale e internazionale. Così, il referendum che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 per il quale la CGIL aveva raccolto milioni di firme, non si farà.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Referendum sull'articolo 18, milioni di firme raccolte da Cgil ma Corte costituzionale lo boccia, PCI del Veneto: manca organizzazione politica di classe, un Partito Comunista
Giovedi 19 Gennaio 2017 alle 21:42 "Forse era logico pensare che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato inammissibile il referendum sull'articolo 18": è così che inizia la nota del PCI - FGCI federazioni del Veneto che pubblichiamo di seguito. Lo ha fatto - continua la nota di Giorgio Langella - a maggioranza rendendo evidenti le diverse interpretazioni dei giudici costituzionali. I giornali ci dicono che quella che ha vinto è la "linea" di Giuliano Amato nominato in Corte Costituzionale dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È altrettanto logico pensare che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato abbia espresso una posizione filogovernativa che fosse utile a realizzare una politica in linea con i dettami del padronato nazionale e internazionale. Così, il referendum che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 per il quale la CGIL aveva raccolto milioni di firme, non si farà.			
			Continua a leggere
				
			
			
			"Forse era logico pensare che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato inammissibile il referendum sull'articolo 18": è così che inizia la nota del PCI - FGCI federazioni del Veneto che pubblichiamo di seguito. Lo ha fatto - continua la nota di Giorgio Langella - a maggioranza rendendo evidenti le diverse interpretazioni dei giudici costituzionali. I giornali ci dicono che quella che ha vinto è la "linea" di Giuliano Amato nominato in Corte Costituzionale dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È altrettanto logico pensare che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato abbia espresso una posizione filogovernativa che fosse utile a realizzare una politica in linea con i dettami del padronato nazionale e internazionale. Così, il referendum che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 per il quale la CGIL aveva raccolto milioni di firme, non si farà.			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica				
			
			
			
							
				 Diventa sempre più reale il pericolo di un progressivo impoverimento democratico del nostro paese. Alcuni fatti. Il gruppo siderurgico Riva Acciaio annuncia la cessazione della produzione in tutti gli stabilimenti e "mette in libertà" (cioè licenzia) circa 1.400 lavoratori ai quali non verrà più data alcuna forma di retribuzione. La Riva Acciaio è proprietaria dell'Ilva e ha preso questa decisione a seguito del sequestro da 916 milioni di euro effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Taranto.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Diventa sempre più reale il pericolo di un progressivo impoverimento democratico del nostro paese. Alcuni fatti. Il gruppo siderurgico Riva Acciaio annuncia la cessazione della produzione in tutti gli stabilimenti e "mette in libertà" (cioè licenzia) circa 1.400 lavoratori ai quali non verrà più data alcuna forma di retribuzione. La Riva Acciaio è proprietaria dell'Ilva e ha preso questa decisione a seguito del sequestro da 916 milioni di euro effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Taranto.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
						
		Dai Riva a Berlusconi, da Amato a Quero: lo Stato come proprietà privata
Venerdi 13 Settembre 2013 alle 08:09 Diventa sempre più reale il pericolo di un progressivo impoverimento democratico del nostro paese. Alcuni fatti. Il gruppo siderurgico Riva Acciaio annuncia la cessazione della produzione in tutti gli stabilimenti e "mette in libertà" (cioè licenzia) circa 1.400 lavoratori ai quali non verrà più data alcuna forma di retribuzione. La Riva Acciaio è proprietaria dell'Ilva e ha preso questa decisione a seguito del sequestro da 916 milioni di euro effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Taranto.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Diventa sempre più reale il pericolo di un progressivo impoverimento democratico del nostro paese. Alcuni fatti. Il gruppo siderurgico Riva Acciaio annuncia la cessazione della produzione in tutti gli stabilimenti e "mette in libertà" (cioè licenzia) circa 1.400 lavoratori ai quali non verrà più data alcuna forma di retribuzione. La Riva Acciaio è proprietaria dell'Ilva e ha preso questa decisione a seguito del sequestro da 916 milioni di euro effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Taranto.			
			Continua a leggere
			
			
							
					Categorie: Politica				
			
			
			
							
				 Sen. Pierantonio Zanettin, Pdl  -  Beppe Grillo accusa Giuliano Amato di percepire una pensione di 31.000 euro mensili. Dica allora agli italiani quale pensione percepisce invece Stefano Rodotà, che  egli ha candidato alla Presidenza della Repubblica. Come Amato, anche Rodotà ha seduto tra i banchi del Parlamento italiano per quattro legislature  e per questa ragione ha maturato il diritto a incassare 9 mila euro al mese.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Sen. Pierantonio Zanettin, Pdl  -  Beppe Grillo accusa Giuliano Amato di percepire una pensione di 31.000 euro mensili. Dica allora agli italiani quale pensione percepisce invece Stefano Rodotà, che  egli ha candidato alla Presidenza della Repubblica. Come Amato, anche Rodotà ha seduto tra i banchi del Parlamento italiano per quattro legislature  e per questa ragione ha maturato il diritto a incassare 9 mila euro al mese.			
			Continua a leggere
			
			
			
		
		
				
			
		
		
		
	
Zanettin a Beppe Grillo: la pensione di Rodotà è come quella di Amato?
Venerdi 19 Aprile 2013 alle 13:11 Sen. Pierantonio Zanettin, Pdl  -  Beppe Grillo accusa Giuliano Amato di percepire una pensione di 31.000 euro mensili. Dica allora agli italiani quale pensione percepisce invece Stefano Rodotà, che  egli ha candidato alla Presidenza della Repubblica. Come Amato, anche Rodotà ha seduto tra i banchi del Parlamento italiano per quattro legislature  e per questa ragione ha maturato il diritto a incassare 9 mila euro al mese.			
			Continua a leggere
				
			
			
			Sen. Pierantonio Zanettin, Pdl  -  Beppe Grillo accusa Giuliano Amato di percepire una pensione di 31.000 euro mensili. Dica allora agli italiani quale pensione percepisce invece Stefano Rodotà, che  egli ha candidato alla Presidenza della Repubblica. Come Amato, anche Rodotà ha seduto tra i banchi del Parlamento italiano per quattro legislature  e per questa ragione ha maturato il diritto a incassare 9 mila euro al mese.			
			Continua a leggere
			 
  
			
 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    