La borsa e il dio Pil, quanta credibilità ha "il mercato"?
Martedi 22 Luglio 2014 alle 22:47Piazza Affari subissata dalle vendite
Sabato 24 Ottobre 2009 alle 14:08
Il dr. Giancarlo Marcotti dal prossimo di VicenzaPiù (il n. 169 in edicola sabato prossimo 31 ottobre) curerà una rubrica di Economia e finanza sul nostro settimanale e periodicamente farà interventi su www.vicenzapiu.com
Giancarlo Marcotti, nato a Codogno (Lodi) il 4 ottobre 1957, si è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all'Università di Padova discutendo una tesi in Econometria.
Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi e qualificati ruoli.
Riportiamo oggi come anteprima il suo Commento di Chiusura sulla Borsa pubblicato sul sito www.finanzainchiaro.it
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Di Giancarlo Marcotti
Per la nostra Borsa è allarme rosso, premettiamo subito che noi riteniamo sia stata una vicenda contingente e temporanea, ma occorre comunque monitorare con attenzione perché non va assolutamente sottovalutato quanto accaduto oggi a Piazza Affari.
E' certamente il comparto bancario italiano nell'occhio del ciclone, ma le motivazioni non sono chiare, sembra invece appurato che il tutto parta dagli Stati Uniti.
Per evidenziare come sui mercati, in questo periodo, non sia la logica a determinare i risultati ricordiamo come ad inizio mattinata si attendesse con un certo interesse il dato sul Pil della Gran Bretagna che, secondo gli analisti doveva evidenziare l'uscita dalla recessione per il Paese d'Oltremanica, ebbene è arrivato un pessimo -0,4% che avrebbe dovuto far tornare nello sconforto gli investitori del Regno Unito ed invece il Ftse 100 al termine è risultato il migliore indice del Vecchio Continente con un rialzo dello 0,68%, se non è un paradosso questo ...
La debolezza del nostro listino principale era già evidente nella mattinata, per una sola ora di contrattazione, infatti il Ftse Mib è rimasto in rialzo, poi per gran parte della seduta ha navigato intorno alla parità finché, in concomitanza con l'apertura di Wall Street, sono arrivate fortissime ondate di vendite che hanno affossato il nostro indice.
E' terminata così una settimana in cui il Ftse Mib ha perso oltre 3 punti percentuali, un risultato decisamente peggiore di tutti gli altri principali indici europei.
Ftse Mib a 23.420,56 (-1,65%)
Fiat (+1,75%) è ancora una volta Morgan Stanley a sostenere l'azienda del Lingotto, portando il target price a 18 euro dal 16,8 precedente. Occorre anche sottolineare che Cassa Lombarda è invece molto più prudente avendo limitato il prezzo obiettivo a 11,5 euro. Durante la seduta il rialzo ha superato anche i 4 punti percentuali, ma nella parte finale ha risentito, come tutti, dell'influenza di Wall Street.
Saipem (+0,59%) non è stata una gran giornata neppure per gli energetici, ma Saipem ha comunque portato a casa un rialzo anche se la chiusura è avvenuta lontano dai massimi.
Autogrill (+0,59%) dopo alcune sedute in cui il titolo è sembrato in difficoltà pare ora che il livello di 8,5 euro possa essere una buona base dalla quale ripartire, è nota la nostra positività sul titolo.
Passiamo ai forti ribassi.
Unicredito (-4,97%) è indubbio che sia stato il maggior responsabile della performance del nostro indice principale decisamente peggiore rispetto agli altri. Si sente con insistenza aria di downgrade da parte di importanti case di investimento, la cosa ci sorprende, perlomeno nella tempistica, ma risulta strano anche il coinvolgimento di tutto il settore nella negatività . Ovviamente la trimestrale dirà molto e sarà un momento di chiarezza.
Stmicroelectronics (-3,11%) quando il mercato prende come bersaglio un titolo non c'è logica che tenga, il ritocco all'insù del target price operato da Credit Suisse è stato completamente ignorato dal mercato che ha continuato a bastonare il titolo a seguito dei dati trimestrali che, saremo anche gli unici a ritenerli tali, a noi non sono dispiaciuti. Ora siamo andati anche abbondantemente sotto i 6 euro.
Unipol (-3,00%) continua inesorabile il ritracciamento del titolo che sconta pesantemente i forti rialzi della prima metà del mese.
Impregilo (-2,87%) continuiamo a non capire, ma restiamo fuori dal titolo fino ai primi segnali di ripresa.
Banco Popolare (-2,71%) decisamente influenzato in maniera negativa da Unicredito.
Mediobanca (-2,22%) paga l'allarme sul settore toccando il minimo degli ultimi tre mesi, incredibile!
Popolare Milano (-2,04%) terzo ribasso consecutivo, ma al momento il calo è tutt'ora contenuto.
Telecom (-1,78%) peccato davvero, fino ad un'ora dalla chiusura delle contrattazioni stava registrando una performance positiva, poi le bordate di vendite provenienti dagli Usa hanno affossato il titolo, chissà perché?
Snam Rete Gas (-1,76%) è arrivata la conferma di un'offerta da parte della controllata Italgas per la rete gas italiana della tedesca E.On.
Intesa (-1,69%) non ha voluto essere da meno delle altre, perlomeno ha mantenuto quota tre euro.
Ora la prossima ottava diventa davvero importante per Piazza Affari, noi però restiamo ottimisti.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro.
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