Il lavoro pubblico e la riforma Brunetta, il 5
Mercoledi 3 Marzo 2010 alle 18:39
Lavoro pubblico con la riforma Brunetta
Venerdì 5 marzo ne parlano il segretario provinciale della CISL FP Renato Riva,
Marj Pallaro della segreteria regionale e il segretario generale nazionale Giovanni Faverin.
Il lavoro pubblico tra continuità e cambiamento dopo le novità introdotte dal D.lgs
150/2009 (Riforma Brunetta).
Questo il tema al centro del confronto tra delegati, Sas e Rsu Cisl FP Vicenza previsto venerdì 5 marzo dalle 9.30 alle 12.30 (aula magna del Liceo Quadri in via Carducci 17 - Vicenza).
Ad introdurre il tema il segretario generale CISL FP Vicenza Renato Riva; a seguire le relazioni di Marj Pallaro della segreteria regionale e del segretario generale nazionale Giovanni Faverin.
«Il tema del lavoro pubblico è al centro di un acceso dibattito di attualità : il rapporto tra servizi
pubblici e bisogni dell'utenza - spiega Renato Riva. - E' un tema centrale per i politici, per i
cittadini e per le imprese. Ma lo è anche per i lavoratori e per il sindacato. Il rapporto fra i cittadini e la pubblica amministrazione è stato finora terreno di scontro, di rivendicazioni e di incomprensione. Un rapporto che spesso significa uno scollamento, una distanza tra pubblico e utente/cittadino».
«E' ormai diffusa la consapevolezza - aggiunge Riva - che nella pubblica amministrazione serva
intervenire per recuperare efficienza e qualità . Spesso i media hanno puntato il dito su fenomeni di assenteismo e di scarsa dedizione al lavoro in alcune realtà della pubblica amministrazione, suggerendo l'idea che maggiori controlli ed un maggior ricorso a pratiche cosiddette "meritocratiche" o alle punizioni nei confronti dei dipendenti inefficienti possano risolvere il problema; ma concentrare l'attenzione su questi aspetti può essere fuorviante e sicuramente non decisivo per un salto di qualità della PA».
Secondo la tesi della CISL FP Vicenza un aumento della produttività non discende, nel pubblico come nel privato, da un maggiore sfruttamento del lavoratore, ma è la conseguenza di diversi fattori: i più importanti sono gli investimenti, l'organizzazione e la "cultura". Senza un coinvolgimento dal basso, che porti avanti al contempo le istanze del mondo pubblico con quelle dei cittadini non si produrranno effetti positivi.
Le leggi non sono mai sufficienti a cambiare nel concreto e nel dettaglio le cose che non vanno, nemmeno il decreto 150/2009.
Per la CISL FP serve altro: la concertazione e soprattutto la contrattazione.
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