Meritano di conoscere di più, per poi farsi liberamente un'idea propria, i cittadini vicentini, veneti e italiani doppiamente (in)Torta(ti), prima da chi, come Gianni Zonin & c., li ha convinti a sottoscrivere azioni fasulle e obbligazioni a rischio e, poi, da avvocati senza scrupoli e, peggio, dalle due associazioni che, sotto la guida di don Enrico Torta, il prete tutt'altro che pacificatore... guidato da Andrea Arman (con un notevole cursus dishonorum che stiamo documentando, ripetiamo "documentando") e del violentatore della stampa indipendente, Luigi Ugone, continuano ad "utilizzarli" per tutto meno che per far loro recuperare i risparmi affidati a BPVi e a Veneto Banca.Â
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Franco Conte, di Codacons Veneto e del Coordinamento Risparmiatori Traditi, ci invia la nota che pubblichiamo in cui propone un aggiornamento dopo la "missione" a Roma (di cui vi abbiamo riferito la nostra lettura qui, qui la foto della delegazione con Gianluigi Paragone): 1) alla Camera, in sede di discussione del decreto Milleproroghe sono passati due emendamenti alla legge 205 che sono la conferma di un tradimento. A) per chi ha già un lodo dall'ACF, si parla di poco più di 100 veneti (non è detto che siano tutti veneti, ndr) per un totale circa 300, viene previsto il risarcimento del 30% con massimale di 100.000 euro.Â
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Varie associazioni hanno lottato e si sono Unite per il Fondo, quello istituito dalla legge 205 ("per l'erogazione di misure di ristoro in favore di risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri in ragione della violazione degli obblighi di - informazione, - diligenza, - correttezza e trasparenza") approvata all'unanimità il 27 dicembre 2017 ma ancora non attivata per il triplo rinvio "con modifiche" del relativo regolamento o decreto attuativo che dir si voglia, dal 30 marzo 2018 al 31 ottobre e, ora, dopo il Milleproroghe, al 31 gennaio 2019....Â
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Sta portando al suo tragico azzeramento la guerra contro la legge 205, l'unico strumento realmente oggi esistente e con ampi spazi di manovra e crescita per far recuperare ai soci risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, da parte del Coordinamento di don Enrico Torta, il prete che come "bibbia" terrena esibisce le frasi di Andrea Arman e che come truppe schiera quelle di Noi che credevamo nella BPVi ciecamente agli ordini del capitano di (s)ventura Luigi Ugone.Â
Giovedì 6 settembre col titolo «Inchiesta sul mondo di mezzo di associazioni e legali intorno al crac di BPVi, Veneto Banca ecc..., parte I. Francesco Celotto: chi sono e a cosa puntano don Enrico Torta, Andrea Arman e Luigi Ugone» annunciavamo una serie di articoli proprio sul mondo inesplorato che vive nei dintorni e, più di talvolta, a spese dei soci già azzerati dalle piraterie di Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, ora entrambe in liquidazione coatta amministrativa, e, ce ne occupiamo da un po' per quanto attiene agli effetti della legge 205 desiderati da molti ma ostacolati da alcuni, delle quattro banche risolte: Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti.
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Quando ci siamo incontrati con Mons. Beniamino Pizziol, martedì 4 settembre scorso, per ascoltare le sue parole sulla festa patronale, che chiama i cristiani vicentini all'amore di Maria madre di Cristo, il Perseguitato, e sull'accoglienza offerta, a carico della Chiesa, a 4 perseguitati eritrei, che ha richiamato in quegli stessi cristiani i peggiori sentimenti di rifiuto degli altri, ci siamo trattenuti col vescovo di Vicenza per avere la sua, per noi finalmente tranquillizzante, risposta sulla questione della rappresentanza della diocesi di Vicenza nel cda della Fondazione Roi e per parlare di altre questioni vitali, per la Chiesa e per, è il suo sinonimo, la sua comunità .Â
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